www.resistenze.org - popoli resistenti - palestina - 19-02-06

da www.contropiano.org


Roma:10mila in corteo per la Palestina

 

Roma. - Sarebbero 10mila, secondo quanto affermano gli organizzatori, i partecipanti alla manifestazione che sta sfilando oggi pomeriggio nel centro di Roma, organizzata per la difesa dei diritti dei palestinesi. Mille, invece, sarebbero i manifestanti, secondo quanto stimano le forze dell'ordine che presidiano il corteo.

Tra i manifestanti, c'e' chi urla slogan "intifada fino alla vittoria", e chi innalza bandiere rosse con la falce e martello, o raffiguranti Yasser Arafat e Che Guevara.
Tra gli striscioni spicca quello "no al muro dell'apartheid, no all'occupazione israeliana. Palestina libera".
La sfilata dei manifestanti e' scandita al ritmo di musica reggae e c'e' chi incolla cartelli per ribattezzare le vie di Roma: via di Santa Maria Maggiore, per esempio, si e' trasformata in via Intifada e via Cavour e' stata ribattezzata via Yasser Arafat.
Tra i manifestanti c'e' anche Nunzio D'Erme, leader del movimento 'Action', impegnato per il diritto alla casa. "E' una buona manifestazione - ha detto - siamo solidali con il popolo palestinese, mentre siamo contro ogni muro, preferiremmo si trasformassero in ponti". E in merito alle dimissioni di Calderoli, D'Erme aggiunge: "E' un incosciente guerrafondaio, non si capisce perche' nessuno finora aveva detto mai quello che era".

Il corteo - interrotto nel centro da una bandiera palestinese lunga dodici metri sorretta da decine di manifestanti - si e' svolto tranquillamente da piazza della Repubblica fino all'Altare della Patria. Caso isolato, il lancio di alcuni fumogeni e una bandiera israeliana e una statunitense date alle fiamme. Tra le moltissime bandiere palestinesi, portate in corteo dai manifestanti, i quali, giovani e non, indossavano kefiah nere e rosse, sono spuntate anche alcune bandiere della pace.

"Grazie per essere in piazza per la Palestina - ha detto ai partecipanti Sergio Cararo, organizzatore della manifestazione - senza se e senza ma. La Repubblica italiana ha nel suo dna la resistenza e questo valore non puo' far paura a nessuno.

Vogliamo la nascita di uno Stato palestinese e la liberazione di tutti i prigionieri politici. Diamo tempo - ha sottolineato, nel discorso di chiusura del corteo - 150 giorni al prossimo governo, qualunque esso sia, per rompere qualsiasi continuita' con le politiche guerrafondaie e filoamericane del governo Berlusconi, altrimenti scenderemo di nuovo in piazza".

Dal palco improvvisato per i discorsi conclusivi, parla anche il palestinese Tarek Arar, della Campagna contro il muro: "Il governo israeliano - ha detto - continua con le sue azioni di assassinio contro il popolo palestinese e costruisce nuovi inserimenti illegali. Vogliamo vivere in pace e nella nostra dignita' come gli altri popoli. Siamo convinti che ci sara' uno Stato palestinese e avra' come capitale Gerusalemme. Le elezioni che hanno portato Hamas alla guida della Palestina sono state limpide e trasparenti".