www.resistenze.org - popoli resistenti - guatemala - 24-03-09 - n. 266

da Political Affairs - www.politicalaffairs.net/article/articleview/8277/
Traduzione dall'inglese per www.resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare
 
L’amministrazione Reagan sapeva delle atrocità in Guatemala
  
Lo rivelano documenti recentemente desecretati
 
dei giornalisti di PA
 
Quando divenne Presidente nel 1981, Ronald Reagan cancellò l’embargo messo in atto dall’amministrazione Carter contro le dittature militari che reggevano il Guatemala con il terrore e la violenza. Reagan, senza la necessaria approvazione del Congresso, cambiò le regole sugli aiuti finanziari ai paesi stranieri e mise nelle mani dei dittatori, milioni di dollari in aiuti militari.
 
Nel dicembre del 1982, Reagan incontrò Efrain Ríos Montt, che aveva appena preso il potere assieme a un giunta di ufficiali militari, e lo definì un uomo "di specchiata democrazia". Reagan screditò le testimonianze secondo le quali il regime di Ríos violava spietatamente i diritti umani, definendole "prive di fondamento" e continuò a sostenere i dittatori che si avvicendavano al potere in Guatemala.
 
A causa dell’appoggio dato da Reagan a Ríos, e agli altri dittatori che si susseguirono al potere, i diritti umani furono l’ennesima vittima della guerra fredda, ideologicamente motivata, contro l'Unione Sovietica, che secondo Reagan finanziava l’opposizione politica al regime militare.
 
Nel corso degli ultimi anni, i documenti desecretati (declassificati) della CIA e da altre fonti del governo degli Stati Uniti hanno rivelato che le affermazioni di Reagan erano menzogne e che il governo statunitense sapeva che le dittature di destra guatemalteche sistematicamente massacravano gli oppositori politici. Le sanzioni statunitensi e internazionali contro i dittatori di destra guatemaltechi erano giustificabili, visti i fatti.
 
Nuovi documenti declassificati provenienti dal Dipartimento di Stato statunitense, redatti e pubblicati dall’Archivio per la Sicurezza Nazionale questa settimana, danno credibilità ulteriore alle accuse secondo cui Reagan e la sua amministrazione sapevano la verità sulle atrocità commesse dal regime guatemalteco e cercarono di nasconderla.
 
Nello stesso momento in cui criminalizzavano i gruppi di guerriglieri che lottavano contro la dittatura militare responsabile delle violenze, una relazione del Dipartimento di Stato del febbraio 1984 diceva che "i servizi di sicurezza governativi usano l'assassinio per eliminare le persone sospettate di coinvolgimento con la guerriglia o quelle orientate a sinistra".
 
La relazione ha anche chiarito che "i metodi adoperati dagli alti ranghi dell’esercito per combattere gli insorti comprendevano tradizionalmente il rapimento e l’assassinio degli indios e dei campesinos sospettati di collaborare con i ribelli". In più passaggi, l'uso della violenza da parte dei partiti di destra che sostenevano Ríos e i suoi successori, è definita "tradizionale". La relazione collega poi questo tipo di violenza politica direttamente a Ríos, rimosso dal potere in un colpo di stato che potrebbe essere stato orchestrato da agenti dell’intelligence statunitense, pochi mesi prima che la relazione fosse consegnata.
 
Nel 1986, un’altra relazione del Dipartimento di Stato, classificata come "segreta", ammette che "vi è un divario tra la retorica della giustizia e la realtà della violenza nella società guatemalteca". La relazione descrive diverse migliaia di sequestri a sfondo politico di persone - spesso studenti, sindacalisti o attivisti politici - che si opponevano alla dittatura sostenuta al potere dagli Stati Uniti e narra di centinaia di esecuzioni extra-giudiziarie compiute dai militari e dai membri delle forze di sicurezza.
 
Il Dipartimento di Stato ha inoltre ammesso che aveva in precedenza dato scarsa diffusione dell’entità dei crimini di guerra e dei crimini contro l'umanità commessi dalla dittatura. Tuttavia, durante l'intero periodo in cui Reagan è stato in carica, l’Ambasciata degli Stati Uniti in Guatemala aveva continuato a fornire a Washington informazioni sul numero immane di atrocità commesse.
 
La Commissione per la Chiarificazione Storica del Guatemala, ha portato alla luce un’imponente numero di elementi di prova sulle atrocità commesse durante i trentasei anni di guerra civile, tra il 1960 e il 1996. La Commissione ha constatato che circa 200.000 civili disarmati erano morti nella guerra e la stima delle persone "scomparse" è di 40.000.
 
Nel 2003, Ríos Montt ha tentato di tornare al potere, candidandosi per la presidenza. La sua candidatura ha ricevuto l’appoggio del Presidente statunitense George W. Bush.