www.resistenze.org - popoli resistenti - lussemburgo - 29-12-20 - n. 774

I comunisti del Lussemburgo celebrano il centenario della fondazione del loro partito

Partito Comunista del Lussemburgo (KPL) | solidnet.org
Traduzione per Resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare

28/12/2020

100 anni fa, il 2 gennaio 1921, venne fondato il Partito Comunista del Lussemburgo (KPL) nella città operaia di Differdingen, nel sud del paese. Immediatamente dopo la sua costruzione, il partito intraprese la lotta per i diritti della classe operaia, specialmente dei minatori e dei lavoratori dell'acciaio in Lussemburgo, e molti membri del KPL agirono in manifestazioni e scioperi. Negli anni '30, il KPL si integrò nella lotta contro il crescente fascismo in stretta cooperazione con i partiti fratelli dei paesi vicini. Nella guerra di Spagna, i comunisti e numerosi antifascisti del Lussemburgo fornirono un forte contingente alle Brigate Internazionali per la difesa della Repubblica contro i fascisti spagnoli, tedeschi e italiani.

Durante questo periodo, il partito conquistò un'ampia base, in particolare tra i minatori e i lavoratori dell'industria siderurgica. Sotto l'impatto del regime fascista della vicina Germania, il governo del Lussemburgo cercò di proibire per legge il KPL, e di reprimere anche i socialisti, i liberali di sinistra e i sindacalisti progressisti. Questa legge fu rigettata dalla maggioranza dei votanti in un referendum il 6 giugno 1937.

Dopo l'invasione del Lussemburgo da parte della Germania fascista nel maggio del 1940, il KPL fu l'unico partito politico a resistere all'ordine degli occupanti di cessare l'attività e di dissolvere il partito. Insieme con altri antifascisti, i membri del KPL formarono gruppi di resistenza. I membri del KPL furono combattenti attivi anche nella Resistenza in Francia e in Belgio, incluso il medico e comunista Charles Marx, che fu uno dei dirigenti dei servizi medici della Resistenza Francese e divenne Ministro della Sanità in Lussemburgo dopo la liberazione. I comunisti furono in prima linea nello sciopero generale contro gli occupanti fascisti tedeschi il 31 agosto 1942. Molti comunisti lussemburghesi pagarono con la loro vita la lotta contro i fascisti, tra di essi il presidente del KPL, il compagno Zénon Bernard.

Anche dopo la liberazione nel 1945, il KPL dimostrò di essere parte integrante del movimento internazionale dei partiti comunisti e operai. Insieme con i partiti fratelli dei paesi vicini e molti altri paesi, il KPL partecipò attivamente alle lotte per la giustizia sociale, per la solidarietà internazionale, per l'eliminazione dello sfruttamento dell'uomo sull'uomo e la costruzione di una nuova società socialista.

Un focus particolare dell'attività del partito è stata la lotta per preservare l'industria dell'acciaio e contro la graduale de-industrializzazione del paese. Il KPL è impegnato anche nello sviluppo di un movimento per la pace contro le installazioni militari degli USA e della NATO in Lussemburgo, contro la partecipazione dei soldati del Lussemburgo nelle missioni militari della NATO all'estero, per la dissoluzione della NATO, per la proibizione completa di tutte le armi nucleari, per la pace, la distensione internazionale e il disarmo generale. Il KPL si oppone risolutamente alla militarizzazione dell'UE, alla politica di austerità imposta dalla Commissione Europea ed è fautore della dissoluzione dell'UE e la creazione di una cooperazione pacifica tra tutti gli Stati del continente europeo.

Con il suo quotidiano "Zeitung vum Lëtzebuerger Vollek", che si pubblica dal 1° luglio 1946 e che si basa sulle tradizioni della stampa comunista del Lussemburgo, anch'essa centenaria, il KPL rende un importante contributo all'informazione sugli avvenimenti e gli sviluppi nel paese e nel mondo, contro la corrente principale dei mezzi di comunicazione borghesi.

Per commemorare il centenario della fondazione del partito, il KPL inaughererà un monumento nella città di Differding il 2 gennaio del 2021. Nel corso dell'anno si celebreranno altri eventi, annunciati con breve preavviso a causa dell'attuale crisi sanitaria.


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