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Il PCM con i lavoratori dell'Istruzione

Partito Comunista del Messico (PCM) | comunistas-mexicanos.org
Traduzione per Resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare

23/06/2016

Con i lavoratori dell'istruzione, per l'unità della classe operaia, contro il potere dei monopoli

Il Partito Comunista del Messico condanna l'assassinio di una decina di lavoratori dell'istruzione e di abitanti di Nochixtlán e Oaxaca, risultato dell"uso moderato della forza" insegnato dallo Stato messicano ai sui vari corpi repressivi, per soffocare la sollevazione dei docenti e popolare. Esprimiamo il nostro sostegno a tutti coloro che dalle barricate e dai picchetti hanno cercato di impedire l'avanzata della Polizia Federale in Oaxaca e in altri punti del sud est del paese. Abbiamo chiaro che questa decisione dei lavoratori e dei settori popolari – emblematica a Nochixtlán, Salina Cruz e Chiapas – risponde alla solidarietà di classe con i lavoratori dell'istruzione che difendono i loro diritti lavorativi e sindacali. L'esercizio della resistenza, con le manifestazioni che acquisisce e i gradi di intensità che necessita per affrontare i meccanismi repressivi, è un diritto legittimo e storico degli oppressi al quale bisogna ricorrere tutte le volte che è necessario per rovesciare le ingiustizie. Di fronte alla violenza dell'oppressore è un diritto legittimo esercitare la violenza rivoluzionaria.

Il Partito Comunista del Messico condanna le detenzioni del professore Rubén Núñez, Segretario Generale della Sezione XXII (Oaxaca) del SNTE, del Professore Francisco Villalobos, Segretario di Organizzazione della Sezione XXII, del professore Juan José Ortega Madrigal, ex Segretario Generale della Sezione XXII del SNTE (Michoacán), importanti dirigenti del Coordinamento Nazionale dei Lavoratori dell'Istruzione (CNTE), uno dei principali distaccamenti che sta organizzando centinaia di migliaia di lavoratori dell'istruzione nel paese. In questa stessa operazione chirurgica del governo di Peña Nieto per frenare la resistenza degli insegnanti, diretta principalmente contro la CNTE, è stato arrestato anche il professore Eugenio Rodríguez Cornejo del CEND-SNTE e del Movimento Democratico del Magistero Nazionale. Libertà per i dirigenti sindacali, libertà per i prigionieri politici!

Il Partito Comunista del Messico ribadisce la sua posizione che il potere dei monopoli, rappresentato in questo momento dal governo di Peña Nieto, deve esser rovesciato, e con esso lo stesso sistema capitalista di sfruttamento, miseria, fame e morte. Il PCM è convinto che tale compito può esser assunto solamente dalla classe operaia, da tutti i lavoratori salariati, dai lavoratori disoccupati, dai lavoratori immigrati, forgiando un'alleanza con i settori popolari, in favore di un potere operaio e una economia popolare.

La ribellione dei lavoratori del settore contro la Riforma della Scuola è paradigmatica di questa urgente necessità. Anche se si insiste nel presentarla come una questione strettamente di categoria – e questo obbedisce alla strategia dello Stato di affrontare i lavoratori in maniera settorializzata, evitando la loro unità – si tratta dell'applicazione concreta della Riforma del Lavoro a 1.200.000 lavoratori dell'istruzione, con il licenziamento immediato di circa il 30% delle maestranze. Così come colpisce gravemente il suo sistema di sicurezza sociale, pensionamento, fondi per la casa, ferie, anzianità lavorativa (che sparisce), durata, crediti, organizzazione sindacale, contrattazione collettiva, così come altri diritti e prestazioni.

Sottolineiamo che tale misura si inscrive nel contesto della crisi di sovrapproduzione e sovraccumulazione dell'economia, che scuote internazionalmente il capitalismo, il quale cerca di stabilizzarsi con la svalorizzazione del lavoro, espressa nella riforma del lavoro in Messico come in Francia, Grecia, Spagna, Italia o Portogallo, e nella diminuzione dei fondi pubblici nell'istruzione, sanità, casa, cultura, per dirottarli verso il salvataggio dei monopoli in fallimento.

