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- popoli resistenti - honduras - 13-01-10 - n. 301
Traduzione a cura di Adelina Bottero
Violento sgombero di contadini da parte dell'esercito
Sulla riva sinistra del fiume Aguán
Un operativo composto da 300 membri dell'esercito e della polizia ha iniziato, alle 6:30 di questo venerdì mattina, lo sgombero con la forza dei contadini dalla sponda sinistra del fiume Aguán. Le forze di sicurezza sono entrate nella zona di El Despertar, Suyapa e Guanchías “bruciando e distruggendo tutto al loro passaggio”, ha dichiarato a Radio Progreso Wilfredo Paz Zúñiga, del Fronte di Resistenza della zona di Tocoa, che ha definito l'operazione “un'autentica battuta di caccia all’uomo”.
“Stanno inseguendo i contadini attraverso i palmeti della zona, sono disseminati in un'area di 40 o 50 chilometri” ha continuato Wilfredo Paz “ci hanno attanagliati, hanno fatto fuori tutto quello che i contadini avevano. L'esercito sta setacciando e serrando la gente verso una zona da cui potrà uscire solo se in grado di nuotare”... E ha spiegato come un gruppo di circa 25 donne siano state incalzate da membri dell'esercito che utilizzavano bombe lacrimogene per sfinirle e farle prigioniere.
“Le comunità decisero da ieri pomeriggio di allontanare i bambini e portarli in un posto sicuro, ma le donne e gli anziani si trovavano nella zona quando polizia ed esercito hanno fatto irruzione violentemente a far sfollare” ha spiegato Paz Zúñiga.
Almeno 20 persone sono state ferite ed altre 17 portate al 15° Battaglione di Fanteria di Rio Claro... Si riporta il decesso di tre contadini senza che, alla chiusura di questo giornale, se ne sia potuta confermare l'identità.
Da parte sua, il portavoce del 15° Battaglione di Fanteria, il sottocommissario Sauceda, ha garantito che lo sgombero si è “svolto in modo pacifico”adempiendo ad un'ordinanza giudiziaria emessa dal tribunale di Trujillo. “Sono stati sgomberati tre ettari di terreno e non si è verificato alcuno scontro coi contadini, perché tutto è avvenuto attraverso il dialogo”, ha assicurato il sottocommissario, pur ammettendo che “nelle vicinanze dei palmeti si è udito qualche sparo ed abbiamo un membro dell'esercito con una ferita al volto”.
Per Sauceda non esistono arrestati “è solo stato trasferito un gruppo di persone per motivi di sicurezza e per evitare uno scontro con la polizia” e ha precisato che sono stati requisiti un revolver calibro 38 e numerosi machetes.
La situazione nella zona dove si sono svolti i violenti operativi militari e polizieschi appare tuttavia diversa; un contadino lanciava un appello al dialogo ed alla pace attraverso i microfoni di Radio Progreso: “Fermate la persecuzione” chiedeva, “abbiamo bisogno della terra, ce la stanno togliendo, che ci restituiscano ciò che è nostro, perché come honduregni ci appartiene”.
Le terre sgomberate sono di proprietà di Miguel Facussé, René Morales e Reynaldo Canales. I contadini lottano per una terra che per il momento è accaparrata da questi proprietari terrieri. Il 16 dicembre scorso due dirigenti contadini del Movimento Unificato di Aguán furono abbordati da un’auto senza targa e portati alla stazione di polizia.
La repressione contro i leader va dai procedimenti giudiziari per occupazione illecita di terre fino ad azioni che attentano alla loro integrità fisica, nei dintorni della zona dove sono ubicati, uomini in abiti civili scattano loro fotografie, con l'intenzione di delinearne un profilo che potrebbe essere finalizzato alla loro eliminazione.
Giovedì prossimo continuerà lo sgombero sulla sponda destra del fiume Aguán.
Comunicazioni -Radio Progresso - ERIC-SJ
Traduzione a cura di Adelina Bottero
Oltre 250 guardie di Sicurezza Privata nell'operazione di sgombero ed assassinio dei contadini
Oltre 250 guardie di sicurezza privata parteciparono all'operazione di sgombero ed assassinio dei contadini, in cruenta violazione della legge, che non autorizza dette attribuzioni alle imprese di sicurezza privata. L'uso di tale esercito di guardie private costituisce un crimine di alto tradimento contro la patria, perché questi mercenari compongono una guerriglia privata al servizio dell'oligarchia, alla pari delle “Autodifese Unite” della Colombia.
Coloro che entrarono nei confini interni per assassinare i contadini, sotto la protezione della falsa operazione di sgombero pacifico, sono i mercenari colombiani dei quali si è tanto parlato negli ultimi mesi. Essi sono al servizio dell'usurpatore colombiano René Morales, come anche dell'usurpatore arabo Miguel Facussé Barjum.
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