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- popoli resistenti - kazakistan - 30-06-25 - n. 936
Dichiarazione congiunta promossa da MS del Kazakistan: Non trasformiamo il Kazakistan in un deserto senza vita a causa delle attività delle aziende occidentali!
Movimento Socialista del Kazakistan, Partiti firmatari | solidnet.org
Traduzione per Resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare
18/06/2025
I Partiti Comunisti e Operai denunciano che in Kazakistan e in Asia centrale le aziende francesi, britanniche e statunitensi stanno appropriandosi dei giacimenti di metalli rari. In occasione dei vertici «UE-Asia centrale» e «Italia-Asia centrale» sono stati firmati memorandum sulla concessione dei diritti di estrazione mineraria.
Ciò avrà enormi conseguenze per l'ambiente, l'agricoltura e le popolazioni locali, poiché porterà alla distruzione di vaste terre che non potranno essere bonificate, nonché all'avvelenamento delle falde acquifere in una situazione di desertificazione e contaminazione radioattiva dell'area, poiché questi elementi vengono estratti insieme al cesio e al torio radioattivi.
Un esempio è il disastro nel Mar Caspio, dove sono state create isole artificiali nella parte nord-orientale del mare a seguito delle attività delle società statunitensi ed europee appartenenti al consorzio NCOC, sono stati scavati canali sottomarini che hanno sollevato 20 milioni di tonnellate di terra e causato fughe di petrolio e idrogeno solforato, che hanno già ucciso il 90% della biomassa, con le rive disseminate di cadaveri di foche, pesci e gabbiani.
La natura predatoria e coloniale dello sfruttamento del sottosuolo è aggravata dal fatto che il 98% dei profitti derivanti dall'accordo di condivisione della produzione petrolifera nella piattaforma del Mar Caspio va alle società occidentali appartenenti al NCOC, come Shell, ExxonMobil, Eni e altre.
Ora, per quanto riguarda l'estrazione di metalli rari importanti per la produzione di armi, Bruxelles, Parigi e Londra stanno sostituendo i giacimenti di litio persi in Africa occidentale, creando una nuova base di materie prime dal Kazakistan e dall'Asia centrale.
A seguito di trattati iniqui, il Kazakistan sta perdendo anche la sua sovranità nel settore energetico. Ad esempio, vengono imposte tecnologie francesi per la costruzione di centrali nucleari. Così, grazie allo stanziamento di 200 milioni di euro sotto forma di sovvenzione al governo del Kazakistan per lo sviluppo di strutture idrauliche sul lago Balkhash, la Francia sta di fatto assumendo il controllo delle risorse idriche di un particolare bacino sulle cui rive sarà costruita la prima centrale nucleare.
Questa appropriazione diretta della ricchezza e delle risorse del Kazakistan e dell'Asia centrale è una politica imperialista di neocolonialismo. Una tale strategia porta ad un aumento della concorrenza tra le potenze capitaliste per le risorse della regione e alla ridistribuzione dei paesi in sfere di influenza.
A questo proposito, ci opponiamo alla trasformazione del Kazakistan e dell'intera regione in un deserto inospitale alla vita a causa dell'estrazione di metalli rari e dell'imposizione da parte dell'UE e della Francia alle autorità locali di costose "tecnologie verdi" nel settore energetico, che risultano essere diverse volte più costose di quelle tradizionali.
Chiediamo la cessazione degli accordi di partenariato per la produzione vincolata e dei contratti di utilizzo del sottosuolo e un'indagine sul disastro ambientale nel Mar Caspio causato dalle attività delle aziende statunitensi ed europee.
Partiti firmatari SolidNet
- PADS, Algeria
- Brazilian Communist Party
- Communist Party of Denmark
- Communist party of Finland
- Communist Party of Greece
- Kurdistan Communist party -Iraq
- Communist Party of Ireland
- Workers Party of Ireland
- Socialist Movement of Kazakhstan
- Communist Party of Mexico
- Communist Party of Pakistan
- Palestinian Communist Party
- Philippines Communist Party [PKP 1930]
- Communist Party of Poland
- Communist Party of the Workers of Spain
- Communist Party of Sweden
- Union of Communists of Ukraine
La dichiarazione è aperta a ulteriori adesioni.
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