Ricordiamo che la Riforma del Lavoro è stata approvata nel nostro paese dal variopinto Patto per il Messico (liberali, socialdemocratici, democristiani) formato da PRI (Partito Rivoluzionario Istituzionale, centro sinistra), PAN (Partito Azione Nazionale, democristiani, centro), PRD (Partito della Rivoluzione Democratica, sinistra), PVEM (Partito Verde Ecologista Messicano, destra), PANAL (Partito Nuova Alleanza, centrodestra) che hanno approvato in blocco questa misura legislativa nel Congresso dell'Unione, senza trovare l'opposizione di chi oggi forma MORENA, la nuova socialdemocrazia. La Riforma del Lavoro è stata promossa in blocco dalla classe dominante nelle sue differenti espressioni politiche.

Oggi sono i lavoratori dell'istruzione, ma nell'immediato di questa offensiva del potere dei monopoli si diresse contro 1.600.000 lavoratori del settore pubblico della sanità (IMSS, ISSSTE, SSA), contro gli operai del settore petrolifero, contro i lavoratori dell'amministrazione pubblica, contro gli operai del settore elettrico, e in generale contro l'intera classe operaia, per cui il trionfo o la sconfitta dei lavoratori dell'istruzione è cruciale per tutto il movimento operaio e sindacale, per tutto il proletariato messicano.

E' una aggressione contro i lavoratori, bisogna avere chiaro che è una manifestazione dell'antagonismo capitale/lavoro. La presunta preoccupazione per il settore della scuola da parte del governo va a rotoli quando si fa il conto dello smantellamento del settore, iniziato nel 1992 con la federalizzazione dell'istruzione, la liquidazione delle scuole normali, l'erosione del carattere scientifico dell'istruzione con le concessioni alle scuole private confessionali, la modifica dei libri di testo gratuito che danno una versione distorta della storia, l'espulsione delle materie umaniste dai piani di studio, così come la riorganizzazione al ritmo degli interessi dei processi produttivi contemporanei che il capitalismo richiede. I lavoratori  dell'istruzione hanno sempre insistito in proposte pedagogiche che portavano a un miglior sistema pubblico dell'istruzione, e sempre queste proposte sono state scartate. La lezione è semplice e dura: il capitalismo non è riformabile, ammetterà sempre e solo quello che assicura i suoi profitti, che li fa crescere. Pensare che si possa frenare la misura dello Stato in termini di dibattito e alternativa pedagogica e educativa è una perdita di tempo; in conclusione ne risulta che la difesa dei diritti lavorativi e sindacali deve esser connessa alla politicizzazione della lotta, al programma per cui rovesciato il capitalismo si costituisca un potere operaio che abbia al centro delle sue attività la soddisfazione degli interessi dei lavoratori e dei settori popolari.

Il Partito Comunista del Messico considera che in questo momento dobbiamo concentrare le forze contro il potere dei monopoli; questo non si deve considerare simile al discorso populista dell'unità per l'unità. La concentrazione di forze di cui parliamo noi comunisti è in primo luogo l'unità dei lavoratori, la costituzione del proletariato in classe, e su questa base, l'alleanza con i settori popolari e i popoli originari oppressi, interessati tutti alla fine del capitalismo. Bisogna porre fine al governo di Peña Nieto, ma non in favore di un governo anti-neoliberista come dicono i partiti della gestione neokeynesiana del capitalismo.

Bisogna denunciare con tutti i mezzi il carattere criminale, terrorista, corrotto della gestione di Enrique Peña Nieto, che è responsabile diretto dell'incremento del tasso di sfruttamento, dell'aumento della povertà estrema che è giunta a 60.000.000, della disoccupazione, dei crimini di Atenco, Tlatlaya, Ayotzinapa e adesso di Nochixtlán.

Richiamiamo l'attenzione sul fatto che accorrono al rafforzamento del nefasto PRI e di Peña Nieto, come forze funzionali al potere dei monopoli, la socialdemocrazia e la nuova socialdemocrazia.

