www.resistenze.org - popoli resistenti - palestina - 28-06-03

Statistiche dell'Intifada

Palestine Monitor
30 marzo 2003
28 settembre 2000 - 17 marzo 2003

Per aggiornamenti: www.palestinemonitor.org

Traduzione a cura del Go'el - Ass. Papa Giovanni XXIII

PALESTINESI UCCISI(1)
2.344 morti dei quali 201 in uccisioni extragiudiziali (violazioni gravi della IV Convenzione di Ginevra e come tali considerati crimini di guerra).
435, il 19%, minorenni. Almeno lŽ85% del totale sono vittime civili.
471 uccisi da armi pesanti. 1.410 uccisi da munizioni letali. Non eŽ stata condotta alcuna inchiesta; ai soldati eŽ stata di fatto garantita lŽimmunitaŽ e il tacito permesso di continuare ad agire al di fuori della legge (2).

PALESTINESI FERITI
PiuŽ di 41.000 (3)
Cisgiordania (4): 35,7% minorenni, 32,4% colpiti da munizioni letali, 64,9% feriti nelle parti superiori del corpo, 39% moderatamente gravi (16.673 casi, 28/2/2002).

Striscia di Gaza (5): 20% minorenni, 37% feriti da munizioni letali, 60% colpiti nelle parti superiori del corpo (ca. 6.000 casi 6/3/2002), si calcolano piuŽ di 7.000 minorenni feriti (6).

DISABILI PERMANENTI
Si calcolano circa 2.500 casi (7). Circa 500 palestinesi minorenni resi disabili (8).

ATTACCHI A VEICOLI SANITARI E PERSONALE MEDICO(9)
15 (tra i quali un tedesco) (10) medici/infermieri/piloti dŽambulanza uccisi durante il servizio (fuoco contro le ambulanze / colpi dŽartiglieria in aree residenziali).
180 tecnici dŽemergenza medica della Palestinian red crescent society (Prcs) feriti.
95 operatori di pronto soccorso della Union of palestinian medical relief committees (Upmrc), compresi due medici.
25 ambulanze della Prcs distrutte; 197 attacchi con munizioni letali, proiettili di gomma e/o pietre lanciate dai coloni israeliani contro le ambulanze della Prcs.
Riportati 432 casi in cui alle ambulanze della Prcs non eŽ stato consentito il transito oltre i blocchi stradali.
70 arresti fra il personale dŽemergenza e i volontari del soccorso medico a partire dallŽinvasione del 29 marzo (11). Durante le grande invasione di marzo-aprile 2002 i membri dello staff della Upmrc sono stati fermati, trattenuti e si sono visti negare lŽaccesso alle zone dŽintervento fino a tre volte al giorno; a partire da aprile 2002 il lavoro delle cliniche mobili eŽ stato tenacemente ostacolato.
70 decessi dovuti al mancato permesso di accedere alle strutture dŽemergenza o a quelle per il trattamento delle malattie croniche.

ATTACCHI CONTRO GLI OSPEDALI (pazienti feriti, taglio della corrente elettrica).

Fuoco dŽartiglieria contro il French Hospital (danni stimati attorno ai 25.000 (12) dollari) e lŽospedale Al Hussein a Betlemme (13).
Munizioni letali contro lŽospedale A-Dibs di Beit Jala, il French Hospital (14) e lŽAl Yamama di Betlemme, contro il Prcs Maternity Hospital di Ramallah e, in tre occasioni (15), contro lŽAl Alia Hospital di Hebron.
Artiglieria contro il General Hospital di Ramallah (16); accesso negato per alcuni giorni al Khalid di Ramallah (17).
Alcuni coloni hanno attaccato lŽAugusta Victoria Hospital di Gerusalemme e sparato ad un agente della sicurezza (18). Durante lŽinvasione di marzo-aprile 2002 un gran numero di ospedali e di cliniche mediche eŽ stato attaccato in tutta la Cisgiordania.

GIORNALISTI
7 reporter palestinesi uccisi, 1 giornalista italiano ucciso, 75 giornalisti feriti, almeno 167 attaccati dai soldati israeliani (malmenati, trattenuti, lŽequipaggiamento confiscato o distrutto), 5 giornalisti palestinesi arrestati e attualmente in detenzione amministrativa.
Almeno 20 uffici stampa colpiti dallŽartiglieria, vandalizzati o danneggiati (19).
31 marzo 2002: Ramallah e El-Bireh dichiarati aree militari chiuse, ingresso vietato ai giornalisti e richiesta formale a quelli presenti allŽinterno di lasciare immediatamente lŽarea.
Aprile 2002: lŽ International association press dichiara la Cisgiordania il secondo posto al mondo piuŽ pericoloso per i giornalisti dopo lŽAfghanistan.

