www.resistenze.org - popoli resistenti - honduras - 10-11-09 - n. 294

da http://voselsoberano.com
Traduzione a cura di Adelina Bottero
 
Tre politiche distinte ed un solo vero potere imperiale
 
Radio Progreso, Editoriale La Nostra Parola, venerdì 6 novembre 2009
 
Raccontano che l'impero degli Stati Uniti ha esercitato, nel corso della sua storia, due politiche assai ben conosciute. Una è la politica del bastone o politica dura, e la seconda è quella della diplomazia senza bastone, o politica dolce. Ma con l’Honduras ha cominciato ad applicare una terza politica, che è la combinazione delle prime due, e che proprio Hillary Clinton definisce “politica intelligente”.
 
Nessuna di queste politiche esclude le altre, semplicemente in determinati periodi si pone maggiore enfasi su una che sulle altre. Durante le amministrazioni di Reagan e della famiglia Bush è evidente che fu imperante la politica dura, quella del bastone, quella dello schiacciamento del nemico ed avversario attraverso la guerra - la guerra convenzionale e soprattutto la guerra sporca - e dell'intervento diretto.
 
La politica dolce, che fa apparire buono il governo degli Stati Uniti, è quella cui diede impulso, ad esempio, l'amministrazione di Bill Clinton o quella che sostenne Carter nella seconda metà degli anni settanta. È la politica che esalta le soluzioni diplomatiche ai conflitti, ed è quando l'impero sa scagliare molto bene la pietra, ma si fa esperto nel nascondere la mano.
 
In Honduras, a partire dal colpo di stato, il governo di Barak Obama sta sperimentando la “politica intelligente”, nient’altro che la combinazione di bastone, minacce e ricatti con diplomazia, dialogo e lusinghe. È la politica che appoggia senza riserve i golpisti, pianifica con essi le operazioni contro tutto ciò che sa di resistenza, e contemporaneamente richiede ed appoggia Oscar Arias e l'Organizzazione degli Stati Americani, affinché promuovano il dialogo, mentre condanna il regime di fatto.
 
Ciascuna di queste politiche non rende peggiore né migliore l'impero, piuttosto per strade diverse mirano all'obiettivo politico di mantenere la presenza ed il controllo imperiale sul pianeta. In fin dei conti - benché ci sia gente che si confonda ed applauda quando i gringos rimproverano i golpisti - non ci sono governi buoni o governi cattivi negli Stati Uniti, bensì tre politiche distinte ed un solo, implacabile, vero impero.