www.resistenze.org - popoli resistenti - kazakistan - 24-10-11 - n. 382

da http://www.larepublica.es/2011/10/en-kazajistan-por-decision-judicial-queda-prohibida-la-actividad-del-partido-comunista-durante-medio-ano/
Traduzione dallo spagnolo per www.resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare
 
Una decisione del tribunale vieta l’attività del Partito Comunista per un anno e mezzo
 
Pravda
 
20/10/2011
 
Il presidente del Partito Comunista del Kazakistan, Galiz Aldamzhárov commenta la recente sentenza della corte di Almaty sull’interruzione dell’attività del partito per sei mesi in ragione della sua presunta partecipazione alle attività del movimento di opposizione “Fronte Popolare”.
 
Il dirigente comunista è convinto che questa decisione è direttamente correlata alle prossime elezioni parlamentari. “Questo è già il terzo tentativo di vietare il nostro partito e, a quanto pare, non sarà l’ultimo. Siamo l’unico partito di opposizione radicale in campo politico. Stavamo facendo con il Fronte Popolare un grande lavoro di preparazione al controllo nei seggi elettorali, stavamo selezionando le persone. Il governo ha paura della nostra preparazione. Ovviamente ricorriamo in appello, ma onestamente penso che sia inutile. Non saremo in grado di partecipare alle elezioni anticipate”.
 
Ricordiamo che il tribunale distrettuale di Almaty per questioni amministrative, considera il leader del PCK colpevole di “violazione della legge sulle aggregazioni sociali.” Oltre alla messa al bando del partito per un anno e mezzo, Aldamzhárov è stato multato per 15.000 tenghè.
 
Per Mikhail Sizov, un membro del CC del “Fronte Popolare”, il divieto può portare alla scomparsa del partito. “Fino alla fine di aprile, il partito sarà paralizzato, giusto nel periodo in cui si terranno le elezioni. Il pericolo principale è che l’ultima volta il partito ha boicottato le elezioni. Questa volta, invece, non potrà partecipare, ma per legge se un partito non partecipa a due elezioni, ciò ne comporta lo scioglimento”.
 
Poco dopo la diffusione della notizia del divieto del partito comunista in Kazakistan, ci sono state voci dei nazionalisti ucraini, che hanno chiesto la stessa cosa. Pëtr Simonenko, leader dei comunisti ucraini al riguardo ha dichiarato:
 
 “Ogni tentativo di combattere l’ideologia comunista è destinato al fallimento. La decisione del tribunale di Almaty sulla proibizione del Partito Comunista del Kazakistan, mira ad eliminare dall’arena politica una vera forza che difende e riflette gli interessi della gente comune. Si può bandire un’organizzazione sociale o politica, ma non si può impedire alle persone di pensare e di valutare gli eventi che si svolgono nel proprio paese e nel mondo. Non possiamo dimenticare quello che la storia ci insegna. Dove hanno deciso di vietare i partiti comunisti, cercando di distogliere l’attenzione della gente dai problemi sociali e dall’incapacità di risolverli, nell’ambito del modo di produzione capitalista e di democrazia borghese, prima o poi ciò diventa una tragedia per i popoli di quei paesi.”
 
A proposito della situazione in Ucraina ha detto: “Oggi in Ucraina assistiamo all’egemonia dell’oligarchia, i rapporti di produzione capitalistici si sono consolidati, trionfa la falsa democrazia borghese con i danni di classe che ciò significa. Da un lato, si osserva come le persone nutrono ancora fiducia nelle trasformazioni sociali a beneficio del popolo, dal governo si aspettano giustizia e una politica sociale adeguata. Dall’altro, gli elettori continuano a dare il loro voto a partiti di destra, che politicamente hanno fallito da tempo, ma hanno nel loro arsenale tre fattori potenti che influenzano le masse: enormi risorse finanziarie, controllo sui media e un populismo sfrenato”.
 

Resistenze.org     
Sostieni una voce comunista. Sostieni Resistenze.org.
Fai una donazione o iscriviti al Centro di Cultura e Documentazione Popolare.

Support a communist voice. Support Resistenze.org.
Make a donation or join Centro di Cultura e Documentazione Popolare.