www.resistenze.org - popoli resistenti - palestina - 14-01-06

fonte http://www.resistir.info - 08/01/06

da http://www.fdlpalestina.org

 

Dichiarazione di Nayef Hawatmeh

 

Il leader del Fronte Democratico per la Liberazione della Palestina (FDLP)

al giornale degli Emirati Arabi Uniti “Al-Khaleej”

 

A causa della storia sanguinaria di Ariel Sharon, non c’è un solo palestinese che possa dolersi dell’uscita di scena di un criminale di guerra che ha commesso orrendi massacri contro il popolo palestinese e arabo, più in generale. Sharon è il macellaio dei massacri di Quibia (Palestina) nel 1953, dell’assassinio dei prigionieri egiziani nel 1968, l’autore del massacro di Sabra e Shatila (Libano) nel 1982, colui che ha impartito l’ordine di assassinare i bambini a Gaza e in Cisgiordania.

 

Sharon è il padre spirituale dei movimenti colonialisti estremisti e colui che ha creato e messo in pratica i piani per usurpare i territori palestinesi, e perciò un uomo che ha rifiutato la pace e amato la guerra e gli assassini.

 

Speriamo che la sua sparizione apra il cammino a veri cambiamenti nella mappa politica e dei partiti israeliana e rafforzi il campo della pace all’interno di Israele, che possa fermare la violenza, i laghi di sangue e il conflitto esistente da oltre un secolo, e svolgere un ruolo nella ricostruzione del processo politico sulla base della legalità internazionale che porti alla pace globale e attribuisca al popolo palestinese il suo diritto ad uno stato indipendente sui territori occupati nel 1967 e il ritorno dei rifugiati in virtù della Risoluzione 194.

 

La riorganizzazione del processo politico e i negoziati esigono nuove trasformazioni nella struttura interna dello Stato Ebraico che conducano al riconoscimento israeliano delle risoluzioni delle Nazioni Unite e alla creazione di meccanismi per la loro messa in pratica. In assenza di ciò la violenza, il sangue, le lacrime e il conflitto continueranno.

 

Gli israeliani sono chiamati ad una prova nelle prossime elezioni del 28 marzo: possono pronunciarsi per la strada della pace e per il riconoscimento dei legittimi diritti nazionali del popolo palestinese oppure per la continuazione delle politiche di occupazione e colonialismo, assumendosi le conseguenze di tale violenza e conflitto, dal momento che il nostro popolo continuerà la resistenza fino all’affermazione totale dei propri diritti.

 

Stiamo lavorando perché le prossime elezioni legislative palestinesi che si celebreranno il 25 gennaio rappresentino l’inizio della ricostruzione del regime politico palestinese e della creazione di una strategia comune da presentare al nostro popolo, agli arabi, al mondo e alla società israeliana. Una posizione palestinese comune di fronte ai progetti che attentano al nostro legittimo e inalienabile diritto all’indipendenza, al ritorno e all’autodeterminazione con Gerusalemme capitale.

 

Nayef Hawatmeh

Segretario Generale del Fronte Democratico per la Liberazione della Palestina

 

traduzione a cura del ccdp