TIPOLOGIE DI ARMAMENTI(20)
Proiettili: 5,56 mm (calibro223), 7,02 mm, 9 mm, calibro 50, 500 mm, proiettili di gomma con anima in acciaio, plastico. Missili. Equipaggiamento balistico da carro. Caccia F16.

RIOCCUPAZIONI ED INCURSIONI
Rioccupazione di aree "A" (prima delle principali operazioni militari di marzo-aprile e giugno 2002). Casi piuŽ gravi: Betlemme, 10 giorni; Jenin, 40 giorni; Ramallah - El Bireh, 20 giorni; Tulkarem, Qalqilya.
Invasioni in aree "A": Beit Rima, Deir Ghassana, Beit Lahia.
Febbraio-marzo 2002: Sharon lancia una campagna di attacchi contro i campi profughi della Cisgiordania. Balata Camp, a Nablus, viene attaccato in modo particolarmente violento. 180 palestinesi, in gran parte profughi, muoiono nel giro di due settimane (28 febbraio-12 marzo). Enormi i danni e la distruzione di proprietaŽ privata. 29 marzo-1 maggio: i carri armati
israeliani invadono tutte i principali centri della Cisgiordania tranne Hebron e Gerico. Alle cittaŽ vengono imposti coprifuoco di 24 ore su 24, le ambulanze e il personale medico vengono attaccati sistematicamente, infrastrutture civili distrutte o vandalizzate, quasi 260 palestinesi uccisi.
Proteste da parteinternazionale, lŽInviato Speciale dellŽOnu definisce quanto accaduto a Jenin "orribile oltre ogni  immaginazione" e "moralmente ripugnante"(21).
19 giugno 2002: il governo israeliano lancia una seconda invasione su larga scala di tutte le cittaŽ e i villaggi della Cisgiordania (eccettuata Gerico).
Rioccupazione completa della Cisgiordania. Per gli ultimi 4 mesi a 2.000.000 di palestinesi sono stati imposti coprifuoco di 24 ore su 24.

CHIUSURE E COPRIFUOCO
Punizione collettiva: riguardano tre milioni di palestinesi in Cisgiordania e nella striscia di Gaza. Si tratta della serie piuŽ grave e prolungata di limitazioni alla libertaŽ di movimento imposte dallŽinizio dellŽoccupazione nel 1967 (22).

Assedi e chiusure interne: 120 check point israeliani in Cisgiordania e nella striscia di Gaza. Insieme ai blocchi stradali dividono
la striscia di Gaza in tre pezzi e la Cisgiordania in 300 mini-raggruppamenti separati gli uni dagli altri.

Chiusure interne prolungate: Cisgiordania, 66 giorni su 100.

Chiusure interne parziali: Cisgiordania, 34 giorni su 100; striscia di Gaza 94 giorni su 100 (23). Le chiusure causano emergenze quali scarsitaŽ dŽacqua e di gas (p. e. Beit Furik e Beit Dajan).
Agli abitanti di Al Mawasi (costa della striscia di Gaza) eŽ consentito un minimo di libertaŽ di movimento fuori e dentro lŽarea a prezzo di una vera e propria "etichettatura" con numeri di identitaŽ. Israele ha costruito ingressi elettrificati allŽentrata di Al Sifa (nord della striscia di Gaza): ai residenti eŽ permesso muoversi dentro e fuori dallŽarea dale 7/9 della mattina fino alle 3/5 del pomeriggio.

Maggio 2002: il governo israeliano ha introdotto un nuovo regime di permessi personali, rendendo impossibile gli spostamenti tra le cittaŽ palestinesi in Cisgiordania. La "bantustanizzazione" dei Territori Ocuupati eŽ stata completata. La costruzione del muro di separazione tra Cisgiordania e Israele eŽ cominciata.

