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Il popolo honduregno insorge contro il regime
 
Violenta repressione in tutto il paese non ferma lo Sciopero Civico Nazionale
 
30/03/2011
 
La violenta repressione scatenata ieri (30/3) dal regime oppressore di Porfirio Lobo non ha fermato la grande mobilitazione popolare che si è estesa in tutto il paese, all'interno di una giornata di lotta indetta dal Fronte nazionale di resistenza popolare (Fnrp). Si contano a decine i feriti e gli arresti in tutto il territorio nazionale.
 
L'Honduras si è risvegliato ieri semiparalizzato, con blocchi stradali in tutto il paese. Fin dalle prime ore della mattina sono iniziate ad arrivare notizie sulle varie mobilitazioni e proteste che stavano bloccando le principali vie di comunicazione locali e internazionali.
 
Nella capitale Tegucigalpa, la popolazione in resistenza si è appostata in vari punti della città, bloccando le principali arterie e i ponti veicolari.
 
Nel frattempo, centinaia di maestri e maestre che lottano contro la privatizzazione dell'istruzione e contro la brutale repressione scatenata contro lo loro protesta da ormai più due settimane, si sono riconcentrati di fronte all'edificio della Corte suprema di giustizia ed esigono il rilascio di venti colleghi accusati di manifestazione illecita e sedizione.
 
Di fronte a questa nuova prova di forza e alla capacità di mobilitazione della popolazione honduregna, il regime succedaneo del colpo di Stato ha nuovamente mostrato il suo vero volto, reprimendo per la seconda settimana consecutiva la popolazione in resistenza.
 
"Stanno reprimendo la popolazione in tutto il Paese, ma la gente sta resistendo a Progreso, San Pedro Sula, Santa Rosa de Copán, Olancho, Colón, qui nella capitale e in molte altre città. Sono stati sgomberati e sono tornati a occupare le strade. Continuano a lottare", ha detto la coordinatrice del Consiglio civico delle organizzazioni popolari e indigene dell'Honduras (Copinh), Bertha Cáceres.
 
"È peggio che durante i primi giorni del colpo di Stato, ma la gente ha imparato a difendersi e ha acquisito una maggiore capacità di risposta alla repressione. Stiamo difendendo i nostri diritti, la nostra territorialità e le nostre conquiste. Siamo convinti che questa mobilitazione permanente non si fermerà", ha affermato Cáceres.
 
La dirigente indigena ha anche condannato la politica ipocrita degli Stati Uniti che continua a finanziare i corpi repressivi dello Stato e mantiene le proprie truppe sul suolo honduregno.
 STIBYS sotto assedio
 Durante la brutale repressione ordinata dal regime honduregno, la sede del combattivo Sindacato dei lavoratori dell'industria delle bevande e simili (Stibys) è stata violentemente attaccata, con un saldo di vari feriti e fermati.
 
"Verso le 6.30 di mattina, le organizzazioni sindacali e popolari hanno occupato la strada antistante la sede dello Stibys. Alle 10.30, centinaia di membri dei corpi antisommossa della polizia e di militari ci hanno attaccato con bombe lacrimogene, con camion con cannoni d'acqua che sparavano liquido urticante.
 
Hanno iniziato a caricare e a colpire selvaggiamente le persone. Le hanno inseguite fin nei quartieri adiacenti la nostra sede. Le bombe lacrimogene venivano sparate direttamente contro le persone", ha denunciato il vicepresidente dello Stibys, Porfirio Ponce.
 
Molte persone hanno cercato di rifugiarsi nella sede dello Stibys, ma ciò non ha fermato la violenza criminale.
 
"Dalla strada hanno iniziato a tirare le bombe dentro il nostro recinto. La gente stava soffocando e fuori c'era la polizia pronta a reprimere. Molte persone sono state ricoverate e molte altre sono state colpite e arrestate. Nonostante ciò - ha continuato Ponce - la repressione non c'intimorisce e non ci fermerà.
 
Continueremo con la nostra lotta. Una lotta che è del popolo honduregno, in difesa dei diritti dei lavoratori e delle lavoratrici, delle conquiste sociali, per l'educazione e la salute pubblica, contro le politiche neoliberiste.
 
Questo regime è nato viziato ed è la continuazione del golpe. In Honduras non esistono le istituzioni e i poteri di fatto che controllano la politica e l'economia del paese, vogliono arrivare fino alle ultime conseguenze.
 
