www.resistenze.org - popoli resistenti - messico - 21-04-19 - n. 710

Zapata ai tempi della Quarta Trasformazione

Pável Blanco Cabrera | elcomunista.nuevaradio.org
Traduzione per Resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare

04/04/2019

Anche se
López Obrador insiste sul fatto che stia guidando un cambio di regime, ciò che è certo è che fa di tutto per restaurare il vecchio regime, quello che conosciamo come il PRI-Governo, ossia quello sorto dalla Rivoluzione democratico-borghese del 1910.

Da oltre 70 anni il principale supporto alla dominazione statale borghese è stata l'ideologia della Rivoluzione Messicana, una posizione politica che sostiene che l'Unità Nazionale sia la forza che permette il progresso del Messico. Da tale posizione parte una versione della storia in cui la cosa più importante è l'indipendenza e la sovranità e che nel divenire questo obiettivo unifica le distinte classi al di sopra degli antagonismi, richiamando sempre alla conciliazione interclassista per spiegare il passato e per agire nel presente e nel futuro. Per questo collocano nel medesimo processo e con gli stessi fini, Zapata e Villa insieme a Madero, Carranza, Obregón, Calles e Cárdenas, anche se come sappiamo nella guerra civile del 1910-1919 esprimevano diversi interessi di classe. Anche se combattevano un nemico comune (Porfirio Díaz e dopo Victoriano Huerta) allo stesso tempo combattevano tra di loro, poiché avevano obiettivi inconciliabili.

López Obrador così si protegge in questa visione della storia. Ha gli stessi fini della borghesia del regime precedente che dice di negare ma che rinnova ad ogni passo: pacificare il conflitto socioclassista e offrire la pace sociale come principale garanzia ai monopoli per un periodo di stabilità e profitti.

Il 10 aprile si compiono 100 anni dell'assassinio a Chinameca di Emiliano Zapata, capo politico e militare dell'Esercito Liberatore del Sud, espressione dei contadini e popoli indios e una delle ali radicali della Rivoluzione democratico-borghese. Il governo di
López Obrador cerca di istituzionalizzare questo avvenimento per integrare Zapata nel pantheon dell'Unità Nazionale. Ma è anche noto che Lopez Obrador rivendica Madero come uno dei suoi modelli.

Quando si trattava di rovesciare la dittatura porfirista, installata da più di tre decenni, tutte le forze di opposizione riconobbero la guida di Francisco I, Madero, ma una volta che giunse alla presidenza della Repubblica, l'esercito governativo dimostrò di non esser espressione di un cambio sociale, e iniziarono le discordanze, poiché erano necessari cambiamenti profondi per lasciarsi indietro il Messico Barbaro, dove la terra era concentrata in un pugno di latifondisti e le condizioni lavorative della classe operaia erano asfissianti. Grandi problemi nazionali richiedevano soluzioni radicali e non la soluzione moderata di Madero, che cercava di cambiare tutto senza cambiare nulla. E una delle forze che affrontò Madero fu quella dello zapatismo, contro cui Madero inviò l'esercito a combatterlo.

I rivoluzionari surianos furono condannati, anche da altre forze rivoluzionarie che ritenevano giusto concedere del tempo a Madero, ma proclamarono il Piano di Ayala per rovesciarlo… e così come sollevarono le loro armi per portarlo al potere, le girarono contro di esso per non aver compiuto i suoi impegni con il popolo messicano e aver tradito la rivoluzione che aveva iniziato: non facciamo personalismi, difendiamo i principi non gli uomini.

Disconoscere le profonde contraddizioni tra Madero e Zapata e cercare di integrarli in una sola visione significa tradire gli ideali rivoluzionari dello zapatismo.

Che
López Obrador prenda Madero e lasci in pace Zapata. Perché López Obrador così come Madero, le forze rivoluzionarie e ribelli del presente le combatte, e coloro che hanno ancora dei dubbi, piano piano vedranno quali interessi rappresenta.

Ribadiamo, non bisogna dimenticare, il Piano di Ayala fu proclamato il 28 novembre 1911, e fu contro Madero, quando egli era già presidente, perché la lotta non era solo contro la dittatura ma contro i pusillanimi che promettono cambiamenti e finiscono per impedirli.

Rivendicare e cercare di istituzionalizzare lo zapatismo mentre si promuove il Progetto Integrale Morelos, le Zone Economiche Speciali, il Tren Maya, il T-MEC, li avvicina più a Guajardo anche se proclamano il 2019 come l'anno di Emiliano Zapata.
López Obrador fa parte di coloro che giustiziarono Zapata quel 10 aprile 1919.


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