Il Partito Comunista dell'India condanna le atrocità sui Rohingyas
Partito Comunista dell'India | solidnet.org
Traduzione per Resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare
08/09/2017
La Segreteria Centrale del Partito Comunista dell'India ha rilasciato la seguente dichiarazione:
La Segreteria Centrale del PCI condanna il brutale attacco e le spietate torture in corso sul popolo Rohingyas che vive nella Provincia Rakhaine in Myanmar.
Già da alcuni anni è in corso l'attacco sul popolo Rohingyas ma ora è divenuta un atto di vera e propria "pulizia etnica", che risulta non soltanto dall'uccisione di migliaia di persone innocenti, ma anche dal costringerne milioni a fuggire oltre i confini e cercare rifugio in Bangladesh e India.
Le ragioni che stan dietro alla persecuzione dei Rohingyas sono legate alla bramosia delle imprese occidentali di rubare petrolio grezzo e le riserve di gas naturale nella provincia di Rakhaine. La leadership politica e militare del Myanmar vuole venir incontro alle richieste di queste multinazionali eliminando dall'intera provincia il popolo Rohingyas attraverso la tortura, lo sterminio ed ogni sorta di intimidazione.
Sfortunatamente, Aung San Suu Kyi non ha solo fallito nel contenere questa situazione, ma è rimasta spettatrice silente di fronte ad una così palese e flagrante violazione dei diritti umani.
Durante la sua visita, il Primo Ministro indiano Narendra Modi, senza prendere una posizione seria sulla questione con la leadership, ha sostenuto la versione ufficiale del Governo del Myanmar come se fosse un problema di estremismo e terrorismo. La posizione di Modi è abbastanza incomprensibile anche se in linea col suo profilo pubblico ed ideologico.
Il PCI richiede che il problema dei Rohingyas trovi una soluzione definitiva basata sulla raccomandazione del Comitato guidato dall'ex Segretario Generale dell'ONU Kofi Annan. Il Governo dell'India dovrebbe prendere opportune iniziative diplomatiche per risolvere questo problema.
Il PCI richiede che il Governo dell'India cambi la propria decisione di respingere i Rohingyas che stanno in India, Sino a che la loro domanda non sia definita essi devono essere trattati come rifugiati e forniti di ogni mezzo come previsto dal diritto internazionale.
Ufficio di Segreteria
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