Ma qui c'è un popolo che non tace. Sono due settimane che ci stanno reprimendo, giorno dopo giorno, ma continueremo per la nostra strada. Domani (oggi per chi legge) ci mobiliteremo nuovamente e lanciamo un appello alla solidarietà internazionale affinché denunci ciò che sta accadendo", ha concluso il vicepresidente dello Stibys.
 
Poco prima di concludere questo articolo, il dirigente nazionale del Fnrp, Wilfredo Paz, ha comunicato alla Lista Informativa che nel Bajo Aguán la polizia ha aperto il fuoco contro i manifestanti. Ci sarebbero almeno 13 feriti e un morto. La polizia ha impedito che le persone si avvicinassero al corpo. Poche ore dopo, l'uomo ucciso è stato caricato su un automezzo della polizia e nessuno sa dove sia stato portato.
 
"La polizia ci ha sgomberato con violenza e ha iniziato a inseguirci sparando sui manifestanti. La gente si è raggruppata e ha cercato di occupare nuovamente la strada nella zona di Sonaguera, Colón. Ci sono decine di feriti in tutto il paese. La polizia ha sparato contro professori, contadini e membri della Resistenza".
 
L'esercito e la polizia hanno anche invaso l'Università Nazionale Autonoma dell'Honduras (Unah). Gli studenti hanno resistito e anche qui si contano vari feriti e fermati.
 
© (Testo Giorgio Trucchi - Lista Informativa "Nicaragua y más" di Associazione Italia-Nicaragua -www.itanica.org )
 

da www.resistenciahonduras.net/index.php?option=com_content&view=article&id=2415:bombas-lacrimogenasneutralizalas&catid=66:movilizaciones&Itemid=237
Traduzione di Adelina Bottero
 
Neutralizza le bombe lacrimogene
 
23/03/2011 - FIAN
 
Quali misure possiamo prendere per evitarne o diminuirne gli effetti?
 
In quanto all'abbigliamento, non sono opportuni tipi di stoffa come la flanella o simili, poiché la traspirazione potenzia l'effetto del gas. Allo stesso modo, non è appropriato vestirsi con capi d'abbigliamento corti, che lascino esposta la pelle. Se si hanno capelli lungi, è conveniente raccoglierli sotto un berretto o un foulard, poiché il gas impregna i capelli, prolungando il suo effetto. Se è possibile, non portate lenti a contatto.
 
Se il vostro kit da corteo non include maschere anti-gas, vi raccomandiamo un fazzoletto intriso d’aceto, per coprire naso e bocca. Come protezione supplementare potete portare una mascherina da chirurgo o una maschera da imbianchino e collocarvi sopra il fazzoletto con l’aceto. Se non avete aceto, potete bagnare il fazzoletto con acqua o impregnarlo in succo di limone. La tela umida è in grado di filtrare i gas in modo più consistente. In ogni caso, il fazzoletto o la pezza non devono essere molto grandi, né molto spessi, poiché ciò ostacolerà la respirazione.
 
Si può utilizzare del cotone imbevuto d’ammoniaca. Si inspira profondamente: aiuta a liberare le vie respiratorie. Se ne deve far uso distanziato nel tempo e in dosi limitate, una o due applicazioni. Le persone asmatiche, o affette da altre malattie respiratorie, è preferibile se n’astengano. Dato che l'ammoniaca è molto volatile, è necessario far conto su una o più persone che portino con se’ un recipiente col suddetto elemento.
 
Ha pure una certa utilità succhiare pezzi di limone. Si può applicare del sale sotto gli occhi, poiché assorbe la secrezione lacrimale causata dal gas lacrimogeno. Occhialini da piscina od occhiali costituiscono una buona protezione per gli occhi.
 
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Gli effetti dei gas lacrimogeni possono essere dannosi per il feto, per cui se siete incinte o sospettate di esserlo, restate a casa ed accompagnateci da lì.
 
I gas lacrimogeni possono dar luogo ad attacchi d’asma, cosicché, se siete asmatici, portate con voi l’inalatore ed uscite dalla manifestazione al primo sentore di gas lacrimogeno. Analoghe precauzioni dovrà prendere chi soffre di disturbi cardiaci.
 
Benché si tenda a fare il contrario, bisogna evitare di fumare durante le manifestazioni, poiché ciò riduce le capacità respiratorie, che il gas deteriora.
 
Che cosa fare di fronte ad un attacco con gas lacrimogeni?
 
