www.resistenze.org - popoli resistenti - olanda - 20-05-24 - n. 900

NPC dei Paesi Bassi: Sulle proteste studentesche

Nuovo Partito Comunista dei Paesi Bassi (NCPN) | solidnet.org
Traduzione per Resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare

20/05/2024

Dichiarazione del Comitato Centrale sulle proteste studentesche in solidarietà con la Palestina e sulle violenze della polizia

Da lunedì 6 maggio, un'ondata di proteste ha travolto gli istituti scolastici olandesi in solidarietà con la Palestina e contro la cooperazione degli istituti scolastici olandesi con Israele. Il NCPN sostiene le richieste degli studenti e del personale scolastico e condanna la brutale violenza della polizia contro di loro.

Il NCPN sostiene gli studenti e il personale che manifestano e si schiera al loro fianco nella lotta. Sulla scia di analoghe iniziative negli Stati Uniti e in altri Paesi europei, la scorsa settimana è stata installata una tendopoli nel campus di Roeterseiland dell'Università di Amsterdam (UvA). L'azione si è presto estesa a Utrecht, Groninga, Maastricht, Leida, Eindhoven, Wageningen, Nimega, L'Aia e Rotterdam.

Il NCPN sostiene le richieste degli studenti e del personale in protesta, tra le quali:
- Le istituzioni scolastiche devono interrompere le relazioni con le università e le istituzioni israeliane;
- Le istituzioni scolastiche devono boicottare i prodotti israeliani;
- La fine della repressione e della violenza della polizia contro i manifestanti.

Il NCPN condanna la violenza ingiustificata e brutale della polizia contro studenti e personale in protesta pacifica. Centinaia di studenti e docenti sono stati vittime di estrema violenza e repressione da parte della polizia durante queste proteste. Ad Amsterdam e Utrecht, l'amministrazione universitaria ha schierato la polizia antisommossa, anche quando i negoziati erano ancora in corso, per sgomberare le tendopoli e le occupazioni. Nel corso dello sgombero, studenti e personale universitario hanno riportato gravi ferite, come commozioni cerebrali, ginocchia rotte e costole ammaccate. Anche i membri della CJB che studiano o lavorano nelle università e partecipano alle proteste sono stati vittime di questa repressione, maltrattati dalla polizia e arrestati. In diverse occasioni, la polizia ha bloccato i servizi di primo soccorso, impedendo ai manifestanti feriti di ricevere l'aiuto necessario.

La cosa più grave è che un giornalista e un fotografo del quotidiano Manifest sono stati vittime della brutalità della polizia e sono stati arrestati mentre cercavano di raccontare onestamente le azioni degli studenti. La macchina fotografica del fotografo è stata distrutta. Queste azioni della polizia rappresentano un grave attacco alla libertà di stampa e di espressione.

Il NCPN condanna i tentativi della politica borghese di distorcere il contenuto delle proteste e di giustificare la violenza ingiustificata della polizia contro studenti e lavoratori. È assolutamente disgustoso che il Primo ministro uscente Mark Rutte dipinga le manifestazioni come "antisemite". È ipocrita che il sindaco di Amsterdam Femke Halsema e il consiglio dell'UvA sostengano che il dispiegamento della polizia antisommossa, a causa del quale decine di studenti che manifestavano pacificamente sono rimasti feriti, fosse necessario "per garantire la sicurezza degli studenti". Ciò che colpisce è che i partiti socialdemocratici come GroenLinks e PvdA sono fianco a fianco con i partiti di destra e persino di estrema destra, come PVV, Ja21, FvD e così via e insieme giustificano la repressione contro gli studenti e il personale usando gli stessi falsi argomenti.

Si cerca di minare l'ampio sostegno e la simpatia per le azioni studentesche ritraendole sotto una cattiva luce. Ci sono state alcune provocazioni in cui figure sconosciute hanno vandalizzato senza scopo oggetti necessari agli studenti e al personale per i loro studi o il loro lavoro. Questi incidenti dimostrano la necessità di rafforzare il movimento studentesco e il CJB nelle istituzioni scolastiche, per migliorare l'organizzazione e intensificare la lotta degli studenti e resistere a tali provocazioni.

Il NCPN rifiuta l'incoraggiamento alla repressione da parte degli stessi consigli di amministrazione delle istituzioni scolastiche. Martedì 14 maggio, le Università dei Paesi Bassi (UNL) e l'Unione delle Università di Scienze Applicate (VH) hanno pubblicato delle linee guida su come gestire le proteste. Queste regole danno alle istituzioni scolastiche la possibilità di impedire quasi tutte le proteste: le proteste devono essere approvate, i manifestanti devono identificarsi e le occupazioni - che tradizionalmente sono state un importante mezzo di lotta degli studenti - non sono più considerate proteste, ma rubricate come "reato penale". L'applicazione di queste misure significa di fatto che la libertà di protesta esiste solo sulla carta.

Queste misure sono strettamente legate alla crescente mercificazione dell'istruzione, che mette sempre più l'istruzione al servizio del capitale. Gli studenti sono trattati come "clienti" individuali e il loro benessere e sviluppo sono subordinati al denaro che portano. Da questo punto di vista, qualsiasi protesta e partecipazione che minacci le ragioni di profitto delle istituzioni educative o il loro legame con le imprese viene disinnescata o duramente repressa.

Le misure dell'UNL e della VH mostrano chiaramente quali sono le priorità delle istituzioni scolastiche olandesi. Non nel proteggere gli studenti, non nel facilitare il confronto e la discussione, nemmeno nel garantire la "libertà accademica", ma nel mantenere i legami con un Paese che lo Stato olandese considera un "partner strategico", mentre questo è una potenza occupante colpevole del genocidio della popolazione palestinese. Le istituzioni scolastiche mettono i profitti al di sopra degli interessi dei propri studenti e del proprio personale, al di sopra delle vite del popolo palestinese.

Il NCPN continua a lottare per la fine del genocidio e dell'occupazione israeliana, per la liberazione del popolo palestinese, contro il sostegno dello Stato olandese alle forze di occupazione israeliane. In questa lotta, siamo al fianco del personale e degli studenti che giustamente ritengono le loro istituzioni scolastiche responsabili dei loro legami con Israele colpevole di genocidio. Solo la solidarietà internazionale e la lotta comune della classe operaia possono porre fine al sistema imperialista che crea e sostiene questi terribili crimini. Solo insieme possiamo creare un mondo in cui l'istruzione non sia al servizio del profitto, ma delle persone.

Libertà per la Palestina, stop alla cooperazione olandese con lo Stato genocida di Israele!
Per le manifestazioni libere negli istituti scolastici, contro la repressione delle proteste studentesche!
La loro lotta, la nostra lotta, la solidarietà internazionale!

CC del NCPN


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