www.resistenze.org - popoli resistenti - namibia - 27-09-12 - n. 423

da http://www.cubadebate.cu/noticias/2012/09/24/namibia-camino-a-la-liberacion-economica/
Traduzione dallo spagnolo per www.resistenze.org a curadel Centro di Cultura e Documentazione Popolare
 
Namibia, cammino verso la liberazione economica
 
di Hedelberto López Blanch
 
24/09/2012
 
La Repubblica di Namibia, da quando ottenne l'indipendenza nel 1990, dopo lunghi anni di lotta contro il regime dell'apartheid, ha mantenuto una stabilità politica, sociale ed economica che è un esempio da seguire per altre nazioni.
 
Da anni, risulta davvero difficile leggere o ascoltare in qualche mezzo di comunicazione occidentale, un commento che metta in risalto gli avvenimenti positivi che avvengono in un qualunque paese africano. E' questo il caso della Namibia che, lungi dal mettere in luce i risultati di questi 22 anni di indipendenza (senza esperienza di governi precedenti), è menzionata dai media solo per dare risalto alla sua ricca fauna selvaggia e non allo sforzo che realizza lo Stato per rispondere alle necessità della popolazione.
 
Prima dell'indipendenza, la maggioranza della popolazione nativa, viveva concentrata in quelli che erano chiamati bantustan, specie di campi di concentramento dove per uscire era necessaria un'autorizzazione delle autorità razziste sudafricane. Alla popolazione nera era negata l'istruzione, le cure sanitarie e perfino il diritto alla vita.
 
Oggi Windhoek, la capitale, si erge come una delle città più pulite ed accoglienti, non solo del continente, ma di molte altre parti del mondo. L'educazione e la salute si espandono per tutto il territorio, benché come è logico, rimangano ancora molte cose da fare, come la creazione di nuovi posti di lavoro.
 
Nell'ultima riunione del South West Africa People Organization (SWAPO), partito al governo dal 1990, avvenuta la settimana scorsa, la maggior parte delle discussioni si sono incentrate su come migliorare le condizioni di vita della popolazione; la consegna e la distribuzione della terra; la diminuzione della disoccupazione e di come ridurre le differenze economiche che sussistono.
 
La Segretaria generale della SWAPO, Pendukeni Livula Ithana, ha sottolineato che la Namibia "si trova nella seconda fase della lotta di liberazione, che è avviata verso l'indipendenza economica e che ora le armi sono la conoscenza e l'abilità nella specializzazione."
 
La Namibia è uno stato plurinazionale dove le varie etnie si sono unite sotto la direzione della SWAPO. Lo sforzo per portare miglioramenti alla popolazione è stato encomiabile riguardo all'enorme disuguaglianza, insalubrità ed analfabetismo che c'era al tempo della dichiarazione d'indipendenza. Tra i risultati, si sottolinea l'85% della popolazione alfabetizzata.
 
I membri del Parlamento, riuniti nei giorni 18 e 19 di settembre a Windhoek, hanno segnalato che i compiti odierni sono: l'adeguata protezione dei minori, una politica regolatrice di semina in tutto il paese e la tanto attesa riforma della terra.
 
Con una popolazione di 2.165.828 abitanti in 824.292 chilometri quadrati, questa nazione conta su enormi risorse minerarie tra le quali si sottolineano i diamanti, il carbone, l'oro, l'argento, terre straordinarie e una delle maggiori riserve di uranio al mondo. Inoltre, la sua flora e la fauna sono abbondanti.
 
Il governo sta tentando di recuperare le risorse minerarie per incrementare il suo Prodotto Interno Lordo (PIL) che è di 15.500 milioni di dollari ed anche per migliorare il suo sfavorevole coefficiente Gini [numero compreso tra 0 e 1 dove valori alti indicano maggiore disuguaglianza nella distribuzione del reddito, ndr] che è di 0,58.
 
Numerosi accordi di investimento in vari settori dell'economia sono stati stipulati con paesi come Cina, Brasile, Sudafrica, Unione europea, che ben amministrati aiuteranno a incamminarsi verso la desiderata liberazione economica.
 
Ma la cosa più rilevante è che i suoi dirigenti contano sull'appoggio del popolo, conoscono le difficoltà e mettono tutto il loro impegno nel superarle.
 
 

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