www.resistenze.org - popoli resistenti - kirghisia - 16-12-04

La “Rivoluzione di velluto” Raggiungerà la Kirghisia


Lo afferma Askar Akajev, presidente della repubblica ex sovietica dell’Asia Centrale
http://www.apn.ru
10 dicembre 2004

Nell’agenzia russa “di notizie politiche” APN.ru è apparsa la seguente notizia:

L’opposizione kirghisa* è intenzionata a conquistare con  la forza il potere nella repubblica. Lo ha dichiarato il presidente della Kirghisia Askar Akajev nel corso della conferenza “La democrazia nel mondo che cambia”. A suo avviso, l’opposizione è finanziata da capitali stranieri. Ricordiamo che il 27 febbraio 2005 in Kirghisia si svolgeranno le elezioni per il parlamento. Il successo della “rivoluzione di velluto” in Ucraina spaventa tutti i governanti autoritari nella CSI. Preoccupazione è stata, in particolare, espressa dal presidente della Bielorussia.

Traduzione di Mauro Gemma

*
Nota del traduttore:
Naturalmente al presidente della Kirghisia non può essere rimproverato un maggiore dispotismo di quello che viene esercitato dai “satrapi” che governano i paesi vicini dell’Asia centrale (l’afghano Karzai compreso), considerati forse più affidabili dall’amministrazione USA.
L’opposizione nazionalista kirghisa (sulla cui fede “democratica”, peraltro, c’è da nutrire più di un dubbio) non tollera in particolare quelle che vengono considerate le eccessive aperture dell’attuale dirigenza del paese (che pure ospita, accanto a basi russe, anche un aeroporto militare USA) nei confronti della Russia e la politica di buon vicinato con la Cina, che ha portato recentemente al regolamento di alcune controversie territoriali.
Ce n’è a sufficienza per attirare l’attenzione di Washington.