www.resistenze.org - popoli resistenti - messico - 15-11-18 - n. 691

Una sola è la lotta dei migranti e della classe operaia

Partito Comunista del Messico (PCM) | comunistas-mexicanos.org
Traduzione per Resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare

07/11/2018

Solidarietà con i lavoratori migranti

Le politiche capitaliste favoriscono la migrazione. Migliaia di lavoratori e le loro famiglie sono attirati dai progetti immobiliari del nord-ovest e in altri punti del Messico; dai cosiddetti mega-progetti, che dai monopoli e dal governo entrante vengono promossi lungo la fascia meridionale del territorio nazionale; dalle Zone Economiche Speciali, che sono già state considerate idonee sia sul confine meridionale, che su quello settentrionale. Per quanto riguarda quest'ultimo, occorre considerare che la borghesia favorisce il traffico illegale, attraverso organizzazioni ad hoc, dell'abbondante e costante flusso di forza lavoro, che le permette così di schiacciare le condizioni generali di tutta la classe operaia, favorendo margini di profitto più elevati e rafforzando le pressioni sociali che minacciano i lavoratori attivi. Lo sviluppo iniquo del capitalismo concentra la ricchezza in determinati posti e in una determinata classe. Allo stesso tempo concentra i più incredibili esempi di miseria in altrettanti posti e in altre classi e settori sociali.

La borghesia dei monopoli e dei suoi partiti, da quello neoliberale, al socialdemocratico, non può offrire ai lavoratori migranti cosa diversa dalla precarietà, dall'estorsione, dall'emarginazione, dalla miseria, dalle residenze temporanee, dall'assenza di diritti lavorativi effettivi, dal razzismo, dalla xenofobia, dalle malattie, dall'ostilità, dal traffico di umani, dai sequestri, dall'oltraggio o dall'inganno. Denunciamo lo sproloquio anti-migranti e la criminalizzazione dei lavoratori costretti a lasciare alle loro spalle i propri paesi d'origine. Denunciamo tutte quelle voci e azioni che pretendono di imporre gli interessi dei capitalisti e le loro esigenze, a cui la carovana dovrebbe chinarsi con legalità e ordine. Il futuro governo di unità nazionale non l'ha trascurato nelle camere legislative, attraverso un'alleanza che hatto sprofondare gli appelli al rispetto dei diritti umani dei migranti nel mezzo di un coro criminale.

Morena e Andrés Manuel López Obrador hanno notevolmente contribuito a questa situazione di attacco anti-immigrazione. Per 12 anni hanno insistito e alimentato un discorso apparentemente in difesa della sovranità nazionale, del nazionalismo e in cui ciò che conta è il paese, la patria, la nazione. Hanno fatto credere a operai e lavoratori di fare i loro interessi, ma in realtà parlano sempre della grande nazione borghese, dell'interesse dei grandi uomini d'affari messicani, ecc. Nel seno di questo discorso borghese si alimentano e confluiscono ora ogni tipo di espressione. Comprese quelle di tono fascista. Come quelle diatribe ed espressioni criminali che qualificano come un'invasione e un assalto alla sovranità nazionale la carovana centroamericana; che ricorrono alla civiltà per non colpire "la nazione" in contrasto con gli accordi coi rappresentanti dei monopoli dell'UE e nello specifico coi latrati di Trump sul divieto ai migranti di toccare terra nord americana; e come tutti coloro che lanciano attacchi razzisti giustificati dalla difesa dell'interesse nazionale messicano. I monopoli parlano per tutti questi. E nella vecchia e nuova socialdemocrazia si coltivano gli elementi fascisti, con o senza linguaggio "di sinistra".

Tutte le accuse, il linciaggio morale e gli abusi contro i migranti, non sono tesi ad impedire il loro ingresso nei paesi in cui possono trovare opportunità di lavoro o chiedere asilo. Lo scopo di questo assordante coro nazionalista è inginocchiare i migranti, suscitare gli istinti più bassi della classe operaia nei paesi destinatari, dividendo operai e lavoratori in base a nazionalità e calunnie, collocare tutti i migranti in condizioni di forte persecuzione, illegalità, ansia, clandestinità e isolamento oltre a favorire misure di maggiore sfruttamento e precarietà da parte dei capitalisti, aumentare la loro vulnerabilità rispetto all'intera classe padronale e distogliere l'attenzione dalle vere cause della crisi capitalista e del sistematico peggioramento della situazione di vita delle masse e dei settori popolari.

La presunta benevolenza e solidarietà proclamata dal Presidente eletto Andrés Manuel López Obrador e dal futuro Segretario di Governo, Olga Sanchez, non è aliena a quest'ultimo argomento che sottolineiamo. Gli appelli all'accoglienza a braccia aperte, le azioni che spingono a proteggere e a sostenere i migranti, sono fatte in cambio della realizzazione del Treno Maya; del treno e delle gallerie; delle nuove raffinerie progettate; dei complessi commerciali nelle Zone Economiche Speciali; il capitalismo immobiliare sul confine settentrionale ha tutto l'interesse a sfregarsi le mani a scapito dei migranti. Si tenta di nascondere quindi, dietro quei gesti di umanità borghese, il fatto che in tutte quelle aree, quei progetti e quelle circostanze, gli operai migranti saranno sfruttati fino alla morte. Senza diritti sindacali, senza il diritto a una stabile dimora, ma a meri permessi di lavoro temporaneo e con l'autorità dello Stato di sospenderli quando lo desidera, provocando precarietà e salari ancora più bassi. La politica sull'immigrazione del nuovo governo non si distingue, né si distinguerà in fondo dalla politica borghese del governo di Enrique Peña Nieto contro le passate ondate di migranti centroamericani e il flusso migratorio haitiano del 2016. Le espressioni classiste dei rappresentanti morenisti, che gradiscono che la carovana dei migranti non attraversi "i loro stati di origine", non sono diverse dalle opinioni liberali del PAN. Sembrano diverse, ma in fondo non lo sono.

