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- popoli resistenti - honduras - 28-09-09 - n. 288
Traduzione a cura di Adelina Bottero
Fronte Nazionale di Resistenza Contro il Colpo di Stato
Comunicato n° 24
Venerdì 25 settembre 2009
Il Fronte Nazionale di Resistenza contro il Colpo di Stato, alla comunità nazionale ed internazionale comunica:
1. Ripudiamo le azioni repressive del regime di fatto, che continua a violare diritti umani basilari, con l'imposizione di coprifuoco illegali, perquisizione di case, detenzione arbitraria di persone, inclusi minorenni, torture fisiche e psicologiche, uso d’armi da fuoco per disperdere manifestazioni pacifiche, persecuzione e sabotaggio costante dei mezzi d’informazione indipendenti.
2. Chiediamo la libertà immediata per 13 persone sottoposte a processo illegale da parte degli organi giudiziari del paese, con intenti intimidatori verso i membri della Resistenza.
3. Denunciamo che nello sgombero violento di uomini e donne militanti della Resistenza, che si trovavano nei pressi dell'ambasciata del Brasile all'alba di martedì 22 settembre, i militari e la polizia hanno distrutto beni pubblici e privati. Tali atti sono stati imputati a militanti della Resistenza.
4. Esigiamo che cessi la persecuzione ed attacco contro le persone che si trovano nell'ambasciata del Brasile, contro le quali sono stati usati svariati tipi d’armi da guerra, compresi apparati d’alta tecnologia che emettono ultrasuoni e agenti chimici neurotossici che potrebbero contenere elementi radioattivi, come il cesio 132.
5. Riconosciamo l'iniziativa dei nostri compagni e compagne in tutto il paese, che sfidano ogni giorno la repressione ed il coprifuoco, in un atto di disobbedienza civile che dimostra la dignità incontenibile del popolo.
6. Reiteriamo la posizione del Fronte Nazionale di Resistenza contro il Colpo di Stato, di esigere il reinsediamento del legittimo Presidente Manuel Zelaya Rosales, condannare i violatori dei diritti umani ed installare l'Assemblea Nazionale Costituente democratica e popolare.
"A 90 giorni di lotta qui nessuno si arrende"
Tegucigalpa, 25 settembre 2009
Traduzione di Adelina Bottero
Il Fronte di Resistenza chiama all'azione
I golpisti decretano lo stato d’assedio per 45 giorni
A tre mesi dall'inizio della dittatura in Honduras, la crisi si aggrava. Il governo di fatto ha firmato un decreto in vigore per 45 giorni (vedi allegato) che autorizza, tra le varie misure repressive, la chiusura degli organi d’informazione, la dispersione di riunioni non autorizzate e la detenzione di persone considerate sospette. Sul piano internazionale, il regime ha impedito l’ingresso nel paese ad una missione di diplomatici dell'Organizzazione degli Stati Americani. "Siamo giunti qui per una missione, inviati dal segretario generale, ma all'aeroporto siamo stati fermati", ha dichiarato il cileno John Biehl, consigliere di José Miguel Insulza. "Non era questo il momento opportuno. Erano avvertiti e l’hanno fatto comunque. Sono piombati di sorpresa ed è stato detto loro di tornare indietro", ha replicato Carlos López, cancelliere del governo di fatto. Inoppugnabile la condanna del diplomatico interamericano Insulza: “Deploriamo questa decisione del governo di fatto e la consideriamo incomprensibile, giacché loro stessi avevano dato l’autorizzazione".
Il documento nel quale si decreta lo stato d’assedio, diffuso questa domenica in catena nazionale a reti unificate, autorizza anche le forze armate e la polizia ad arrestare "ogni persona che metta in pericolo la propria vita o quella altrui" ed a sgomberare tutte le istituzioni pubbliche in cui si attuino proteste.
