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NCPN: Provocazioni dei tifosi sionisti dopo la partita Ajax-Maccabi Tel Aviv

Nuovo Partito Comunista dei Paesi Bassi (NCPN) | solidnet.org
Traduzione per Resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare

11/11/2024

Il 7 novembre, ad Amsterdam, si sono verificati diversi scontri tra i tifosi del Maccabi Tel Aviv e i residenti della zona. I disordini sono iniziati dopo che i tifosi hanno intonato slogan come "che l'IDF [forze di difesa israeliane] massacri tutti gli arabi" e che è stato interrotto il minuto di silenzio per le vittime dell'alluvione a Valencia. Queste azioni hanno fatto seguito a precedenti incidenti in cui i sostenitori del Maccabi avevano strappato le bandiere palestinesi dagli edifici, molestato le persone con simboli palestinesi nelle strade e attaccato i tassisti.

Con il passare della notte, gli scontri in strada si sono intensificati e i residenti di Amsterdam si sono rivoltati contro il comportamento dei tifosi [israeliani]. Mentre i media e i circoli politici hanno cercato di connotare la situazione con tratti di "antisemitismo", è chiaro che si è trattato di una reazione alle provocazioni sioniste che la polizia di Amsterdam non ha ostacolato. Le riprese video degli eventi mostrano i sostenitori del Maccabi che deturpano le case con bandiere palestinesi e attaccano persone di aspetto arabo nelle strade, mentre la polizia non fa nulla.

Vale la pena notare che una manifestazione in solidarietà con la Palestina era già stata vietata nel contesto della partita di calcio, mentre la polizia ha lasciato ai sostenitori del Maccabi la libertà di commettere atti di distruzione e provocazione. Non è la prima volta che questi tifosi agiscono con violenza contro la popolazione locale: lo scorso marzo, un uomo di origine irachena è stato gravemente picchiato e ricoverato in ospedale ad Atene perché indossava una sciarpa palestinese (kefiah).

La sezione del NCPN dell'Olanda Settentrionale e la sezione del CJB [Movimento della Gioventù Comunista] di Amsterdam condannano il modo in cui il governo -  nel contesto del mantenimento di legami militari, finanziari e politici con Israele - permette comportamenti provocatori da parte delle tifoserie e nel contempo stigmatizza la reazione, in molti casi comprensibile, della popolazione di Amsterdam come "antisemitismo".


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