La pazienza e la tolleranza del governo socialdemocratico di Andrés Manuel López Obrador dura fino a quando non si toccano gli interessi dei monopoli. Basti guardare gli attacchi che il presidente ha lanciato contro gli scioperi a Matamoros, le mobilitazioni per la cancellazione della centrale termoelettrica di Huexca, a Morelos, o il discredito del Coordinamento nazionale dei lavoratori dell'educazione (CNTE).
Per Obrador c'è una buona e una cattiva sinistra: la buona è composta da Morena [Movimento di Rigenerazione Nazionale] e dai suoi sostenitori che acriticamente giustificano le disposizioni anti-operaie del presidente a cui esprimono il loro sostegno incondizionato; mentre la cattiva è quella che si oppone alla continuità della gestione capitalista da parte del governo morenista, quella che denuncia e smaschera il vero carattere anti-operaio e anti-popolare della socialdemocrazia, e in essa ci sono i comunisti.
"Per me i radicali di sinistra non sono che conservatori", ha detto Lopez Obrador per screditare la popolazione di Morelos che si oppone al termoelettrico di Huexca. Anche la critica degli scioperi che si svolgono a Matamoros, Tamaulipas, non si è fatta aspettare dicendo che erano soggetti con interessi personali a tirare le fila, per non parlare dell'attacco portato al CNTE che manteneva i blocchi a Michoacán.
L'avversione del governo Obrador per la mobilitazione e l'organizzazione dei lavoratori e popolare diventa via via più chiara. Tuttavia, la tendenza all'insubordinazione da parte della classe operaia continua e nonostante la socialdemocrazia di Obrador sia stata scelta dai monopoli come la forza politica per invertire questa tendenza, ciò non è stato sufficiente.
Da quando ha iniziato il suo governo non si sono fermate le proteste dei lavoratori statali per i licenziamenti inflitti dal governo, nelle università, nelle maquiladoras, tra i lavoratori dell'istruzione, tra gli altri. La lotta di classe cresce e conferma che viviamo la crescente tendenza all'insubordinazione e lo Stato lo sa. Non è un caso che in campagna elettorale promettesse di ritirare l'esercito dalle strade e ora abbia deciso non solo di lasciarcelo, ma di fare una riforma costituzionale che legalizza la militarizzazione del paese, rafforzando inoltre l'esercito con grandi affari milionari.
Questa riforma è stata ampiamente applaudita dai vertici imprenditoriali. La borghesia sa che le contraddizioni del sistema capitalistico continueranno ad acuirsi e necessita di disporre dei meccanismi per reprimere e soffocare ogni tentativo di organizzazione. E' chiaro chi comanda e chi obbedisce in questa democrazia, perché dopo le lagnanze padronali per gli scioperi, i blocchi, le dimostrazioni, ecc, il governo si è convinto a stabilire "un dialogo" per risolvere questi conflitti, anche se a volte "il dialogo" diventa repressione e morte di chi esprime il proprio malcontento, come nel caso di Samir Flores, uno dei leader della comunità Amilcingo, Morelos, e oppositore della centrale termoelettrica.
E' necessario ribadire che mentre l'attuale governo è parte del meccanismo della democrazia borghese, che ha la responsabilità della gestione degli interessi imprenditoriali, i suoi progetti e le sue politiche sono orientate a favorire il padronato e questo significa che c'è una contrapposizione con gli interessi dei lavoratori. Mentre il governo e le imprese seguono il percorso che più gli si addice per aumentare i profitti, i comunisti tracciano la rotta per rafforzare il movimento operaio e l'organizzazione di base, ribadendo che se questo governo rappresenta gli interessi capitalistici, noi lavoriamo per i nostri, cioè per gli interessi della classe operaia.
Quasi quattro mesi dopo l'ingresso al governo di Obrador, i media e i sondaggi dicono che è uno dei presidenti più popolari al mondo, che la popolarità tuttavia sembra venire meno, perché in una delle sue numerose visite agli Stati del paese, l'accoglienza del presidente "popolare" erano fischi e lamentele.
La tendenza alla ribellione e al rifiuto delle politiche di governo continuano nella misura in cui cominciano a realizzarsi i loro progetti: il treno Maya, l'aeroporto di Santa Lucia, lo sfruttamento permanente di giovani in condizioni precarie, il funzionamento della Guardia Nazionale, la ratifica del T-MEC, eccetera. Sappiamo quale sarà la risposta, quindi dobbiamo prepararci affinché il prossimo governo sia dei lavoratori.
* Organo del CC del Partito Comunista del Messico
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