www.resistenze.org - popoli resistenti - iraq - 17-05-06

da http://www.workers.org/2006/world/iraq-0504 /
 
Seminario a cura della Spagna:
Complicità degli occupanti US negli assassinii in Iraq
 
di John Catalinotto  
Madrid, 27 aprile 2006
 
Nel fine settimana del 21-23 aprile, rappresentanti di gruppi pacifisti sono qui convenuti da otto paesi per discutere un'amara emergenza: gli assassinii e le scomparse di centinaia di scienziati iracheni, di dottori, insegnanti e di altri intellettuali sotto l’occupazione di Stati Uniti e Regno Unito. Essi hanno sentito direttamente la penosa situazione dagli accademici e dai professionisti sanitari iracheni che lottano per vivere tra minacce continue, violenza fisica, rapimenti e l'attività delle squadre della morte.
 
Al seminario tenutosi nello stato spagnolo contro l'occupazione US, si sono anche espressi chiaramente ufficiali di carriera e leader sindacali. E’ stata palesata la prova che l'occupazione degli US è responsabile delle sofferenze del popolo iracheno, inclusi gli assassinii, e che gli Stati Uniti hanno motivo e mezzi per eseguirli.

Tra i principali partecipanti alla conferenza vi sono stati il CEOSI spagnolo( Campagna per Terminare l'Occupazione e ripristinare la sovranità dell'Iraq), il Tribunale di BRussels dal Belgio e l’International Action Center dagli Stati Uniti. Hanno contribuito alla discussione anche altri gruppi attivi nel Tribunale Mondiale sull'Iraq, da Germania, Svezia, Britannia e Portogallo.

Il CEOSI ed il Tribunale di BRussels hanno documentato le uccisioni in Iraq di 220 professionisti sanitari e di 190 accademici. Affermano che l'occupazione ha progettato o almeno permesso che queste uccisioni accadessero. Questo annientamento del capitale intellettuale del paese minaccia di distruggere la società irachena, cancellando il suo futuro proprio come il saccheggio dei musei ha eliminato il suo passato.

Le discussioni si sono svolte nel quadro delle conclusioni del Tribunale Mondiale sull'Iraq che lo scorso giugno, ad Istanbul, trovò gli Stati Uniti colpevoli di crimini di guerra conseguenti la loro invasione e si mise dalla parte degli iracheni sul diritto di resistere all'occupazione, anche con la lotta armata.

I portavoce dell’Iraq comprendevano Eman Khamas, giornalista, scrittrice, ex direttore del gruppo Occupation Watch a Bagdad; il professore Ali, insegnante di genetica molecolare all'Università di Baghdad e il dottor Sami, chirurgo dell'Ospedale di Chirurgia Cardiaca e Toracica all'Università Generale di Baghdad. Tutti e tre ritengono l'occupazione responsabile dei crimini che vengono commessi contro il popolo iracheno
 
Khamas ha appena concluso un giro di sei settimane negli Stati Uniti. Pone come punto fermo che gli Stati Uniti stiano continuando ancora attivamente una guerra contro il popolo dell’Iraq. “Bush il 1° maggio 2003 disse che la guerra era finita. Mentì. Gli Stati Uniti hanno continuato la guerra contro il popolo iracheno: città, ospedali, scuole vengono ancora bombardati.” Ha detto che, anche quando le scuole stanno funzionando, vengono chiuse per ragioni di sicurezza, come avviene frequentemente all’Assemblea Nazionale quando si deve riunire. Khamas ha fatto notare che più di 300.000 iracheni sono stati uccisi dall'invasione del 20 marzo 2003.

Ha sollevato la questione della sicurezza sotto l'occupazione. “Molte donne non vanno a scuola o all'università perché hanno paura” mentre dai politici di Washington e nei media US vengono diffusamente montati eventi politici che “sono completamente irrilevanti per il popolo iracheno.”

Inferno sulla Mesopotamia
 
Il professore Ali, scienziato, fu tenuto in prigione per mesi, nello stesso carcere con politici di alto livello del regime Baathista, sospettato di lavorare su armi di distruzione di massa- che risultarono non esistere. Ha definito l'occupazione, nella quale fioriscono caos e crimine organizzato, “inferno sulla Mesopotamia,.”

Il dottor Sami, dopo essere stato minacciato di morte, fu colpito a fuoco nel suo ufficio. Ha ricevuto tutta la sua istruzione liberale dal governo dell’Iraq, incluso il corso di post-dottorato. Ha sottolineato che dal 1990 gli Stati Uniti hanno distrutto il sistema dell'istruzione e sanitario in Iraq, mentre “prima del 1991, in Iraq tutto il sistema dell’istruzione era gratuito.”

Dal tono generale del seminario è emerso che nulla buono può venire dall'occupazione- che anzi dovrebbe finire al più presto possibile- e che il popolo iracheno ha il diritto di respingere le truppe straniere.

Dalle università spagnole hanno partecipato Carlos Varea del CEOSI, che durante la guerra nel 2003 era in
Iraq come osservatore, il Prof. Pedro Martinez Montavez, che ha fatto notare che la società irachena prima dell'occupazione non era mai stata divisa in un modo settario com’è ora, e Rosa Regas, direttore generale della Biblioteca Nazionale che ha notato che se si dovesse misurare il terrorismo in base al numero di civili uccisi, Bush sarebbe il terrorista numero uno.

La riunione si è tenuta nella Scuola Julian Besteiro, una scuola di alta specializzazione per organizzatori e quadri sindacali. Molti sindacalisti hanno preso parte alla discussione, incluso Manuel Bonmati, incaricato delle relazioni internazionali dalla confederazione sindacale dell’ UGT.

La discussione del seminario ha visto oratori internazionali, come Joachim Guilliar del Comitato tedesco dell’Iraq, Manuel Raposo del Tribunale portoghese, Dirk Andriaensens del Tribunale BRussels, il Prof. Ian Douglas, un professore ospite dalla Scozia, dell'Università di Nahah in Palestina, e John Catalinotto dell'International Action Center negli US
 
Nella seconda giornata, i partecipanti si sono concentrati sulle azioni che possono essere fatte per portare l’attenzione mondiale sulla distruzione in Iraq delle risorse intellettuali e professionali, con la responsabilizzazione di chi è direttamente responsabile- potenza occupante inclusa. Tali azioni contemplano appelli ad organizzazioni di professori universitari, alle Nazioni Unite e ad altri organismi in cui sia possibile sostenereun'indagine indipendente sulle circostanze alla base di queste uccisioni.  


Traduzione dall’inglese Bf