www.resistenze.org - popoli resistenti - honduras - 30-06-09 - n. 280

da Rebelion - www.rebelion.org/noticia.php?id=87851
Traduzione dallo spagnolo per www.resistenze.org a cura di FR del Centro di Cultura e Documentazione Popolare
 
I golpisti non incassano alcun consenso internazionale
G. Castillo/Agencias
 
Püblico
 
30/06/09
 
Il dolce panorama internazionale che si aspettava il governo golpista di Roberto Micheletti si sta trasformando in un boccone amaro. La reazione indignata in America Latina ha sorpreso.
 
E’ stata una dimostrazione di unanime rifiuto della destituzione del presidente honduregno Manuel Mel Zelaya; persino un presidente conservatore come il messicano Felipe Calderón ha deciso di accompagnare a Managua la deposta cancelliera honduregna Patricia Rodas, espulsa dopo essere stata sequestrata da militari incappucciati.
 
“Il fatto che Micheletti si sia mostrato solo è un gesto più che simbolico”, ha assicurato un alto diplomatico sudamericano. Ma non c’è stato un solo paese al mondo che abbia mosso un dito a favore del golpe. La condanna è totale, e la richiesta di riammissione di Zelaya è imponente.
 
Zapatero reitera il suo rifiuto all’Esecutivo di Micheletti ed appoggia l’OEA:
 
Il primo ha salire sul ring delle condanne è stato Hugo Chávez. Il líder venezuelano ha definito Micheletti ed il capo delle Forze Armate honduregne due “trogloditi”.
 
Nella riunione straordinaria dell’Alleanza Bolivariana per le Americhe (ALBA), svoltasi a Managua, l’equadoregno Rafael Correa si è scagliato con furia contro il governo golpista ed ha concluso dichiarando che adesso solo la resistenza civile potrà restaurare l’ordine democratico e cacciare il gruppo di usurpatori dalla residenza presidenziale.
 
Gli otto paesi che fanno parte dell’ALBA hanno negato la minima possibilità a un’ipotetica negoziazione con Micheletti che faciliti il ritorno di Zelaya ed hanno annunciato il ritiro di tutti i corpi diplomatici da Tegucigalpa. (..)
 
La cilena Michelle Bachelet ha preannunciato che il suo governo non riconoscerà quello di Micheletti. Il brasiliano Luiz Inácio Lula da Silva è stato altrettanto categorico.
 
Fonti vicino al governo di Brasilia sostengono che si stanno muovendo per ottenere la cacciata di Micheletti,: il gigante latinoamericano ha deciso di esercitare la sua lidership perché il golpe provocherebbe una destabilizzazione continentale e aprirebbe la porta ad altri movimenti simili che sono inaccettabili.
 
http://www.publico.es/internacional/235624/golpistas/logran/apoyo/internacional