Chiusure verso lŽesterno: Cisgiordania e Striscia di Gaza isolate dal resto del mondo. LŽaeroporto di Gaza eŽ inagibile da febbraio 2001; il "passaggio sicuro" tra Gaza e Cisgiordania eŽ chiuso da ottobre 2000 (mentre gli accordi di Oslo proibiscono la sua chiusura). Frequenti le chiusure prolungate del ponte verso la Giordania, del confine con lŽEgitto (passaggio di Rafah), dei punti di accesso a Israele (Al Mintar e Beit Hanoun).
DallŽinizio di marzo 2002 lŽesercito israeliano ha ripetutamente invaso le aree sotto controllo palestinese e imposto coprifuoco prolungati su cittaŽ e villaggi. (vedi RIOCCUPAZIONI E INCURSIONI)

PALESTINESI ARRESTATI E DETENUTI DALLE AUTORITA' ISRAELIANE
Si eŽ calcolato che dal 29 marzo 2002 15.000 palestinesi sono stati arrestati, 6.000 dei quali ancora in prigione. Tra questi 1.700 palestinesi sono sotto detenzione amministartiva (24), vale a dire che non hanno avuto un processo e sono stati imprigionati senza che venissero portate prove contro di loro. 350 bambini palestinesi attualmente detenuti in prigioni
israeliane e centri di detenzione in Israele e Cisgiordania. 30 di questi sono sotto detenzione amministartiva (25). Molti dei prigionieri hanno subito torture e non ricevono cure mediche adeguate.

DANNI ALLA PROPRIETA'
Incursioni in aree residenziali (punizione collettiva)
Nel corso dei primi 15 mesi di Intifada i danni materiali sono ammontati a 305 milioni di dollari. Durante lŽinvasione di marzo-aprile lŽesercito israeliano ha distrutto e saccheggiato proprietaŽ per 361 milioni di dollari (27).
DallŽinizio dellŽ Intifada fino a febbraio 2002: colpi dŽartiglieria e demolizioni hanno causato il crollo di 720 case e il danneggiamento di altre 11.553, per un totale di 73.600 persone coinvolte (28). 30 moschee, 12 chiese (29), 134 pozzi dŽacqua (30), un numero imprecisato di cimiteri hanno subito danneggiamenti. 34.606 olivi ed alberi da frutto sradicati (31), piu'
di 116 ettari di terra confiscati (32), 1.433,9 ettari di terra spianati o bruciati (33).
Invasione di marzo-aprile: 881 case distrutte, 2.883 case nei campi profughi danneggiate, 22.500 persone coinvolte (34).
Striscia di Gaza: piuŽ di 600 case demolite, ca. 1.600 ettari di terra, per la maggior parte terreno agricolo, spianati dallŽesercito israeliano (35).

ISTRUZIONE (punizione collettiva)
Il Ministero dellŽistruzione riporta la chiusura temporanea di 850 scuole, 8 trasformate in caserme militari. 185 scuole fatte oggetto di spari e colpi dŽartiglieria da parte dellŽesercito israeliano; 11 scuole completamente distrutte , 9 vandalizzate. 15 scuole adibite a centri di detenzione e caserme militari.
132 studenti palestinesi uccisi e 2.500 feriti mentre andavano o tornavano da scuola.
Persi 1.135 giorni di scuola a causa degli attacchi israeliani (36). Durante la grande invasione di marzo-aprile 2002, 54.730 lezioni al giorno sono andate perse per la completa cessazione delle attivitaŽ scolastiche.

CONDIZIONI ECONOMICHE (punizione collettiva)
Totale delle mancate entrate stimato tra i 3.2 e i 10 miliardi di dollari (non vengono conteggiate le perdite dovute alla distruzione della proprietaŽ pubblica e privata).
Perdite giornaliere su scala nazionale: tra i 6 e gli 8.6 milioni di dollari per giorno lavorativo.
Mancate entrate salariali: 59.4 milioni di dollari.
Disoccupazione: 67% a Gaza, 48% in Cisgiordania Il 75% della popolazione palestinese vive al di sotto della soglia di
povertaŽ (meno di due dollari al giorno): 84,6% a Gaza e 57,8% in Cisgiordania (37).
I danni economici hanno costretto il 69% delle societaŽ palestinesi a chiudere o a ridurre la produzione (38).
PIL diminuito del 51% (39). Israele impedisce a 125.000 palestinesi di andare al lavoro (40). La Banca Mondiale sostiene che con la soluzione del conflitto e la fine delle chiusure ci vorranno almeno due anni percheŽ lŽeconomia palestinese ritorni al livello di entrate pro capite precedente lŽinizio dellŽIntifada (41).

