da Voltaire, édition internationale
Una
delegazione di rabbini antisionisti ricevuta al parlamento palestinese
Quando il presidente iraniano Mahmud Ahmadinejad, nell’ottobre 2005, aveva
ribadito l’opposizione della Repubblica islamica allo Stato sionista (non agli
ebrei), l’unione dei rabbini ultra-urtodossi di Neturei Karta aveva pubblicato
una lettera di solidarietà alle sue
dichiarazioni. Ora questo gruppo, presente principalmente in Gran Bretagna e
negli Stati Uniti, ma anche con circa 400 famiglie residenti a Gerusalemme, ha
inviato una sua delegazione a Teheran in Iran
che è stata ricevuta con tutti gli onori.
In questa occasione 14 rabbini appartenenti al movimento si sono recati al
parlamento palestinese, dove la nuova maggioranza controllata da Hamas ha
aggiornato la sua seduta, per riservare loro una calorosa accoglienza. Alla
testa di questa delegazione, c’era il rabbino Moshe Hirsh, che egli stesso si
dichiara un «ebreo palestinese», e non è certo la prima volta che prende queste
posizioni.
Infatti, egli era stato in passato consigliere di Yasser
Arafat sulle questioni ebraiche. Oggi il suo movimento s’inquieta per il
recupero dell’Olocausto a fini politici da parte dei difensori dello Stato di
Israele e non esita a sostenere apertamente Hamas: «… Noi siamo dei veri ebrei
che oggi sono venuti al Consiglio legislativo palestinese per proclamare il
nostro appoggio nei confronti di Hamas e del popolo palestinese …», ha
dichiarato il portavoce del movimento che considera il sionismo contrario alla
legge talmudica.
16 marzo 2006
Da Voltaire, édition internationale