www.resistenze.org - popoli resistenti - lituania - 01-02-10 - n. 304

da Oltre Confine n.42 - Dipartimento Esteri del PdCI - www.comunisti-italiani.it - download
 
La Lituania e i centri di detenzione segreti della CIA
 
di Marco Zoboli, *resp. Asia PdCI
 
La commissione parlamentare lituana d’inchiesta deputata a investigare sulle presunte carceri della CIA istituite nel paese con la complicità dei servizi segreti, il VSD, ha dimostrato che nel biennio 2004-2005 sono state allestite dette strutture atte a “ospitare” presunti terroristi all’insaputa delle istituzioni democratiche del paese baltico.
 
Rolanda Paksas, presidente lituano all’epoca dei fatti (eletto nel 2003), ha ammesso che a pochi mesi dalla sua elezione fu messo a conoscenza sulla possibilità di detenere in forma non ufficiale (al di fuori del diritto) individui sequestrati in forma illegale da agenti della CIA in Europa e nel mondo; l’informativa la ricevette direttamente dall’ex presidente del Dipartimento della Sicurezza di Stato della Lituania, Mecys Laurinkus.
 
In quegli anni la classe politica lituana e l’emergente borghesia nazionale bussava alle porte della NATO, gli esempi di sudditanza furono molteplici a partire dalle disposizioni eccezionali in campo militare che consentivano all’aviazione statunitense di disporre degli aeroporti militari a proprio piacimento. Il rifiuto del presidente Paskas con ogni probabilità fu alla base dello scandalo che pochi mesi dopo lo costrinse a lasciare la guida del paese a causa di finanziamenti illeciti per la campagna elettorale erogati da industriali russi in cambio di favori commerciali.
 
Dopo l’adesione alla Nato nel 2004, nella località di Antavilia nei pressi di Vilnus è divenuta operativa la prigione extragiudiziale della CIA, è importante rimarcare la tempistica in quanto pochi mesi prima gli Stati Uniti si sono visti obbligati a chiuderne una analoga in Polonia, divenuta al centro di uno scandalo che scosse la piramide politica polacca. L’elezione del lituano – statunitense Valdas Adamkus alla presidenza lituana nel giugno 2004 è stata decisiva per l’avvallo della politica statunitense extragiudiziaria. Adamkus, ex ufficiale delle SS classe 1925, dopo la sua fuga negli Stati Uniti fu integrato nei servizi segreti dell’Esercito e diresse da quel ruolo varie organizzazioni clandestine lituane contro l’esercito rosso. Adamkus è stato allevato nei pollai del Pentagono, la sua designazione a capo del movimento indipendentista lituano è stata fatta a Washington, questo per rammentare il suo livello di autonomia e di fedeltà da presidente alla repubblica lituana…
 
Il carcere in Antavilia era strutturato in celle sotterranee, era attrezzato per esercitare torture fisiche e mentali, e stando ai risultati della commissione d’indagine lituana, comprovati da testimonianze agli atti, il suo utilizzo di tortura e di violazione di qualsiasi diritto era sistematico.
 
Ora lo scandalo! L’attuale presidente Dalia Grybauskaité e il suo governo lamentano la sua esistenza, non perché incostituzionale e al di fuori della legalità, ma semplicemente perché al di fuori della giurisdizione del governo. Non viene messa in discussione la sostanza della violazione dei diritti umani ma la forma con cui venivano violati. Intanto l’ex presidente del Dipartimento della Sicurezza di Stato lituano Mecys Laurinkus, è stato punito ed è stato destituito da Ambasciatore in Spagna. Queste sono le democrazie filo occidentali che sono nate dallo smembramento dell’Unione Sovietica…
 
 

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