www.resistenze.org - popoli resistenti - honduras - 21-07-09 - n. 283

da Granma International (Versione in Italiano) - www.granma.cu/italiano/2009/julio/mar14/evo-it.html

Evo Morales assicura che il golpe in Honduras è stato voluto dagli Stati Uniti

Prensa Latina

14/07/09

Il Presidente boliviano Evo Morales ha affermato che il colpo di Stato in Honduras è stato promosso dall’imperialismo per frenare i cambi realizzati dai Governi di sinistra nel continente.

“Questo complotto golpista è stato orchestrato per fermare i Paesi che l’ex presidente statunitense George W. Bush incluse nel cosiddetto asse del male”, ha detto il Capo di Stato durante la sua partecipazione alla cerimonia per il Bicentenario del grido liberatorio in America del 1809.

Morales ha ricordato che Bush in prima istanza, come parte dell’asse del male aveva incluso il Presidente di Venezuela, Hugo Chávez, e il leader rivoluzionario cubano Fidel Castro, come sostiene il giornale Cambio.

Per il leader andino, quest’appellativo era diretto ai Presidenti della regione che avevano messo in moto le soluzioni ai problemi sociali e ideologici dei propri popoli.

“Adesso siamo 10 Presidenti dell’asse del male”, ha rilevato Morales, che ha manifestato in varie occasioni il suo aperto rifiuto al golpe dello scorso 28 giugno contro il presidente honduregno Manuel Zelaya.

Morales ha continuato dicendo che sotto il dominio dell’imperialismo, gruppi oligarchici e militari vogliono restaurare le dittature nella regione e perciò ha convocato i popoli a fare una profonda riflessione per evitare un tale passo indietro.

Come parte del rifiuto ai fatti golpisti in Honduras capeggiati da Roberto Micheletti e dai militari della nazione centroamericana, la scorsa settimana il governo boliviano ha proposto all’Organizzazione di Stati Americani (OEA) la creazione di un Tribunale Penale Interamericano per condannare l’avvenuto. Secondo la proposta, il Tribunale avrebbe come finalità la ricezione di denunce, investigazioni, processi e sanzioni a persone che abbiano commesso delitti e che abbiano attentato contro la democrazia ed i diritti umani nell’Honduras.

(Traduzioni Granma Int.)

http://www.granma.cu/italiano/2009/julio/mar14/micheleti.html

Micheletti e il suo assistente statunitense

Prensa Latina

14/07/09

Il capo del regime di fatto dell’ Honduras, Roberto Micheletti, è stato consigliato da un assistente statunitense durante i colloqui svolti in Costa Rica per porre fine alla situazione che vive l’Honduras, si legge nel quotidiano The New York Times.

Ogni proposta presentata dal gruppo di Micheletti è stata scritta e approvata da un nordamericano che aiutava i negoziatori, hanno detto i funzionari incaricati, lo si legge nell’articolo del giornale.

La giornalista del Times, Ginger Thompson, ha detto che il commento si riferisce a Bennett Ratcliff, che è stato a San José la scorsa settimana durante il dialogo tra i golpisti e i rappresentanti del presidente costituzionale dell’ Honduras, Manuel Zelaya.

Ratcliff è uno specialista in pubbliche relazioni che ha lavorato per l’ex presidente Clinton (1993-2001), ha precisato.

In accordo con la giornalista del Times, la Casa Bianca sta cercando di prendere distanza dalla crisi, nello sforzo di fare degli Stati Uniti un attore in una regione storicamente sotto la sua influenza.

È sempre più chiaro che le parti sono andate a Washington per ottenere quello che conviene loro, ha avvisato la Thompson, assicurando che Micheletti è coinvolto in un’offensiva mediatica dove aumentano contratti a avvocati statunitensi d’alto profilo, con stretti vincoli nei circoli nordamericani di potere. Uno dei coinvolti è Danny Davis, noto come avvocato personale di Clinton e membro della sua campagna. La giornalista dell’influente quotidiano commenta le misure prese dall’amministrazione di Barack Obama contro il regime golpista, anche se segnala la permanenza dell’ambasciatore di Washington a Tegucigalpa, in contrasto con il ritiro dei diplomatici della maggioranza dei governi dell’emisfero.

Il presidente del Venezuela, Hugo Chávez, domenica 12 ha reclamato da Obama un atteggiamento radicale per affrontare la sommossa golpista che ha rotto l’ordine costituzionale in un paese in cui i militari reprimono la popolazione che ne domanda la restituzione.

“Se gli Stati Uniti non appoggiano davvero il colpo di Stato, avrebbero già ritirato le loro truppe da Palmerola”, ha affermato Chávez in Aló Presidente.

“Fallo Obama, e dimostra che non stai appoggiando il golpe!”, ha aggiunto.

(Traduzione Granma Int.)