Negli Stati Uniti, succede la stessa cosa. Sebbene il discorso dei repubblicani e Trump sembri differire molto dal discorso pro-Santuari dei democratici, (discorso che ora riprende la socialdemocrazia governante a Città del Messico), le leggi nordamericane, gli usi e le abitudini della borghesia nordamericana serrano la tenaglia in modo che all'arrivo dei migranti questi possano essere sfruttati, ma al minimo costo pagato dai monopoli. Qualunque sia il motivo, ogni operaio, operaia, lavoratore migrante può richiedere asilo. Ha il diritto a un numero di previdenza sociale, a lavorare, a comprare. Ciò a cui non ha diritto, come per nessun'altra classe lavoratrice, è la certezza del suo futuro. La sua permanenza negli Stati Uniti potrebbe non essere autorizzata, ma i capitalisti lo spremeranno nella sua condizione di forza lavoro clandestina. Alla fine lo attende la deportazione, la rovina, il resto sono eccezioni. Quanti casi esistono di lavoratrici o lavoratori con 30 o 40 anni di lavoro negli Stati Uniti che un giorno vengono espulsi dal loro paese, in cui erano arrivati, perdendo tutto in una sola notte? Ripetiamo, la borghesia è criminale e con una doppia morale. Agitare, reprimere, criminalizzare, colpire, aggredire, ma per mettere l'intera classe operaia sempre più alla sua mercé, a proprio gusto e convenienza.

Inoltre, estendiamo ai migranti che attraversano il Messico la più sincera solidarietà proletaria, che deve in particolare manifestarsi in azioni evidenti nei punti geografici in cui il Partito ha una presenza, alle varie carovane centroamericane di migranti, tra cui quella delle madri con figlie e figli scomparsi durante il viaggio e tragitto tra il Messico e gli Stati Uniti. Sappiamo che è una realtà decennale. Migliaia di giovani o anziani sacrificati a vantaggio dell'attività produttiva o a quella associata al profitto capitalistico, assassinati in gran segreto, costretti a lavorare nei campi agricoli o nel trasporto di merci, sfruttati e sfruttate nel settore del turismo e dell'offerta sessuale. I capitalisti e i loro governi negano, oppure omettono tali fatti. Ci opponiamo - come di fronte ai casi di migliaia di sparizioni interne e forzate a Sinaloa, Chihuahua, Baja California, Estado de México, Guerrero, Michoacán, Veracruz tra i tanti - alla politica manifestamente criminale dei monopoli durante il governo di Enrique Peña Nieto e alla politica di unità nazionale del nuovo governo socialdemocratico, quello della "quarta trasformazione" liberale, che si manifesta anche nel progetto criminale di dare continuità all'impunità mediante l'eufemismo del "perdono, ma non dimentico". Esigiamo e ne sosterremo la lotta, chiarimenti, ricerche, spiegazioni e risarcimenti tanto dallo Stato messicano, che dagli Stati Uniti, in merito ai genitori e ai loro familiari scomparsi. Su questo punto, la comunità di interessi tra la classe operaia e i settori popolari di tutti i paesi coinvolti è evidente e la possibilità di rafforzare i legami in questo senso è più che necessaria.

Ovunque vadano i fratelli e le sorelle del Centro America, è necessario mostrare la nostra più grande solidarietà, stima e comprensione. Senza che questo si riduca all'elenco umanitario della borghesia: donazione di vestiti e cappotti, tagli di capelli, cibo per 1 o 2 giorni, ecc, che invece dovrebbe includere tutto il meglio che possiamo offrire come operai, lavoratori e comunisti, ma che consideri sempre i discorsi, la denuncia, l'agitazione e il denudare completamente i capitalisti. A quelli di questo paese, a quelli dell'America Centrale, degli Stati Uniti, ecc. l'interesse dei migranti è l'interesse nostro di classe: comodi ostelli e bagni pubblici a basso costo e gratuiti; rete di mense popolari con cibo nutriente; comodi autobus per il trasporto; ospedali che curano tutti al di là dei requisiti burocratici; pianificazione e costruzione di nuove reti ospedaliere pubbliche; attenzione prioritaria e distinta per bambini e anziani; diritto d'asilo effettivo; diritto effettivo a lasciare qualsiasi paese, incluso il proprio, con le garanzie che ogni Stato deve osservare; diritto alla naturalizzazione e non solo a meccanismi vantaggiosi per imprenditori e monopoli; diritto di residenza permanente; sindacalizzazione attraverso i fatti; rivendicazione dei diritti lavorativi, organizzazione di classe, indipendentemente dalla nazionalità di origine. Niente di tutto ciò arriverà da nessun governo capitalista, sia che si dia arie da erede delle "glorie" del liberalismo del diciannovesimo secolo che della socialdemocrazia internazionale. È un compito che unisce anche l'intera classe operaia in un insieme di scopi condivisi. E stabilisce lo standard per la libertà definitiva dell'intera classe operaia.

Proletari di tutti i paesi, unitevi!

Ufficio Politico del Comitato Centrale
Partito Comunista del Messico


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