Il sinistro avvenuto nel Complesso Petrolchimico di Pajaritos, Impianto di Clorados III, che amministra la Petrolchimica Messicana di Vinilo (PMV) e che è gestita da Mexichem, dimostra in modo tragico la falsità degli argomenti con i quali il governo ha giustificato la riforma energetica.
La posizione del Comitato Centrale del Partito Comunista del Messico sulla tragedia dell'impianto Clorados III, del Complesso Petrolchimico di Pajaritos:
La modernizzazione delle installazioni per elevare la produttività dell'impianto è solo un discorso che nasconde le ambizioni con cui l'iniziativa privata, i grandi monopoli, vedono il modo di ottenere profitti immensi a costo dello sfruttamento e la morte di centinaia di lavoratori.
Le esplosioni avvenute mostrano che nell'alleanza dei capitali privati con Pemex non è mai stata una preoccupazione la modernizzazione né il miglioramento delle installazioni del complesso petrolchimico. Alla mancanza di investimenti in misure di sicurezza da quando i capitalisti si sono appropriati di aree del settore petrolchimico, dobbiamo aggiungere che sono stati licenziati o pensionati prematuramente numerosi lavoratori, in maggioranza i più qualificati.
Segnaliamo, conoscendolo di prima mano attraverso le nostre cellule, che sono stati ignorati le avvertenze dei lavoratori sulle costanti fuge e le cattive condizioni di lavoro; che le installazioni non avevano nemmeno la manutenzione adeguata, in cui avvenivano constantemente le fughe di diverse sostanze chimiche. Che l'unica misura di "sicurezza" era l'evacuazione momentanea dei lavoratori finché si dissipavano gli effetti delle fughe. Che sia il governo federale, come il governo dello stato di Veracruz attraverso la Segreteria del Lavoro e la Segreteria del Lavoro e Produttività sono stati negligenti nell'applicazione dei loro protocolli di ispezione in materia di sicurezza e igiene.
Allo stesso modo è stata negligente la direzione del STPRM (Sindacato Nazionale dei Lavoratori Petroliferi della Repubblica Messicana, ndt), che in modo complice partecipa all'occultamento delle denuncie dei lavoratori sul cattivo stato dell'impianto e le deplorevoli condizioni alle quali erano obbligati a lavorare. Anche le direzioni dei sindacati della CTM (Confederazione dei Lavoratori del Messico, ndt) e della CROC (Confederazione Rivoluzionaria degli Operai e dei Contadini, ndt) al quale sono iscritti i lavoratori sub-contrattati non hanno mai mostrato una reazione di fronte alle denunce della base lavoratrice.
Per tutto quanto esposto non abbiamo alcun dubbio nell'indicare questa tragedia come un crimine industriale nel quale siedono nel banco degli accusati i principali responsabili della tragedia che costa la vita di un numero ancora indeterminato di lavoratori, cifra che ufficialmente si è elevata da 3 a 24, altri sono dispersi e decine di feriti sono ricoverati nei vari ospedali della regione di Coatzacoalcos.
Segnaliamo come responsabili diretti di questa tragedia a Rafael Dávalos Sandoval e Miguel Tapia Velazco, Presidente del Consiglio e Direttore dell'Amministrazione e Finanze del Petrolchimico Messicano di Vinilo; Antonio del Valle Ruiz, proprietario di Mexichem, Juan Pablo del Valle e Antonio Carrillo, rispettivamente presidente del Consiglio di Amministrazione e direttore generale dell'impresa Mexichem; Josè Antonio González Anaya, direttore generale di Petróleos Mexicanos; Alfonso Navarrete Prida, Segretario del Lavoro; Carlos Francisco Mora Domínguez, Delegato Federale del Lavoro in Veracruz; Gabriel Deantes Ramos, Segretario del Lavoro, Previsione Sociale e Produttività dello Stato di Veracruz; Carlos Antonio Romero Deshamps, segretario generale del STPRM.
Solidarizziamo con i lavoratori petroliferi e le loro famiglie ed esigiamo una investigazione esaustiva che determini le cause vere delle esplosioni per evitare che si accusino i lavoratori di un errore umano; esigiamo che si riconosca il numero di morti e feriti reale e che si dia alle vittime e famigliari l'attenzione che richiede lo stato in cui si trovano.
Facciamo un appello ai lavoratori affinché reagiscano davanti all'evidente insensibilità dei capitalisti e il loro Stato. Cedere nella lotta contro la riforma, non prepararsi a dar lotta all'interno dell'impresa Mexichem significa rassegnarsi a un futuro immediato con decine di migliaia di licenziamenti e varie centinaia di morti ricorrenti. Se l'impresa Mexichem non esita a provocare la morte degli operai al fine di risparmiare denaro nelle misure di sicurezza, noi non dobbiamo esitare con essa. Chiamiamo gli operai di tutte le sezioni, di tutte le sigle sindacali, che lavorano in complessi dove è presente Mexichem a sollevare un fronte di lotta contro il potere di questo monopolio. La nostra forza organizzata deve ottenere le misure necessarie per proteggere le nostre vite, fermare i licenziamenti e migliorare i redditi delle nostre famiglie. La lotta degli operai petroliferi, insieme con quella di tutti gli operai del paese è l'unica strada per fermare e rovesciare questo sistema che gronda fango e sangue da tutti i suoi pori.
Proletari di tutti i paesi, unitevi!
Città del Messico, 21 aprile 2016
Il Comitato Centrale del PCM
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