www.resistenze.org
- popoli resistenti - honduras - 21-02-12 - n. 397
traduzione ed estratti a cura di Adelina Bottero
Incendio-massacro nel carcere di Comayagua
18/02/2012
Nella notte tra il 14 ed il 15 febbraio un incendio di enormi proporzioni ha devastato il carcere di Comayagua, nel centro-ovest dell’Honduras. Degli 852 reclusi quasi la metà sono morti, molti altri ustionati e feriti. Col passare delle ore il numero di chi non riesce a sopravvivere aumenta. Non vi sono ancora stime definitive. Il regime ha risposto con spari e bombe lacrimogene alle centinaia di famigliari angosciati in cerca di notizie dei loro cari.
Segue un sunto di informazioni, dichiarazioni, commenti.
Red Morazánica de Información
- www.resistenciahonduras.net
Tegucigalpa, 15 Febbraio 2012
(...) Dal luogo dei fatti sono state diffuse le immagini strazianti dei corpi riarsi dei reclusi, morti abbracciati alle sbarre delle celle in un disperato tentativo di sfuggire alle fiamme. Appare in tutta evidenza l’inettitudine delle autorità penitenziarie a gestire situazioni di disastro. Secondo la versione di un carcerato che riuscì a salvarsi la vita rompendo il soffitto, la guardia incaricata delle celle non ebbe reazioni dinnanzi alle grida dei detenuti che chiedevano aiuto, al contrario gettò via le chiavi delle celle lasciandoli al loro destino. (…)
La Nostra Parola, Editoriale di Radio Progresso
- voselsoberano.com/v1/index.php?option=com_content&view=article&id=13392:una-tragedia-advertida&catid=2:opinion
Una tragedia annunciata - 16 febbraio 2012
Oggi siamo di fronte alla più grande tragedia conosciuta nella nostra storia penale. Quasi 400 persone private della libertà sono morte soffocate e bruciate dentro le loro celle nel centro penitenziario di Comayagua. (…)
Un’autentica macabra scena di assassinio collettivo da parte dello Stato, un autentico genocidio. Ormai si conferma non soltanto che il sistema penitenziario è collassato da molto tempo, ma anche che lo Stato sta sterminando i compatrioti che, nelle prigioni, si trovano sotto la stretta responsabilità delle autorità pubbliche. (…)
Comunicato del FNRP - LIBRE riguardo all’incendio del Centro Penitenziario di Comayagua
- voselsoberano.com/v1/index.php?option=com_content&view=article&id=13388%3Acomunicado-del-fnrp-libre-con-respecto-al-incendio-de-la-granja-penal-de-comayagua&catid=1%3Anoticias-generales&Itemid=1
Tegucigalpa, 16 febbraio 2012
(…)
Questo fatto terribile non deve essere considerato un incidente, giacché i fattori che l’hanno provocato - criminalizzazione dei poveri, sovraffollamento carcerario, insufficienti risorse dedicate alle prigioni, disinteresse a risolvere gli arretrati giudiziari - sono considerati normali ed in alcuni casi sono azioni deliberate di coloro che attualmente amministrano lo Stato.
Dobbiamo ricordare che questa è la terza volta, con governi del Partito Nazionale, che un carcere honduregno s’incendia, provocando una gran quantità di morti, con gli antecedenti di totale impunità.
La negligenza criminale dimostrata dal Ministero della Sicurezza, dalle autorità carcerarie e dai responsabili della Centro Penitenziario di Comayagua, riconfermano soltanto il disprezzo totale di questo regime per la vita umana.
Respingiamo qualunque argomentazione del regime che cerca d’incolpare la popolazione penitenziaria stessa per i fatali eventi, poiché è chiaramente dimostrato e documentato attraverso diversi mezzi audiovisivi e dichiarazioni di testimoni oculari, che con condotta genocida si mantennero chiuse le celle, si negò qualsiasi aiuto alle persone che morivano bruciate o intossicate, e si arrivò a sparare con armi da fuoco contro chi cercava di venir fuori dalle fiamme.
Questa volontà criminale e classista, allo stesso modo ha portato le forze repressive ad attaccare i parenti dei carcerati all’esterno del penitenziario, sparando contro di loro e lanciando bombe lacrimogene. (…)
Chi USA la violenza ?
- www.rebelion.org/noticia.php?id=144868
Ollantay Itzamná - 18 febbraio 2012
(...) Ed i responsabili?
In quest’Honduras, che sopravvive senza Stato né governo, si premia il delitto e si puniscono l'etica e la difesa dei diritti umani.
L'infernale incenerimento collettivo di reclusi vivi nel carcere di Comayagua, fu già collaudato nella prigione di San Pedro Sula, nel 2003, con un saldo di 107 morti, e in quella di El Porvenir, La Ceiba, nel 2005, dove bruciarono 66 reclusi. I colpevoli furono premiati con l'impunità! La stessa cosa succede coi responsabili degli oltre 7000 omicidi annuali, più di 20 al giorno, perché la polizia è diventata l'organizzazione a delinquere più letale, in un paese le cui apparenti istituzioni giuridiche e politiche sono dirette niente meno che da autori e promotori impuniti del colpo di Stato.
I responsabili della sistematica negazione violenta della condizione umana di donne e uomini honduregni nelle carceri e fuori da esse, vanno a spasso impuniti negli spazi della comunità internazionale, e sono ricevuti alla Casa Bianca come esemplari difensori dei diritti umani. Così la comunità internazionale promuove il crimine organizzato in Honduras, come esempio da seguire nei paesi vicini. (…)
Lo stile dei nostri massacri
- voselsoberano.com/v1/index.php?option=com_content&view=article&id=13389:el-estilo-de-nuestras-masacres&catid=2:opinion
Fabricio Estrada - 16 febbraio 2012
(…) 400 esseri umani sono stati assassinati secondo lo "stile" poliziesco e dal disprezzo statale, che ha fondato la sua strategia di sicurezza sulla stigmatizzazione e sulla soppressione di ogni umanità nel trattamento verso i reclusi. In un paese militarizzato si eseguono soltanto ordini. L'ordine è "mettere in ordine" tutto ciò che sfida l'egemonia politico-militare, sia che il cittadino o cittadina si trovi in libertà o in galera. I muri perimetrali di questa mentalità criminale abbracciano i 112, 492 km2 di un Honduras il cui maggiore corto circuito fu provocato un 28 giugno del 2009. Quel giorno ebbe fine il nostro piccolo simulacro civilizzatore.
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