In generale, è possibile determinare quando l'attacco è imminente: in quel momento e specialmente nella pubblica via, bisogna tentare di determinare l'esistenza o meno di brezze o venti, e la loro direzione. Ciò aiuta a schivare il gas con maggiore successo.
 
La prima reazione, di fronte ad una sparata di bombe lacrimogene, deve essere mantenere la calma. Date le caratteristiche del proiettile, il suo volume e la sua forma implicano una maggiore resistenza all'aria, per cui esiste un lasso di tempo nel quale si può notare la direzione e possibile punto di caduta della bomba. Certamente dipende dal tipo di bomba, dalla distanza del poliziotto rispetto ai manifestanti e dall'angolazione di tiro con cui è sparato il proiettile (in linea retta o a parabola). In ogni caso, è indispensabile non perdere di vista il proiettile o la sua scia, non volgere la schiena alla polizia e non correre. Dinanzi al lancio di una bomba lacrimogena è possibile ripiegare velocemente, senza bisogno di perdere il controllo. Tutto ciò con l’obiettivo di tentare di evitare che il proiettile ci colpisca il corpo.
 
La protezione di naso e bocca incomincia quando le bombe lacrimogene vengono sparate, non quando sono già cadute nelle vicinanze e il gas ha già cominciato ad espandersi, l'obiettivo è inalarne la minore quantità possibile.
 
Si può tentare di neutralizzare le bombe lacrimogene in vari modi: coprendole con un telo spesso ed umido; coprendole con della terra; immergendole in un recipiente d’acqua; bruciando materiali a combustione rapida, ubicati nelle immediate vicinanze della bomba stessa. Qualunque sia lo scopo, è conveniente prendere la bomba lacrimogena con guanti d’uso industriale o uno straccio spesso e bagnato, onde evitare scottature. Ognuna di queste modalità richiede una rapida capacità di reazione, dato che il gas si espande velocemente. Quanto detto suppone che gli strumenti necessari per la neutralizzazione debbano essere preparati in anticipo, così come vanno definiti prima gli incaricati di questo compito.
 
Le bombe lacrimogene possono essere rimandate indietro usando la mano o il piede. Entrambi i casi presentano rischi: restituendo la bomba con la mano, il gas avvolgerà la persona che la sta lanciando; facendolo col piede, la traiettoria della bomba normalmente è incerta. In termini generali, nelle due modalità, il risultato finale è più simbolico che concreto, poiché il gas continua a diffondersi e la portata del lancio di rimando normalmente non supera i cinquanta metri.
 
In qualunque circostanza, si deve tentare di uscire dall'area colpita, cercando aria fresca. Se il gas lacrimogeno circonda la persona da ogni parte, oppure se ci si trova in un’area chiusa, impossibilitati a uscire, non si deve correre né agitarsi, poiché ciò incrementa l'attività respiratoria, facendo inalare più gas. Il danneggiato deve gettarsi a terra, chiudendo gli occhi e respirando attraverso una pezza di stoffa o un fazzoletto. Il gas tende a salire, e si deve aspettare che ciò avvenga stando nella posizione descritta. È una delle situazioni estreme, in cui è essenziale mantenere un buon controllo dei propri nervi. In questa circostanza è probabile che venga voglia di vomitare, bisogna tentare di non tossire (possibilmente), perché ciò farà inalare più gas, non si devono aprire gli occhi e men che meno toccarseli, poiché ciò consente al gas di essere assorbito in misura maggiore.
 
In seguito ad un attacco con gas lacrimogeni, bisogna tentare per quanto possibile di trovare un settore con aria fresca. È opportuno rilassare l'attività fisica, sedendosi o coricandosi al suolo, respirando profondamente quell'aria. Se possibile, è utile sciacquare la bocca con acqua e pulire le fosse nasali. Non bisogna bagnarsi il resto del viso e tanto meno gli occhi, perché l'effetto del gas aumenta.
 
Infine, tornando a casa, bisogna togliersi i vestiti utilizzati alla manifestazione il più velocemente possibile, specie se nella casa vi sono bambini piccoli. Facendo la doccia o il bagno per togliersi i residui dei gas dalla pelle, si deve evitare di sfregare.
 
MOLTO IMPORTANTE: NON TOCCARSI GLI OCCHI, NÉ LA PELLE E NON RESPIRARE CON LA BOCCA, SEMPRE ATTRAVERSO IL FAZZOLETTO INTRISO DI ACETO O ACQUA.
 

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