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Nicaragua. I manifestanti mettono in fuga il presidente Bolanos
di Giorgio
Trucchi
Ieri, 26 aprile, Managua è stata attraversata da un'impressionante marcia a cui
hanno partecipato studenti, settori della popolazione, sindacati e varie
organizzazioni sociali.
Difficile stimarne il numero, ma si tratta di parecchie migliaia di persone.
Lo striscione d'apertura recitava "Fuera Bolaños", riprendendo il
testo del comunicato emesso dall'Associazione dei Municipi del Nicaragua
(AMUNIC), in cui si chiedeva al presidente di mostrare la faccia e iniziare un
dialogo per risolvere il problema energetico e trovare le misure per impedire
l'aumento del costo della corsa degli autobus o di dimettersi se non fosse
capace di affrontare la situazione.
La marcia si è svolta in modo pacifico ed è arrivata fino all'altezza della
statua del Guerrillero, nei pressi della Casa Presidencial, dove la Polizia
aveva organizzato un cordone con più di 300 agenti. Più in fondo si sono
sistemati i corpi speciali.
Si sono verificati vari episodi di tensione con alcuni dei canali di
televisione, accusati dalla gente e soprattutto dagli studenti, di aver
criminalizzato la loro lotta e di aver distorto i fatti dei giorni scorsi. In
modo particolare, il Canal 8, Canal 2, Canal 10, hanno effettivamente
realizzato un grosso lavoro di disinformazione schierandosi in modo
platealmente favorevole al governo e alle forze di Polizia
Urla, grida, qualche lancio di borse d'acqua, ma niente di più. L'accordo tra i
vari settori presenti era che la marcia dovesse essere pacifica, senza cadere
nelle provocazioni della Polizia.
All'improvviso è però comparso il Presidente Bolaños che, scendendo dalla sua
camionetona da 60 mila dollari, si è diretto verso i manifestanti con le
braccia in alto, dicendo poi che era stato inviato a dialogare da alcuni leader
dei settori che avevano organizzato la marcia.
Il Presidente, che da più di un mese non si è nemmeno degnato di sedersi a un
tavolo con i vari settori in lotta per affrontare la grave situazione del
paese, è quindi apparso improvvisamente nel punto più caldo della
manifestazione, dopo una giornata drammatica come quella di lunedì, con più di
cento persone arrestate (dati del Cenidh), di cui dieci minorenni e molti delle
quali rischiano un processo per terrorismo, dopo la violenza della Polizia e il
reiterato discorso che la protesta è solo una strategia del Frente Sandinista
per creare il caos e questo atteggiamento è stato immediatamente preso come una
presa in giro e una provocazione.
Appena la gente ha visto il Presidente, ha iniziato un fitto lancio di borse di
acqua, pietre e spari di morteros, tanto che Bolaños è immediatamente stato
avvolto dagli scudi della Polizia e trascinato alla macchina.
A farne le spese il figlio (che cosa ci faceva lì?), Enrique Bolaños Jr. che è
stato colpito alla testa da una pietra e portato immediatamente in ospedale.
Protezione a Bolaños
La ridicola azione del Presidente Bolaños ha però una sua logica, che è poi
emersa nella conferenza stampa avvenuta circa un'ora dopo gli avvenimenti.
Dimostrare che lui è disposto a dialogare e che ha avuto anche il coraggio di
andare proprio davanti ai manifestanti, che invece hanno ancora una volta
dimostrato di essere solo dei delinquenti, i cui leader (leggi Frente
Sandinista)"se ne restano invece nascosti sotto le gonne e sotto il letto,
mandando questa massa violenta all'attacco per creare il caos".
Durissima e immediata è stata la reazione della società civile, del Centro
Nicaraguense de Derechos Humanos (Cenidh) e degli altri settori in protesta,
accusando il Presidente di aver voluto compiere un chiaro atto di provocazione
e considerando ridicola l'intenzione di voler dialogare dietro la barricata di
poliziotti e con una folla estremamente nervosa e arrabbiata per i fatti del 25
aprile.
La folla si è poi lentamente dispersa su pressione dei vari dirigenti delle
organizzazioni che non volevano che scoppiassero atti di violenza.
Intanto il settore trasporti (autobus e taxi) ha iniziato oggi una sciopero a
tempo indefinito, fino a che il governo non apra una sessione di dialogo e in
varie città del Nicaragua, gli studenti si stanno preparando per venire a
Managua e unirsi agli studenti della capitale.
Nel tardo pomeriggio, Bolaños ha convocato l'ennesima conferenza stampa (i
dettagli domani) in cui ha sviluppato un durissimo discorso contro Daniel
Ortega e il Frente Sandinista ed ha ribadito che la Polizia continuerà ad
impedire (ma i risultati dei giorni scorsi hanno solo creato maggior caos e
violenza in tutto il paese) alterazioni all'ordine pubblico e alla libera
circolazione ed ha lanciato un monito che è tutto da interpretare.
"Ho parlato con il Ministro della Difesa e con il Capo delle Forze Armate
affinché siano sempre pronte".
Nonostante il Ministro Guerra abbia poi smentito l'uso dell'Esercito, il
richiamo a questa possibilità sta agitando ancora di più gli animi.
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