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Ripudiamo la politica di aggressione contro i migranti caraibici, centroamericani e di altre nazionalità!

Partito Comunista del Messico (PCM) | solidnet.org
Traduzione per Resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare

30/09/2021

Il Partito Comunista del Messico (PCM) ha precedentemente chiarito che la politica anti-immigrati del governo di Andrés Manuel López Obrador (AMLO) è stata stabilita in accordo con il governo di Donald Trump e ad oggi è stata ratificata con l'amministrazione guidata da Joe Biden. Questa politica si distingue per l'azione della Border Patrol lungo il muro di frontiera in Messico, specialmente sul confine meridionale.

Tra agosto e settembre di quest'anno, diverse carovane di migranti sono state brutalmente attaccate nei comuni dello stato del Chiapas vicino al Guatemala. Immagini e parole non possono descrivere l'infamia dell'attuale governo di MORENA. Di fronte alle azioni repressive della Guardia Nazionale (GN) e dell'Istituto Nazionale delle Migrazioni (INM), il PCM dichiara che la politica migratoria di López Obrador è antioperaia e antipopolare; è un attacco alle famiglie proletarie dei diversi paesi dell'America Centrale e dei Caraibi, costrette a fuggire dalle condizioni generate nei loro paesi dal capitalismo e che, quindi, migrano alla ricerca di migliori condizioni di vita.

Come presidente eletto, AMLO ha dichiarato che non avrebbe affrontato il problema dell'immigrazione solo con le deportazioni. Tuttavia, già nei primi mesi del suo mandato, la sua amministrazione è diventata leader nelle deportazioni, con un loro aumento del 63% rispetto alle amministrazioni precedenti - secondo l'Istituto Guatemalteco delle Migrazioni - e con un totale di 50.000 espulsioni illegali nel 2021, continuando così la politica migratoria del mandato di Enrique Peña Nieto e superando i risultati di quello che allora era inquadrato nel Programma Frontiera Sud.

La situazione attuale in Chiapas è grave. Migliaia di migranti hanno deciso di attraversare il paese insieme, dato che sono imprigionati nelle stazioni di migrazione o non possono lasciare lo stato di confine. Nel 2021 la Commissione messicana per l'aiuto ai rifugiati (Comar) e l'INM hanno ritardato una risposta ufficiale per più di 75.000 richiedenti asilo in Messico. La classe operaia messicana, che storicamente ha migrato all'interno e verso gli Stati Uniti, in altre condizioni condannerebbe sicuramente per le strade la ferocia contro le famiglie di migranti provenienti dall'America Centrale, dai Caraibi, così come da altre regioni del mondo.

Il governo di López Obrador è demagogico e ingannevole. Così maschera il suo comportamento contro la classe operaia. In Messico, i partiti della borghesia, indipendentemente dalle particolarità dei loro discorsi, come gestori del capitalismo, sono i nemici del popolo. La cosiddetta 4T (Quarta Trasformazione, ndr), che alcuni si ostinano a presentare come un male minore, attua una politica xenofoba e razzista sui migranti paragonabile a quella promossa da forze politiche che pubblicamente, nelle ultime settimane, hanno espresso il loro rancido anticomunismo (VOX, PAN, PRI, ecc.).

Gli Stati Uniti stanno sviluppando una strategia per arginare il flusso di migranti che consiste: nel separare le famiglie; condizioni deplorevoli nei centri di detenzione; retate nelle case e nei luoghi di lavoro; disposizioni legali per accelerare i processi di deportazione; così come severe restrizioni all'immigrazione legale. In Messico, gli eventi delle ultime settimane confermano il tono anti-immigrati condiviso dai partner del T-MEC: retate contro gli immigrati; sparizioni forzate; violenza contro i bambini e le donne; schieramento nel sud-ovest di più di 15.000 truppe dell'esercito, della GN e dell'INM. Queste stesse misure hanno trasformato paesi come Guatemala, El Salvador e Honduras in vasti centri di detenzione. In conclusione, questo è il volto generale della politica imperialista che impone alle migrazioni, negli USA e in Messico, uno status di criminalità e illegalità che meglio si adatta agli interessi dello sfruttamento.

All'inizio di settembre si è riunito l'ottavo plenum del Comitato Centrale del PCM, che ha confermato la caratterizzazione del governo Obrador come un governo al servizio dei monopoli. Il comunicato affermava: "nell'interesse dei monopoli, l'espansione capitalista continua sulla base dell'espropriazione delle terre e dei territori dei popoli nativi con i megaprogetti nel sud-est del paese". Questa è in parte la base della politica anti-immigrati della 4T. L'espansione capitalista dei monopoli messicani mira ad estendere i suoi piani di espropriazione all'America Centrale. Questa sfaccettatura dell'interesse monopolistico, che sacrifica tutti i lavoratori nell'ambito della politica migratoria, coincide con lo scopo fondamentale del T-MEC, concordato anche a beneficio delle élite del paese.

Alcuni demagoghi potrebbero dire: "ma siamo già troppi in Messico e non c'è abbastanza ricchezza per tutti". Se la seconda affermazione è innegabilmente vera, la seguente precisazione è d'obbligo: l'insufficiente ricchezza disponibile non è dovuta ai lavoratori migranti, ma alla vorace borghesia sia nazionale che straniera. In Messico, le sei persone più ricche concentrano più ricchezza del 50% della popolazione più povera. Da questo, allora, si deduce che ciò che è necessario non è fermare i migranti, i fratelli e le sorelle di classe in cerca di un nuovo orizzonte di vita e coloro che sono stati impoveriti dalle politiche degli imperialisti, tra i quali ci sono i sei miliardari di cui sopra; ciò che è necessario, ciò che è fondamentale, è privare gli imperialisti del diritto di lucrare sulla forza, l'intelligenza e la vita dei lavoratori di qualsiasi paese. Solo così tutta la ricchezza di questo paese sarà disponibile per soddisfare i bisogni di quelli di noi che vivono qui.

Il Partito Comunista del Messico (PCM) esprime la più risoluta solidarietà a tutti i migranti che sono nostri fratelli e sorelle di classe. Chiediamo a tutti coloro che sono insoddisfatti della situazione di miseria e di guerra nel nostro paese, della triste situazione imposta ai migranti, di essere solidali con questi fratelli e sorelle di classe che sono stati impoveriti dagli imperialisti in Messico e nel mondo. La lotta non deve essere tra lavoratori sulla base dell'etnia o dell'origine nazionale; la lotta deve essere contro tutti gli imperialisti e prima di tutto contro la borghesia del Messico. Il PCM sottolinea che la lotta per l'adeguata soddisfazione dei bisogni contemporanei di tutta la classe operaia e dei settori popolari è legata alla lotta anticapitalista e antimonopolistica; solo la lotta rivoluzionaria per il socialismo-comunismo sarà proficua per le maggiori aspirazioni di una vita migliore.

Messico, Caraibi e America Centrale, la classe operaia è internazionale!

Proletari di tutti i paesi, unitevi!

L'8° Plenum del Comitato Centrale del Partito Comunista del Messico


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