Il mondo dice NO all’occupazione israeliana!
Giornate di azione globale – 9 e 10 giugno 2007
Campagna palestinese contro il Muro dell’Apartheid
Il giugno 2007 segna il quarantesimo anniversario dell’occupazione israeliana di Gerusalemme est, della Cisgiordania, della Striscia di Gaza e del territorio siriano delle alture del Golan. Il 9 e 10 giugno 2007 il popolo palestinese e i popoli del mondo si uniranno per dire NO! all’occupazione israeliana.
Per 40 anni Israele ha costruito insediamenti illegali rubando la terra palestinese. Per 40 anni Israele ha ucciso migliaia di Palestinesi, demolito 12.000 case palestinesi, imprigionato 650.000 Palestinesi, distrutto più di un milione di alberi palestinesi di ulivo.
Dal 2002 il Muro dell’Apartheid, costruito sul territorio della Palestina occupata, mira a circondare la popolazione palestinese, costringendo i Palestinesi in Bantustan isolati e cementando l’espansionismo israeliano. Il Muro divide i contadini dalle loro terre, gli studenti dalle loro scuole, gli operai dalle loro officine, le persone dalle loro comunità. Nonostante la Corte Internazionale di Giustizia lo abbia dichiarato illegale, il Muro ora circonda le città e i villaggi palestinesi nel più grande furto di terra in 40 anni. Con la recente guerra contro il Libano, Israele ha mostrato al mondo il suo unilateralismo e il suo militarismo. Israele continua a stabilire fatti compiuti per mantenere il controllo strategico sui Territori Palestinesi Occupati e per annettere terra ed espellere la popolazione non ebraica.
In 40 anni di occupazione Israele ha continuato a negare ai Palestinesi nei territori occupati i loro diritti umani internazionalmente garantiti al cibo, all’acqua, all’educazione, ai mezzi di sussistenza e alle cure mediche; ha imposto un sistema di posti di blocco, chiusure, recinzioni militari, stato d’assedio e coprifuoco che nega ai Palestinesi libertà di movimento all’interno e fra le proprie comunità; e, ancora in violazione delle Convenzioni di Ginevra, Israele impone punizioni collettive all’intera popolazione palestinese. Gli arresti di massa hanno coinvolto decine di parlamentari palestinesi democraticamente eletti e di ministri del governo dell’ANP. Dal 2000, gli omicidi “mirati” israeliani, spesso effettuati con i bombardieri F – 16 o i missili Hellfire forniti dagli U.S.A., hanno provocato la morte di 337 Palestinesi; 129 di quelli non erano affatto “mirati” e molti degli uccisi erano bambini.
A Gerusalemme e all’interno di Israele, dal 1948 i Palestinesi sono istituzionalmente discriminati e si vedono negati uguaglianza e diritti di cittadinanza. Israele continua a negare ai palestinesi rifugiati, esiliati con la forza dalla loro terra madre nella Guerra del 1947 – 48, il loro diritto al ritorno, internazionalmente riconosciuto.
Trenta anni fa le Nazioni Unite hanno riconosciuto, condannato e si sono impregnate a combattere il crimine internazionale dell’apartheid ovunque si fosse manifestato. 12 anni dopo la fine dell’apartheid in Sud Africa, Israele continua a praticare il sistema dell’apartheid. Ci appelliamo ancora una volta alle Nazioni Unite affinchè si uniscano a noi nel riconoscimento, nella condanna e nell’impegno ad opporsi a questi crimini. Come nel passato, siamo ancora determinati a portare gli autori di questo crimine di fronte alla giustizia.
Durante gli anni dell’occupazione, Israele ha continuato a violare dozzine di leggi internazionali e moltissime Risoluzioni dell’ONU. La comunità internazionale porta gran parte della responsabilità per quelle violazioni. Capeggiati dagli U.S.A., molti governi del mondo hanno attivamente collaborato a sostenere l’occupazione israeliana e la negazione dei diritti dei Palestinesi. Altri sono rimasti in silenzio, o hanno parlato troppo sommessamente, non riuscendo a determinare una seria risposta globale alle violazioni globali di Israele.
Stiamo costruendo campagne globali non violente di Boicottaggio, Disinvestimento e Sanzioni, e lavoreremo per campagne culturali ed educative a vasto raggio, che culmineranno nelle
Giornate di Azione Globale il 9-10 giugno 2007, con la bandiera "Il mondo dice NO all’occupazione israeliana"
La gente del mondo in quei giorni chiederà la fine dell’occupazione e la realizzazione dei diritti inalienabili del popolo palestinese, compreso il diritto all’autodeterminazione e il diritto a stabilire uno Stato indipendente e sovrano con sua capitale Gerusalemme. Insisteremo affinchè i nostri governi sospendano ogni sostegno militare, economico, diplomatico e commerciale all’occupazione illegale israeliana, e diano vita a nuove politiche estere che sostengano la fine dell’occupazione, eguali diritti per tutti ed una pace globale, immediata e duratura
Unitevi alla campagna IL MONDO DICE NO ALL’OCCUPAZIONE ISRAELIANA!
ICNP – Coordinamento Internazionale Reti per la Palestina