Secondo quanto riporta l'inviato speciale della BBC Mondo a Tegucigalpa, Arthur Wallace, ci sono diversi edifici occupati dagli scioperanti, che chiedono il reinsediamento alla presidenza di Manuel Zelaya, deposto mediante colpo di stato lo scorso 28 giugno.
Per i membri del Fronte di Resistenza, tali misure sono dirette non solo a limitare le manifestazioni di strada, ma anche contro l’emittente radiofonica Globo ed il canale televisivo Cholusat Sud.
Entrambi gli organi d’informazione sostengono posizioni contrarie al colpo di stato e s’identificano con coloro che reclamano il reinsediamento di Zelaya, il quale resta nell'ambasciata del Brasile dopo essere rientrato in patria il 21 settembre scorso.
Domenica sera, sul canale Cholusat Sud si trasmettevano cartoni animati; una scritta nella parte inferiore dello schermo così recitava: “Con questo tipo di programmazione il golpista Micheletti vuole far tacere Cholusat Sud." Intanto Radio Globo si limitava a trasmettere solo musica.
La misura è stata resa nota dopo che il deposto Presidente aveva lanciato un appello pubblico ad un’"offensiva finale" per questo lunedì, quando si compiranno i tre mesi dal golpe.
Juan Barahona, uno dei coordinatori del Fronte di Resistenza Popolare, a colloquio con la BBC Mondo, ha assicurato che si mobiliteranno nonostante la proibizione decretata dal governo ad interim.
I settori vicini al deposto presidente Zelaya pensano che i cortei di questo lunedì serviranno per dare una misura più reale del rapporto di forza esistente tra le autorità interine e coloro che rifiutano il governo installato dopo il colpo di stato.
Calma tesa
Arthur Wallace, inviato speciale della BBC Mondo a Tegucigalpa, relaziona quanto segue.
A parte gli attriti in ambito diplomatico, la giornata di domenica è trascorsa con la calma per le strade. I membri del cosiddetto Fronte di Resistenza Popolare hanno partecipato alla veglia funebre della ventiquattrenne Wendy Avila. Hilse Mejía, presentandosi come "compagna di lotta", ha affermato che la ragazza morta soffriva d’asma, situazione aggravatasi con l’esposizione ai gas lacrimogeni lanciati dalle forze di sicurezza. Al momento non si conoscono dettagli di alcun’autopsia che possano confermare le cause della morte.
Tratto da:
Allegato:
Decreto PCM-M-016-2009
Al fine di garantire la pace e l'ordine pubblico nel paese e visti gli appelli di Manuel Zelaya ai suoi Seguaci nella Violenza, il governo ha deciso quanto segue:
1. Limitare ogni riunione pubblica non autorizzata dalle autorità. Alla polizia è consentito procedere coi mezzi necessari ad impedire qualsiasi azione che attenti alla pace, o contro manifestazioni, quand’anche autorizzate, che alterino la pace.
2. Impedire trasmissioni, attraverso qualunque mezzo parlato, scritto o televisivo, che attentino alla pace, all'ordine pubblico, o siano contro la morale dei funzionari pubblici o la pace sociale. Attraverso la polizia e le forze armate CONATEL è autorizzata a bloccare immediatamente ogni stazione radiofonica o televisiva, o canali anche privati che non si attengano a questa disposizione.
3. A protezione della vita umana si ordina di arrestare ogni persona che metta in pericolo la propria vita e quella altrui, di trasferirla ai comandi di polizia corrispondenti per il dovuto procedimento giudiziario.
4. Si ordina lo sgombero di tutte le persone che hanno occupato edifici ed installazioni pubbliche.
5. Si fa un appello ai manifestanti seguaci di Manuel Zelaya, affinché non provochino e si attengano a queste disposizioni per giungere al dialogo promosso da questo governo.
6. Questo governo ha inviato al Congresso Nazionale un decreto di sospensione dei diritti PCM M 016, pubblicato sabato 26 settembre sulla gazzetta numero 32024, affinché lo ratifichi, modifichi o disapprovi.
Addì, 27 settembre 2009