RISOLUZIONI E RAPPORTI DELLE NAZIONI UNITE
Israele condannato per un uso sproporzionato ed eccsivo della violenza contro i civili palestinesi e per il mancato adempimento delle leggi internazionali (per maggiori informazioni vedere www.un.org).
7 maggio 2002:
Assemblea Generale dellŽONU, ripresa la decima Sessione Speciale dŽEmergenza. Risoluzione ES-10/10: condanna gli attacchi compiuti dagli israeliani contro il popolo palestinese particolarmente nel campo profughi di Jenin; condanna inoltre il rifiuto da parte di Israele di cooperare con la commissione dŽinchiesta del Segretario Generale su quanto avvenuto a Jenin. Chiede che Israele metta fine ai ritardi e agli ostacoli imposti al lavoro delle organizzazioni umanitarie e alle agenzie Onu nei Territori
Occupati.
19 aprile 2002: risoluzione 1405 del Consiglio di Sicurezza. Invita Israele a cessare le restrizioni imposte alle operazioni delle organizzazioni umanitarie e accoglie lŽiniziativa del Segretario Generale dŽinviare una commissione dŽinchiesta che indaghi su quanto avvenuto nel campo profughi di Jenin (Israele rifiuta di collaborare con la commissione dŽinchiesta).
15 aprile 2002: la Commissione Onu per i Diritti Umani condanna Israele per le uccisioni di massa di palestinesi, biasima Israele per le "gravi violazioni" del diritto umanitario e dichiara legittimo il diritto del popolo palestinese a resistere allŽoccupazione israelaina.
30 marzo 2002: risoluzione 1402 del Consiglio di Sicurezza. Invita Israele a ritirare le sue truppe dale cittaŽ palestinesi.
20 dicembre 2001: lŽAssemblea Generale chiede che vengano fermate le violenze, lŽattuazione del Rapporto Mitchell, il rispetto della IV Convenzione di Ginevra.
6 dicembre 2001: dichiarazione congiunta di 114 Firmatari della IV Convenzione di Ginevra. Condanna Israele per lŽuso indiscriminato e sproporzionato della violenza, invita il governo israeliano al rispetto del diritto umanitario.
3 dicembre 2001: lŽAssemblea Generale mette ai voti 6 risoluzioni contro Israele riguardanti lo status di Gerusalemme, gli illegali insediamenti israeliani, il diritto inalienabile del popolo palestineseallŽautodeterminazione.
23 novembre 2001: Commissione Onu contro la Tortura, condanna alle pratiche di Israele.
7-13 novembre 2000: Mary Robinson, Commissario Onu per i Diritti Umani, visita i Territori Occupati. Al termine della missione raccomanda lŽattivazione di una presenza internazionale per il monitoraggio dei Territori Occupati.
20 ottobre 2000: Assemblea Generale dellŽOnu, decima Sessione Speciale dŽEmergenza.
19 ottobre 2000: Commissione Onu per i Diritti Umani, quinta Sessione Speciale.
11-15 ottobre 2000: il Relatore Speciale alla Commissione per i Diritti Umani visita i Territori Occupati.
7 ottobre 2000: Risoluzione 1322 del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite. Deplora la provocazione avvenuta il 28 settembre 2000 alla Spianata delle Moschee di Gerusalemme., invita Israele al rispetto dei suoi obblighi legali e alle sue responsabilitaŽ secondo quanto prescritto dalla IV Convenzione di Ginevra.

CRITICHE A ISRAELE DA PARTE DI GOVERNI STRANIERI
10 aprile 2002: USA, UE, Russia e Nazioni Unite invitano unanimemente Israele ad un ritiraro immediato dai Territori palestinesi. 16 aprile 2002: il commissario dellŽUnione Europea per lo Sviluppoe e lŽAssistenza Umanitaria afferma che Israele ostacola il lavoro delle forze di protezione e si fa beffe del diritto umanitario.

ALTRE CRITICHE DA PARTE INTERNAZIONALE
Condanne a Israele espresse da agenzie internazionali,, appelli per la cessazione delle violenze
* Phisicians for Human Rights (USA e Israele)
* Euro-Mediterranean Human Rights Network (Emhrn), Danimarca
* International Federation of Human Rights (Fidh), Parigi
* Human Rights Watch, New York
* Amnesty International
* International Committee of Red Cross
Per maggiori informazioni consultare i siti web, o visitare
www.palestinemonitor.org/comments/comment_archives.htm

LEGGI INTERNAZIONALI O RISOLUZIONI VIOLATE
Risoluzioni delle Nazioni Unite 242 e 338, IV Convenzione di Ginevra, Norme di Hague, Codice di Condotta ad uso dei funzionari Onu per lŽapplicazione della legge, Accordo Internazionale per i diritti economici, sociali e culturali, Convenzione per lŽeliminazione di tutte le forme di discriminazione razziale, Convenzione sui diritti dellŽinfanzia, ed altre.
Quelle riportate sono cifre caute, dal momento che non tutti i casi sono stati registrati. Alcune cifre sono basate su rapporti non aggiornati (vedere i riferimenti cronologici delle fonti).


