www.resistenze.org - popoli resistenti - kazakistan - 11-11-19 - n. 728

Appello a manifestare solidarietà verso i lavoratori e gli attivisti sindacali del Kazakistan!

Movimento Socialista del Kazakistan | solidnet.org
Traduzione per Resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare

06/11/2019

Il 17 ottobre, Yerzhan Yelshibaev, leader del movimento disoccupati della città di Zhanaozen e della regione di Mangystau, ha subito una condanna di cinque anni per un caso inventato di presunta aggressione a un passante di diversi anni fa e per cui era stato arrestato nel marzo di quest'anno. Durante il processo, la vittima e i testimoni non lo hanno riconosciuto come aggressore e rifiutato le richieste di risarcimento, tuttavia il giudice ha deciso per l'incarcerazione del celebre personaggio pubblico.

Questo verdetto ha generato la forte indignazione di un folto gruppo di attivisti e lavoratori petroliferi che si sono scontrati con la polizia in assetto antisommossa proprio nell'edificio del tribunale cittadino. Diverse decine di persone sono state arrestate, ma successivamente rilasciate. Tutti i rappresentanti dei sindacati e dei movimenti sociali considerano la condanna di Yerzhan Yelshibaev come una violenza politica ideata per intimidire i residenti locali e i lavoratori del petrolio.

Il giorno prima, il tribunale distrettuale di Al-Farabi, della città di Shymkent, aveva deciso di inviare Yerlan Baltabay, ex capo del locale sindacato per il Lavoro dignitoso, in un centro di detenzione preventiva, contestandogli il rifiuto del pagamento di una multa che gli era stata comminata in sostituzione di una condanna a sette anni, a seguito di una richiesta di clemenza firmata dal presidente Kasym-Zhomart Tokaev.

Lo stesso Yerlan Baltabay si considera innocente e accusa il KNB [servizi segreti del Kazakistan] di fabbricare un processo con l'obiettivo di attaccare il sindacato. Intende difendersi in appello e dimostrare che le autorità hanno creato un sindacato parallelo con lo stesso nome, senza esserne il successore legale, allo scopo di distruggere del tutto quest'associazione indipendente nella regione e nelle raffinerie petrolifere di Shymkent.

Il 16 ottobre, oltre duecento lavoratori della compagnia di servizi Kezby hanno organizzato una manifestazione vicino alle mura del governo cittadino (Akimat) di Zhanaozen chiedendo la fine della persecuzione di leader e attivisti del sindacato indipendente da parte del padronato e delle sue bande al soldo. Il fatto è che, oltre alle continue minacce di morte da parte di sconosciuti contro il capo del sindacato, Azmat Zhaparov, ci sono i capi che, sotto la minaccia del licenziamento, stanno costringendo gli iscritti a lasciare l'associazione.

Gli attivisti sindacali intendono chiudere un contratto collettivo e migliorare le condizioni di lavoro, ma il padronato non tollera la presenza di un sindacato indipendente e sta facendo tutto il possibile per eliminarlo. Esiste anche il pericolo di fabbricazione di un procedimento penale contro i leader dell'associazione. Tutte le precedenti richieste alle autorità, incluso il presidente Tokaev, sono state ignorate e non è stata esclusa un'ulteriore escalation della situazione.

Sono state fatte pressioni da parte dei servizi speciali, della procura e dell'akimat sui partecipanti allo sciopero in una società di servizi partecipata da capitale cinese, la Vostok Oil and Service, che l'11 ottobre ha sospeso tutte le operazioni estrattive nei campi di Kenkiyak e Zhanazhol nella regione di Aktobe. Otto squadre di perforazione hanno chiesto un aumento del 50% degli stipendi, ma il direttore generale si è rivolto alla procura regionale chiedendo che gli scioperanti fossero ritenuti responsabili penalmente, allegando alla richiesta le liste coi nomi degli attivisti e leader.

Solo attirando grande attenzione sullo sciopero si sono impedite rappresaglie e licenziamenti. Il 16 ottobre, la proprietà è stata costretta a fare concessioni e firmare con il sindacato giallo, che si è sempre opposto agli scioperanti, un accordo per aumentare i salari dal 10 al 50%. Nonostante le richieste dei perforatori siano state soddisfatte, permane il pericolo di rappresaglie contro gli attivisti e gli organizzatori dello sciopero, che possono essere ritenuti penalmente responsabili ai sensi dell'articolo "per indizione e partecipazione ad uno sciopero illegale".

Dovrebbe essere chiaro che le autorità e le corporation transnazionali sono spaventate da un nuovo ciclo di azioni del movimento operaio, visto che uno dei principali slogan era la domanda di equiparazione dei salari dei lavoratori kazaki e dei lavoratori stranieri a parità di lavoro. Questa richiesta attraversa come un filo rosso tutti gli scioperi nel settore estrattivo. E il regime di Nazarbayev intende fermare le proteste di massa attraverso la repressione.

Esortiamo le organizzazioni comuniste, di sinistra e sindacali a esprimere solidarietà e organizzare manifestazioni presso ambasciate o inviare lettere di protesta indirizzate al presidente Kassym-Zhomart Tokayev. Solo una vasta campagna internazionale può portare alla liberazione dei compagni arrestati Yerzhan Yelshibaev e Yerlan Baltabay e alla fine della persecuzione degli attivisti operai!

Giù le mani dai lavoratori e dagli attivisti sindacali del Kazakistan!

Consiglio politico del Movimento Socialista del Kazakistan
Comitato centrale del Sindacato del Kazakistan "Zhanartu"



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