da www.contropiano.org
Roma:10mila in corteo per la Palestina
Roma. - Sarebbero 10mila, secondo quanto affermano gli
organizzatori, i partecipanti alla manifestazione che sta sfilando oggi
pomeriggio nel centro di Roma, organizzata per la difesa dei diritti dei
palestinesi. Mille, invece, sarebbero i manifestanti, secondo quanto stimano le
forze dell'ordine che presidiano il corteo.
Tra i manifestanti, c'e' chi urla slogan "intifada fino alla
vittoria", e chi innalza bandiere rosse con la falce e martello, o
raffiguranti Yasser Arafat e Che Guevara.
Tra gli striscioni spicca quello "no al muro dell'apartheid, no
all'occupazione israeliana. Palestina libera".
La sfilata dei manifestanti e' scandita al ritmo di musica reggae e c'e' chi
incolla cartelli per ribattezzare le vie di Roma: via di Santa Maria Maggiore,
per esempio, si e' trasformata in via Intifada e via Cavour e' stata
ribattezzata via Yasser Arafat.
Tra i manifestanti c'e' anche Nunzio D'Erme, leader del movimento 'Action',
impegnato per il diritto alla casa. "E' una buona manifestazione - ha
detto - siamo solidali con il popolo palestinese, mentre siamo contro ogni
muro, preferiremmo si trasformassero in ponti". E in merito alle
dimissioni di Calderoli, D'Erme aggiunge: "E' un incosciente guerrafondaio,
non si capisce perche' nessuno finora aveva detto mai quello che era".
Il corteo - interrotto nel centro da una bandiera palestinese lunga dodici
metri sorretta da decine di manifestanti - si e' svolto tranquillamente da
piazza della Repubblica fino all'Altare della Patria. Caso isolato, il lancio
di alcuni fumogeni e una bandiera israeliana e una statunitense date alle
fiamme. Tra le moltissime bandiere palestinesi, portate in corteo dai
manifestanti, i quali, giovani e non, indossavano kefiah nere e rosse, sono
spuntate anche alcune bandiere della pace.
"Grazie per essere in piazza per la Palestina - ha detto ai partecipanti
Sergio Cararo, organizzatore della manifestazione - senza se e senza ma. La
Repubblica italiana ha nel suo dna la resistenza e questo valore non puo' far
paura a nessuno.
Vogliamo la nascita di uno Stato palestinese e la liberazione di tutti i
prigionieri politici. Diamo tempo - ha sottolineato, nel discorso di chiusura
del corteo - 150 giorni al prossimo governo, qualunque esso sia, per rompere
qualsiasi continuita' con le politiche guerrafondaie e filoamericane del
governo Berlusconi, altrimenti scenderemo di nuovo in piazza".
Dal palco improvvisato per i discorsi conclusivi, parla anche il palestinese
Tarek Arar, della Campagna contro il muro: "Il governo israeliano - ha
detto - continua con le sue azioni di assassinio contro il popolo palestinese e
costruisce nuovi inserimenti illegali. Vogliamo vivere in pace e nella nostra
dignita' come gli altri popoli. Siamo convinti che ci sara' uno Stato
palestinese e avra' come capitale Gerusalemme. Le elezioni che hanno portato
Hamas alla guida della Palestina sono state limpide e trasparenti".