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- popoli resistenti - honduras - 24-02-10 - n. 307
Traduzione a cura da Adelina Bottero
FNRP : agenda di mobilitazioni per il 2010
Natasha Pitts - Adital
20/02/10
A circa otto mesi dal colpo di stato che strappò il potere al Presidente honduregno Manuel Zelaya, le forze di resistenza continuano a mobilitarsi. Con la realizzazione delle elezioni presidenziali, ci si aspettava che il golpe fosse dimenticato e che il paese tornasse alla normalità costituzionale. Nondimeno l'agenda delle attività per il 2010 è già predisposta, per consentire alla popolazione honduregna di continuare a resistere.
Il Fronte Nazionale di Resistenza Popolare (FNRP), è una delle organizzazioni-guida delle mobilitazioni. In questo momento, le attività organizzate sono volte a combattere l'attuale regime politico militare e a lottare per una nuova proposta politica elettorale che garantisca la piena partecipazione popolare. In cima alla lista delle istanze vi è la convocazione dell'Assemblea Nazionale Costituente per approvare una Costituzione popolare, giusta ed includente.
Durante i mesi di febbraio e marzo, il Coordinamento Nazionale Provvisorio percorrerà tutte le regioni dell’Honduras con l'obiettivo di eleggere i Coordinamenti Dipartimentali e definire le date delle assemblee municipali per designare i Coordinamenti Comunali.
In marzo, si realizzerà il Secondo Incontro per la Rifondazione dell’Honduras. Convocato dal Fronte di Resistenza e dal Consiglio Civico di Organizzazioni Popolari ed Indigene dell’Honduras (COPINH), la riunione vuole simulare la realizzazione dell’agognata Assemblea Nazionale Costituente.
È anche prevista per il prossimo mese l'elaborazione del Piano Nazionale di Formazione Politica. Da aprile a giugno si realizzerà il primo ciclo del Piano di Formazione, quando saranno consolidati tutti i nuclei di resistenza nei quartieri honduregni.
Il 28 giugno, ricordando un anno dal golpe, il Fronte Nazionale di Resistenza Popolare realizzerà una consultazione in tutto il paese per la convocazione dell'Assemblea Costituente. I mesi di luglio e settembre saranno segnati dalle elezioni dei rappresentanti municipali, dipartimentali e nazionali. Il 15 settembre il FNRP realizzerà la prima Assemblea Nazionale dei delegati della Resistenza. Nell'occasione si definiranno il programma politico e il Coordinamento Nazionale.
Nonostante le persecuzioni e violenze che continuano dopo l'assunzione dei poteri da parte di Porfirio “Pepe” Lobo, si realizzeranno durante tutto l'anno 2010, congiuntamente a Manuel Zelaya e alla sua squadra, incontri di affermazione e consolidamento delle forze che compongono il Fronte. Durante gli incontri le organizzazioni in resistenza intensificheranno la posizione di ripudio della continuità del governo di fatto, capeggiato dall'attuale presidente Pepe Lobo.
Tutte le attività e mobilitazioni proposte dal Fronte di Resistenza e da altre entità contrarie al golpe, convergono nella lotta per la libertà ed il riscatto della dignità del popolo honduregno. Dopo il colpo di stato militare e l'installazione del governo di fatto guidato da Roberto Micheletti, honduregni ed honduregne sono stati sottoposti ad innumerabili violazioni dei loro diritti, oltre ad essere discriminati, aggrediti ed assassinati per le loro scelte di vita.
Affinché gli orrori commessi durante il golpe non rimangano impuniti, né cadano nell’oblio nazionale e mondiale, il Fronte è impegnato a realizzare, per lo meno una volta al mese, ogni giorno 28, mobilitazioni di lotta per l'Assemblea Nazionale Costituente e per la condanna della dittatura.
Traduzione a cura di Adelina Bottero
Comunicato n. 48 del FNRP sul Vertice di Rio in Messico
Ai rappresentanti dei Governi e degli Stati che compongono il Meccanismo Permanente di Consultazione e Concertazione Politica riuniti a Cancún, Messico, in occasione del ventitreesimo Vertice del Gruppo di Rio, comunichiamo:
1. L’Honduras continua ad essere sottoposto ad un regime di fatto, installato e sostenuto con la forza delle armi dal 28 giugno 2009 fino ad oggi, periodo durante il quale il popolo honduregno è stato vittima di costanti violazioni dei diritti umani.
2. L'illegittimità e l’illegalità dell'attuale regime si vogliono negare, invano, cambiando le facce dei personaggi che amministrano lo Stato, ma non si riesce ad ingannare nessuno: è, infatti, di dominio pubblico che essi obbediscono agli stessi gruppi di potere che comandano la repressione e l'assassinio e che ostacolano lo sviluppo di una vera democrazia.
3. Il processo elettorale, con cui si pretende riconoscere autorità ai nuovi mandatari della dittatura, fu illegale sotto tutti i punti di vista, poiché diretto ed amministrato da autorità complici nel colpo di stato, che ostacolarono la libera partecipazione degli oppositori ed ignorarono il clima di terrore imperante. Ragion per cui nessun governo, meccanismo d’integrazione regionale o istituzione di provata credibilità inviarono osservatori al suddetto processo.
L'illegittimità di tale processo venne ratificata dall'astensionismo della stragrande maggioranza della popolazione honduregna, che di conseguenza ne disconosce i risultati. Non a caso il popolo continua la lotta non violenta per sconfiggere il regime totalitario attuale e ristabilire l'ordine democratico.
1. La situazione dei diritti umani è grave e sta peggiorando. Nelle ultime settimane si sono registrati altri assassini, persecuzioni e molestie contro le persone organizzate nella Resistenza Popolare. E da parte dei dirigenti degli organi di sicurezza dello stato si annuncia un'offensiva militare per annientare l'opposizione al regime.
2. Diversi settori della comunità internazionale, governi amici, organizzazioni sociali e in difesa dei diritti umani, hanno sconfessato apertamente l'attuale regime.
Per tali ragioni:
1. Sollecitiamo i rappresentanti dei Governi e Stati membri del Gruppo di Rio a mantenere la loro posizione di non riconoscimento della dittatura honduregna, fintanto che non si ristabilisca l'ordine costituzionale democratico e non cessino le violazioni dei diritti umani.
2. Continueremo la nostra lotta a prescindere dalle azioni terroristiche dello stato controllato dai golpisti.
3. Ringraziamo i Governi e le organizzazioni sociali amiche per la loro preoccupazione per la grave situazione che attraversa il nostro paese e per le azioni di solidarietà volte a superare la crisi.
Tegucigalpa 19 febbraio 2010
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