www.resistenze.org - popoli resistenti - nepal - 18-11-09 - n. 295

da http://mrzine.monthlyreview.org/amr161109.html
Traduzione dall'inglese per www.resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare
 
Nepal: un graduale avanzamento rivoluzionario
 
Analytical Monthly Review
 
Analytical Monthly Review, pubblicata nel Kharagpur, West Bengal, India, è una edizione sorella di Monthly Review.
Di seguito, l’editoriale di novembre 2009.
 
Nel nostro editoriale dello scorso maggio commentavamo gli avvenimenti in corso in Nepal, dopo il tentativo del presidente di annullare la decisione del governo eletto di licenziare il comandante dell'esercito in aperta insubordinazione, il generale Katawal. Il governo, guidato dal Partito Comunista Unificato del Nepal - Maoista [UCPN (M)] ed il suo presidente Prachanda si dimisero immediatamente.
 
Un governo è stato poi messo insieme, dominato dai due principali partiti politici del regime parlamentare della deposta monarchia: il Congresso del Nepal ed il CPN-UML. Questi partiti erano stati sconfitti nelle elezioni per l'Assemblea Costituente dell’aprile 2008, ottenendo sommati meno seggi rispetto a quelli conquistati dal UCPN (M). Il nuovo capo del governo è diventato Madhav Kumar Nepal, capo del CPN-UML, che aveva già corso in due collegi per l’elezione della Assemblea costituente ed era stato sconfitto in entrambi dal candidato del UCPN (M)! Questa dimostrazione pratica di "democrazia" non è sfuggita al popolo del Nepal.
 
Nel corso degli ultimi sei mesi, il UCPN (M) ha reso esplicito a tutti che la supremazia civile su quella militare è questione dirimente in Nepal. Fra i problemi irrisolti della guerra civile rivoluzionaria che ha deposto il re, il costante controllo dell’esercito nepalese da parte di ufficiali "consigliati" dagli USA resta l'ostacolo principale per una pace duratura. Anche se gli accordi che posero fine alla guerra civile richiedevano esplicitamente la "democratizzazione" dell’esercito del Nepal, nulla è stato fatto. Da maggio l’UCPN (M) ha ostacolato pacificamente tutte le iniziative dei partiti sconfitti, insistendo sul fatto che prima deve essere decisa la questione del controllo civile delle forze armate. In una completa ammissione di impotenza morale, il governo di Madhav Nepal si rifiuta di consentire che la questione del controllo civile sia anche soltanto discussa in seno all'Assemblea costituente.
 
Il piano per il futuro del Nepal come indicato da Washington, New Delhi e dai loro amici dei partiti tradizionali del Nepal è che la rivoluzione termini una volta per tutte e che un ulteriore sostanziale cambiamento non venga consentito. L'esercito del Nepal deve stare sotto il loro controllo, così come la magistratura e la maggior parte dell’amministrazione pubblica. Lo "sviluppo" - come è - deve essere dettato da “aiuti” stranieri e da coloro che li forniscono. La "libertà di stampa" deve continuare a voler dire che i mezzi di comunicazione appartengono a coloro che hanno più soldi, che in Nepal significa gli amici e agenti di Stati Uniti e India. "Uguaglianza" deve continuare ad intendersi solo come una serie di diritti formali riferiti ai codici di legge, ma anche come un qualcosa al di là della portata di chiunque non sia in grado di permettersi i migliori e più costosi avvocati. E la "democrazia" deve essere un mero esercizio di voto nell'ambito del quale nessuna sfida è consentita al potere dello strato superiore della società e degli agenti di Stati Uniti e India, e delle forze armate che controllano. In breve, il complesso dei "diritti" individuali e di sfruttamento che ogni persona onesta al mondo riconosce come l’inganno della democrazia borghese, e che rappresenta la più efficace forma della dittatura del capitale e delle sue personificazioni.
 
Anche tra i nostri amici ci sono stati alcuni che hanno creduto che l'UCPN (M), dopo aver condotto una vittoriosa guerra rivoluzionaria, si fosse ciò malgrado accontentato di questa frode attraverso una comprensione errata della "teoria degli stadi" nello sviluppo rivoluzionario. Ma, come gli ultimi sei mesi hanno dimostrato, il UCPN (M), che al di là delle controversie ora è la forza di massa dominante in tutto il Nepal, ha utilizzato gli eventi per l'educazione politica al fine di rendere più radicata la sua presenza. Il successivo avanzamento rivoluzionario - verso una nuova democrazia in cui la reale maggioranza governi - richiede che l'essenza di classe dei partiti democratico-borghesi (e la versione di "democrazia" sostenuta dai loro consiglieri provenienti da Stati Uniti e India) sia compresa da tutte le componenti dirigenti del popolo lavoratore del Nepal, e non solo dai teorici di partito. E questo compito è ora in corso con successo.
 
Ciò che è in questione è la realizzazione della nuova rivoluzione democratica in Nepal ed il primo passo nella transizione verso il socialismo. I lettori di questa rivista sanno che non la consideriamo una questione concernente il solo Nepal, ma una necessità di più ampia scala se si vuole evitare la catastrofe planetaria. Con l’avanzata del popolo nepalese nei prossimi mesi, le forze rivoluzionarie  si attendono la solidarietà concreta di tutti i sinceri marxisti in tutto il mondo e l'assistenza per quanto sia possibile. Questo anche nel nostro interesse.