www.resistenze.org - popoli resistenti - madagascar - 17-03-09 - n. 265

da Madonline in Michel Collon - www.michelcollon.info/articles.php?dateaccess=2009-03-12%2012:00:24&log=invites
Traduzione dal francese per www.resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare
 
In Madagascar il saccheggio delle risorse continua
  
Anche dopo la colonizzazione, le ricchezze naturali del paese sono oggetto dell’avidità Françafrique
 
Storia
 
Fin dall'epoca monarchica, nel 1642, il Madagascar è stato mira delle brame di Francia e caratterizzato da diverse fasi di un conflitto franco-malgascio. Attorno al 1817, il Madagascar è stato posto sotto il protettorato britannico, prima di diventare colonia francese nel 1896. I coloni installeranno un’amministrazione violenta e difficile, contrastata anche dalla chiesa protestante, unita nella lotta contro l'impresa coloniale. Diversi movimenti nazionalisti malgasci hanno preceduto l'indipendenza del Madagascar nel 1960, tra i quali spicca il movimento nazionalista del 1947 guidato da MDRM, Il Movimento Del Rinnovamento Malgascio, partito nazionalista guidato dai Merina, etnia degli altopiani. Per contrastare questa tendenza, la Francia ha incoraggiato la nascita del partito dei "diseredati" del Madagascar, PADESM. La Chiesa cattolica si associa alla Francia coloniale.
 
Dall'indipendenza e fino quasi al 2002, i dirigenti della Repubblica del Madagascar erano espressione del PADESM e dei suoi discendenti diretti. L'Ammiraglio Didier Ratsiraka, anch’egli proveniente dal PADESM, ha detenuto il potere per oltre 25 anni, quando è esiliato in Francia con l'ascesa al potere, nel 2002, dell'industriale Marc Ravalomanana.
 
Il conflitto di interessi
 
Dopo l'indipendenza nel 1960, una sorta di società segreta, il "Club 48", è stato creato dai capitalisti malgasci e dalle grandi imprese francesi per salvaguardare i loro interessi. Al club aderiscono anche ufficiali militari, giuristi e avvocati. Questo "Club 48" è stato implicato in vari colpi di stato e altre traversie politiche nel Madagascar, tutte le volte che i loro interessi venivano toccati. La presenza di alti funzionari di Stato nel club, per esempio, ha consentito di azzerare il processo per l'assassinio del colonnello Ratsimandrava, presidente per un brevissimo periodo nel febbraio 1975.
 
Tra i protagonisti del conflitto in corso, ci sono i discendenti del Club 48, quali la famiglia Ramaroson della Savonnnerie Tropicale e Ramaholimihaso Madeleine, figlia dei ricchi Ramanandraibe, specializzati, tra l’altro, in import-export.
 
Madeleine Ramaholimiaso cumula, da sola, le cariche di "rappresentante della società civile" e "dell’organizzazione dei diritti umani." Le sue uscite sono citate come riferimento nella stampa francese.
 
L'ex presidente, Didier Ratsiraka, ha spalancato le porte del paese ai capitali francesi, assicurando alle società pubbliche e privati francesi il controllo delle infrastrutture del Madagascar.
 
Oltre i due terzi degli investimenti stranieri in Madagascar sono francesi, controllando in tutto o in parte la Telecom malgascia (Orange, France Telecom e Groupe Bourbon), le società minerarie con JC Mitterrand e l'industria dei trasporti con il gruppo Bolloré, e poi il petrolio (Total), i lavori pubblici (Colas), l’acqua (Veolia) e con Société Fraise.
 
Potenzialmente, il Madagascar è un paese prospero. L'isola è ricca di minerali (carbone, bauxite, ferro, cromite), di pietre preziose o semi-preziose (rubino, zaffiro, smeraldo, tormaline, berillio). Produce legnami pregiati, frutta, legumi e spezie che potrebbero essere oggetto di esportazioni ad alto valore aggiunto (caffé, vaniglia, pepe, chiodi di garofano, banane, culture biologiche…). Sono notevoli anche le risorse marittime e della pesca, quelle di altura e di acqua coltura. Apprezzabili gli allevamenti di zebù. La Dagris, nata dalla vecchia società francese per lo sviluppo del cotone e delle fibre tessili (CFDT), a tutt’oggi gestita dai francesi, è competitiva a livello internazionale. Vi sono le condizioni per sviluppare i servizi, come le telecomunicazioni e la telematica. Vi sono le condizioni, se lo si volesse, per una fiorente industria del turismo.
 
Il Club 48 oggi
 
Al potere dal 2003, il presidente Ravalomanana ha centrato il suo mandato sulla lotta alla corruzione e la riforma dei settori chiave: il riordino fiscale e finanziario, la regolamentazione delle esportazioni di pietre preziose e del legname, la modifica delle leggi per l’adozione dei bambini, per contrastare il traffico di esseri umani che ha provocato scandalo e sospetto intorno a famiglie facoltose.
 
Queste riforme sono state evidentemente mal digerite dalle grandi famiglie. Infatti, i giornali annunciavano già nel 2004 la ripresa di incontri frequenti del "Club 48" per preparare cospirazioni contro l'attuale presidente, Marc Ravalomanana.