PCM: La politica anti-migranti di Biden-Obrador responsabile della morte dei migranti
Partito Comunista del Messico (PCM) | solidnet.org
Traduzione per Resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare
29/03/2023
Una crudele morte hanno subito 38 migranti chiusi nella stazione dell'Istituto nazionale delle migrazioni di Ciudad Juárez Chihuahua. I fratelli e le sorelle migranti di origine guatemalteca, salvadoregna, honduregna, venezuelana e colombiana sono morti bruciati in un incendio, di fronte al quale gli agenti dell'Istituto sono fuggiti, lasciando i detenuti senza via d'uscita e senza aiuto. I circa 30 feriti sopravvissuti stanno lottando tra la vita e la morte.
Si tratta di una tragedia di grandi proporzioni. Ma non è solo colpa di questi agenti dell'INM o dei loro superiori, né del capo dell'INM o del Ministero dell'Interno. È un crimine di Stato, che ha un responsabile diretto. Questa tragedia era già stata annunciata quando, infaustamente, il governo federale rappresentato da Ebrard ha accettato di fronte a M. Pompeo la politica anti-migranti proposta da Trump, che consiste nel trasformare l'intero territorio del Messico in un punto di detenzione di frontiera per chiunque transiti cercando di raggiungere gli Stati Uniti; nel far funzionare la frontiera settentrionale fino alla frontiera meridionale del Messico e nel trasformare l'Istituto Nazionale delle Migrazioni, la Guardia Nazionale e l'Esercito in forze ausiliarie della Border Patrol, raggiungendo una detenzione media di oltre mille migranti al giorno. Tali accordi anti-migranti, che in realtà erano tra Trump e Obrador, sono ora in vigore come accordi Biden-Obrador, e qui sta la vera causa di questo crimine.
Da quattro anni, nonostante la pantomima dell'antimperialismo sbandierata dal Presidente della Repubblica Obrador, in pratica si è vista una piena collaborazione tra i governi degli Stati Uniti e del Messico, con la firma del T-MEC, con l'alleanza politico-economica contro i capitali cinesi, con l'impegno di Obrador a consegnare a Biden tutta la manodopera che può, tutto il litio che può, tutto il gas e la benzina che può per la guerra imperialista e una politica comune, attiva e quotidiana contro gli immigrati: aggressioni fisiche contro le carovane di migranti, agenti che prendono a calci donne e bambini, centri di detenzione per migranti come campi di concentramento, che durante la pandemia sono stati focolai di infezione e morte, retate, violazione del diritto al transito sancito dalle garanzie costituzionali.
Il Messico è diventato un campo di sterminio, un deposito umano, una stazione di frontiera. Biden e Obrador sono responsabili di questa politica e di questa tragedia. E di altre in cui le sparizioni e le morti si stanno accumulando, e altre sono prevedibili.
Questo atteggiamento ipocrita della socialdemocrazia al governo oggi è il segno distintivo del suo mandato di sei anni, prima sfuggendo alle responsabilità e incolpando le vittime o inventando cospirazioni e poi cercando di scaricare la responsabilità su funzionari minori, in modo simile al comportamento del governo di Felipe Calderón nel caso dell'asilo ABC di Sonora.
Il Partito Comunista del Messico (PCM) individua la responsabilità nello Stato e nel sistema capitalista da cui è emanato. Ribadisce la sua posizione, basata sull'internazionalismo, di totale solidarietà con i lavoratori migranti e lotta per un Paese in cui gli uomini e le donne della classe operaia, indipendentemente dalla loro nazionalità, abbiano rifugio e solidarietà e godano delle stesse opportunità e diritti di tutti i lavoratori messicani.
Chiediamo mobilitazioni di protesta contro il governo federale presso la sede dell'Istituto Nazionale per le Migrazioni e accogliamo con favore altre iniziative in questa direzione da parte di diversi sindacati e organizzazioni di massa.
Proletari di tutti i paesi, unitevi!
L'Ufficio Politico del Partito Comunista del Messico (PCM)
Il PCV sulla tragedia avvenuta nel centro di detenzione di confine in Messico
Partito Comunista del Venezuela (PCV) | solidnet.org
Traduzione per Resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare
03/04/2023
Il Partito Comunista del Venezuela (PCV) deplora i tragici e dolorosi eventi che hanno portato alla morte di 39 migranti di diverse nazionalità - 7 dei quali venezuelani - nel centro di detenzione dell'Istituto Nazionale di Migrazione (INM) di Ciudad Juarez, al confine con gli Stati Uniti.
Respingiamo le dichiarazioni del governo e delle istituzioni messicane che cercano di attribuire ai migranti la responsabilità dell'incendio e delle sue conseguenze. Denunciamo queste accuse come parte di una politica di criminalizzazione dei lavoratori che sono costretti a lasciare il loro Paese in cerca di lavori meglio remunerati.
La causa della crescita del movimento migratorio dei lavoratori nella regione ha a che fare con l'aggravarsi della crisi del capitalismo e delle forme di gestione borghese, che generano molte disuguaglianze, un'elevata disoccupazione, lavori precari e sottopagati, senza protezione sociale; tutto ciò produce disperazione in ampi settori della classe operaia del continente.
L'unica responsabilità per il crimine avvenuto nel centro di detenzione di Ciudad Juárez è della disumana politica migratoria attuata dal governo di Manuel López Obrador in stretto coordinamento con il governo statunitense.
È un'azione governativa totalmente subordinata agli interessi del capitale americano e corrisponde all'attuazione della nuova "America per gli americani" che López Obrador proclama con tanto ardore. Il governo messicano svolge il triste ruolo di amministrare i flussi migratori di forza lavoro in funzione delle esigenze di sfruttamento e accumulazione dei capitali che operano nella zona dell'Accordo di libero scambio nordamericano.
Il trattamento discriminatorio, disumano e criminogeno dei lavoratori migranti è una parte fondamentale di questa politica, che mira a rendere le condizioni di vendita di questa forza lavoro le più economiche possibili a vantaggio dei monopoli.
Questa politica contro la classe operaia del continente è portata avanti con violenza dal governo messicano, che allo stesso tempo utilizza un ipocrita discorso "antimperialista" e "progressista".
Da parte del PCV esprimiamo la nostra solidarietà ai lavoratori migranti, e in particolare alle famiglie che hanno perso i loro cari in questi tristi eventi. Il governo messicano deve assumersi le proprie responsabilità e risarcire le famiglie colpite.
La politica migratoria criminale dell'imperialismo statunitense, di cui il governo messicano è il braccio esecutivo, deve cessare immediatamente!
Ufficio Politico del Comitato Centrale del Partito Comunista del Venezuela
Caracas, 1 aprile 2023
Sostieni Resistenze.org.
Fai una donazione al Centro di Cultura e Documentazione Popolare.
Support Resistenze.org.
Make a donation to Centro di Cultura e Documentazione Popolare.