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Il Frelimo continua a lavorare per la pace

Carlos Lopes Pereira* | odiario.info
Traduzione per Resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare

01/02/2015

In Mozambico, il Frelimo [Fronte di liberazione del Mozambico, artefice della lotta per l'indipendenza dal Portogallo, conquistata nel 1975, ndt] continua la sua lotta per la pace e lo sviluppo, cercando di superare gli ostacoli che minacciano la pace nel paese. Il vincitore delle elezioni presidenziali del 15 ottobre, Philip Nyusi, candidato del Frelimo, ha prestato giuramento al capo dello Stato a Maputo e ha fatto appello alla difesa e al consolidamento delle grandi conquiste storiche del popolo mozambicano: l'indipendenza, l'unità nazionale e la pace.

A pochi mesi dalla celebrazione del 40° anniversario dell'indipendenza, Nyusi ha ricordato nel discorso inaugurale l'esempio ispiratore degli ex presidenti (lo scomparso Samora Machel, Joaquim Chissano e Armando Guebuza) ed anche del fondatore del Frelimo, Eduardo Mandlane, assassinato nel 1969 dagli agenti del fascismo-coloniale portoghese.

Il nuovo presidente ha promesso di lavorare per "un dialogo costruttivo con tutte le forze politiche e le organizzazioni civili, per promuovere l'armonia" e costruire una "società inclusiva", aperta a tutte le buone idee.

Sul fronte economico ha ricordato che il Mozambico, con 25 milioni di abitanti e negli ultimi anni con tassi di crescita del Pil superiori al 7%, "è un paese benedetto dalle risorse naturali, in particolare da terre coltivabili, foreste, minerali e risorse marine". Ha inoltre affermato di volere che "lo Stato e i mozambicani in generale siano i veri proprietari della ricchezza e delle potenzialità" della patria.

Nyusi, 55 anni, ingegnere meccanico, ha formato un nuovo governo dal momento che Frelimo è uscito dalle urne con una maggioranza parlamentare qualificata. Il primo ministro è Carlos Agostinho do Rosario, economista agrario, già ambasciatore in India, Indonesia, Timor Est e in altri paesi asiatici. L'esecutivo ha 21 ministri e 18 viceministri. Sono stati nominati anche gli 11 governatori provinciali.

A tutti questi dirigenti, che uniscono gioventù ed esperienza, rinnovamento e continuità, Nyusi ha chiesto di lavorare duramente per servire il popolo, ha ripetuto che la sfida è garantire "una migliore redistribuzione della ricchezza nazionale" e ha ribadito che le opportunità derivanti dallo sfruttamento delle risorse naturali dovrebbe sempre andare a beneficio dei mozambicani, i "loro veri proprietari". Ha dato loro le istruzioni per iniziare immediatamente a lavorare, per prima cosa "salvando vite", aiutando le persone colpite dalle inondazioni nel centro e nel nord del paese, in particolare nelle province di Sofala, Zambezia, Nampula e Niassa, disastro naturale che ha causato più un centinaio di morti.

Manovre pericolose

Ai propositi di pace, progresso e giustizia sociale espressi dal Frelimo, si oppone Afonso Dhlakama, capo di Renamo [Restistenza nazionale mozambicana, esercito anticomunista finanziato da Usa, Sudafrica e Rhodesia, iniziatore della guerra civile, ora principale partito di opposizione, ndt], il secondo partito alle elezioni del 2014.

Ancora una volta sconfitto, come in tutte le elezioni multipartitiche svoltesi dal 1994, non ha accettato il risultato riconosciuto sia dalle autorità nazionali, che dagli osservatori esteri. Come nelle precedenti occasioni, oggi minaccia di destabilizzare il paese, se necessario di nuovo con le armi, dopo che tra il 1976 e il 1992, sostenuto dai razzisti sudafricani, ha provocato una guerra civile devastante e che, nel 2013, ha lanciato la sua nuova guardia pretoriana in sanguinose azioni armate contro obiettivi civili nel centro del paese.

Visti i risultati sfavorevoli nelle elezioni dello scorso anno, Dhlakama, sempre con un discorso populista e irregolare, ha prima chiesto la partecipazione dei suoi uomini ad un "governo di transizione". Davanti al rifiuto del Frelimo - che ha guidato i rapporti con l'opposizione per l'apertura del dialogo con grande pazienza, ma anche con grande fermezza -, il leader di Renamo ha vietato ai propri eletti al Parlamento nazionale e alle assemblee provinciali di assumere le proprie funzioni. Nei giorni scorsi, puntando sul separatismo, minacciava di creare e governare a forza una "regione autonoma" nel centro e nel nord del paese, in cui presumibilmente avrebbe vinto le elezioni.
Il presidente Nyusi, il Frelimo - guidato da Armando Guebuza - e i diplomatici a Maputo continuano a lavorare per arginare le manovre pericolose di Dhlakama. C'è una squadra di mediatori nazionali, composta anche dai capi religiosi, che ha mantenuto vivo il dialogo. E a Maputo, ci sono i negoziati ufficiali tra governo e Renamo, con più di 90 sedute, ma senza progressi significativi. Tutti gli sforzi sono diretti quindi al mantenimento della pace e al consolidamento dell'unità nazionale, condizioni indispensabili per proseguire lungo la strada dello sviluppo armonioso del Mozambico, d'accordo con la volontà e le aspirazioni del suo popolo lavoratore.

* articolo pubblicato su "Avante!" nº2148, 29/01/2015


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