Fondamentalmente nelle politiche di contenimento del movimento degli insegnanti e della strategia repressiva contro di esso, sono i governi del socialdemocratico PRD (che ha un importante ruolo nel Forum di San Paolo) a Città del Messico, Oaxaca e Michoacán. Principalmente il governatore di Città del Messico, Mancera, funge da polizia poiché ha impiantato letteralmente uno stato d'assedio nella capitale del paese, controllando l'ingresso di chi proviene da altre città; dislocando migliaia di poliziotti per circondare le mobilitazioni sindacali e popolari; espellendo dalla Città i lavoratori che giungono per protestare. Non c'è libertà di circolazione, né di manifestazione. Quando Mancera ordinò durante le manifestazioni del 1° maggio 2013, di accerchiare il Partito Comunista del Messico, avvertimmo che questa restrizione delle libertà democratiche e dei diritti pubblici si orientava a violare le garanzie individuali e impedire il diritto di manifestazione dei lavoratori.

Ma se i liberali e socialdemocratici sono quelli che attivano i meccanismi criminali di repressione, MORENA, la nuova socialdemocrazia, contribuisce con il potere dei monopoli alla smobilitazione dei lavoratori dell'istruzione, cercando di attenuare l'intensità del conflitto; evidentemente a favore del ristabilimento dell'ordine, per esempio proponendo azioni di carattere attendista, da farsi quando il ciclo scolastico sarà già concluso; o cercando di seminare l'illusione che i problemi si risolvono nella successione presidenziale del 2018; concretamente nessuno può negare che hanno smobilitato i lavoratori dell'istruzione a Oaxaca, in un momento critico come questo, con la scusa delle elezioni della prima domenica di giugno.

Così repressione e smobilitazione fanno parte dell'attacco del potere dei monopoli contro i lavoratori. Chiamiamo i lavoratori a mantenere indipendenza totale in relazione ai canti delle sirene della nuova socialdemocrazia e i suoi messia.

In sostegno della politica di smobilitazione accorrono oggi tutti quelli che, senza una seria analisi, qualificano come fascista il governo di Peña Nieto, alla stregua di quello del predecessore Calderón, per giustificare così una linea di alleanze interclassiste in favore della nuova socialdemocrazia.

Nello sviluppo contemporaneo della lotta di classe, in Messico si è semplificato il conflitto sociale, poiché oggi fronte a fronte si collocano la borghesia e il proletariato, il potere dei monopoli contro la classe operaia, e uno dei suoi settori più combattivi che sono i lavoratori dell'istruzione. Due classi si affrontano nella disputa per un futuro di disperazione, incertezza, ipersfruttamento, o uno di emancipazione, libertà, benessere, dove cessi lo sfruttamento dell'uomo sull'uomo.

Nell'agire presente e futuro, una delle questioni da risolvere sarà l'unità dei lavoratori dell'istruzione in una formazione sindacale che superi ciò che oggi non risulta efficiente, un modello organizzativo adeguato al processo di federalizzazione che sta imponendo la privatizzazione dell'istruzione; oggi diverse tattiche regionali si trasformano in una camicia di forza; una sola organizzazione sindacale dei lavoratori dell'istruzione, una sola direzione centrale, una linea di unità di questo settore della classe operaia con l'insieme di essa.

Dobbiamo esser capaci di riconsocere nostri propri errori e così collocarci in una posizione qualitativa superiore che permetta di esser preparati per le lotte a venire.

Il Partito Comunista del Messico sarà nelle linee di lotta con i suoi quadri e militanti, come abbiamo fatto in questi giorni a Oaxaca, poco fa, fianco a fianco della CETEG e il MPG, con il Movimento Magistrale di Base a Morelos. Come lo abbiamo storicamente fatto fondando i primi sindacati degli insegnanti in Messico e dirigendo le lotte negli anni '50 e '60.

Chiamiamo i lavoratori a lottare per rovescare questo sistema che ci sfrutta, ci reprime, ci incarcera e ci assassina.

Come Partito della classe operaia sapremo adempiere al nostro dovere.

Proletari di tutto il mondo, unitevi!

Ufficio Politico del Comitato Centrale del Partito Comunista del Messico (PCM)


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