Note:

1 Health, Development, Information and Policy Institute (Hdip), www.hdip.org; statistiche basate su informazioni disponibili al momento del computo.
2 Rapporto di B'Tselem, "Illusions of restraint: Human Rights Violations Durimg the Events in the Occupied Territories 29 September  2 December 2000", www.btselem.org.
3 Le statistiche valgono soltanto per le persone che hanno usufruito dei servizi sanitari.
4 Ministero della Sanita', www.pna.org/moh
5 Palestinian Center for Human Rights, www.pchrgaza.org
6 Relatore Speciale della Commissione per i Diritti Umani delle Nazioni Unite, rapporto di marzo 2002, riportato nella conferenza stampa DCI-PAL, 19 marzo 2002
7General Union of Disabled Palestinians
8 Relatore Speciale della Commissione per i Diritti Umani delle Nazioni Unite, rapporto di marzo 2002, riportato nella conferenza stampa DCI-PAL, 19 marzo 2002
9 Palestinian Red Crescent Society, 27 ottobre 2001, www.palestinercs.org e Union of Palestinian Medical Relief Committees, www.upmrc.org
10 Palestinian Center for Human Rights: www.pchrgaza.com, 28 giugno 2002
11 Palestinian Red Crescent Society, 10 luglio 2002, www.palestinercs.org
12 Direttore dell' Holy Family Hospital, Betlemme
13 Durante l'occupazione di Betlemme, 19-29 ottobre 2001
14 Law, 4 e 8 novembre 2000, www.lawsociety.org
15 Al-Ayam, (quotidiano), 19 ottobre 2000
16 Durante l'invasione e l'occupazione di Ramallah tra il 13 e il 15 marzo 2002
17 Durante l'occupazione di Ramallah, ottobre 2001
18 Law, 29 ottobre 2000, www.lawsociety.org
19 Informazione ottenuta dal Sindacato dei Giornalisti Palestinesi
20 Al-Haq, www.alhaq.org
21 Terje Rod Larsen, in un'intervista alla BBC, 19 aprile 2002
22 Rapporto dall'ufficio di Gaza dell'inviato Onu in Medio Oriente, Terje Rod Larsen, febbraio 2001
23 UNSCO: "The impact on the Palestinian economy of confrontation, border closures and mobility restrictions" (ottobre 2000  30 settembre 2001)
24 Law, conferenza stampa del 17 luglio 2002
25 Informazione del Dci (Defence Children International)risalente ad agosto 2002
26 UNSCO: www.arts.mcgill.ca/mepp/unsco/pr_may2002.pdf
27 Non comprende le mancate entrate e i costi sociali e umanitari. Valutazione dei donatori internazionali
28 Palestinian Humanitarian Disaster, US Agency for International Development, 10 luglio 2002
29 Consiglio palestinese per la pace e la giustizia
30 Al-Mezan 2001, www.mezan.org
31, 32, 33 Law society, 29 novembre 2001 (cifre relative all'inizio del 2000) 34 Pchr, 3 giugno 2002
35 Ibid.
36 Ministero dell'Istruzione, 17 gennaio 2002, dato riferibile esclusivamente alle scuole del Ministero dell'Istruzione (a partire dal 28 settembre 2000).
37 Pcbs, aprile 2002
38 Statistiche tratte prevalentemente da: UNSCO, "The impact on the Palestinian economy of confrontation, border closures and mobility restrictions" (ottobre 2000  30 settembre 2001)
39 Rapporto stilato dal Ministero della Pianificazione e della Cooperazione Internazionale
40 Associated Press, 29 ottobre 2000
41 Rapporto della Banca Mondiale.

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Lista INFORMAZIONE dell'Assemblea Antimperialista
http://www.tuttinlotta.org - posta@tuttinlotta.org
(ex Coordinamento Nazionale "La Jugoslavia Vivra'")

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