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- popoli resistenti - palestina - 27-05-08 - n. 229
Rapporto sulla situazione nei Territori Palestinesi Occupati
di John Zarocosta - Middle East Online
24/05/2008
GINEVRA: La situazione economica e sociale dei lavoratori palestinesi si è deteriorata in modo allarmante, soprattutto nell'ambito della striscia di Gaza, la più colpita, secondo un rapporto di un organizzazione dei lavoratori e pubblicato martedì.
"Ciò che possiamo testimoniare a Gaza riguarda una situazione sociale grave, con alti livelli di povertà, e altrettanti di disperazione, frustrazione e rabbia..." secondo quanto ha detto ai giornalisti Philippe Egger, un alto funzionario dell' ILO.
La situazione è stata aggravata da un forte aumento dei prezzi degli alimentari, che hanno raggiunto un incremento graduale del 10%, 15%, sino al 20% per gli alimenti basilari, ha aggiunto il funzionario ILO.
Egger, uno svizzero, membro dell' ILO esperta in missioni d' inchieste, che in aprile ha visitato i Territori occupati, Israele, Egitto e la Siria, è arrivato alla seguente conclusione:" La situazione è spaventosa e infernale; quanto possono degli esseri umani sopportare una situazione simile? Ci deve essere un limite."
Il rapporto, "La situazione dei lavoratori dei Territori Arabi Occupati", che include anche il Golan, sarà presentato ai Ministri del Lavoro nell'ambito del meeting annuale dell' ILO, che inizia a Ginevra il 28 maggio.
Il direttore generale dell'ILO, Juan Somavia, nell' introduzione del rapporto di 45 pagine, indica la devastazione delle azioni militari unitamente alle continue restrizioni dei movimenti: "Non ci sono dubbi che le tribolazioni sociali e economiche stanno aumentando".
Secondo la ILO, l'80% della popolazione di Gaza, 1.300.000 persone, dipende dagli aiuti alimentari, come il 33% nella West Bank, cioè 700.000 persone, che nota: "In novembre il 40 % della popolazione a Gaza e il 19% nella West Bank si trovavano in condizioni di estrema povertà".
L'agenzia conclude che le possibilità di impiego "rimangono desolanti".
Il tasso di disoccupazione nella West Bank e a Gaza nel 2007 era del 22%, paragonato al 24% nel 2006,secondo il rapporto che specifica comunque, che c'era una notevole differenza tra le due aree, con un tasso di disoccupazione del 30% a Gaza e del 18% nella West Bank.
Egger dichiara inoltre, che tutte le attività del settore privato sono ferme o scomparse, a causa dell'assedio economico che impedisce qualsiasi movimento di beni in entrata o uscita a Gaza, a eccezione di panetterie, taxi e piccole attività di basso livello.
"Molti con i quali abbiamo parlato hanno chiuso le loro attività o si sono trasferiti nella West Bank".
Il rapporto della ILO dichiara che il 96% delle 3.900 industrie che esistevano a Gaza nel 2007 dando lavoro a 35.000 lavoratori,sono state costrette a chiudere.
"Nel marzo del 2008, rimanevano attivi solo 130 stabilimenti dando lavoro a 1.300 operai, producendo solo una parte della capacità produttiva".
Alla fine del 2007 i lavoratori palestinesi frontalieri che entravano in Israele e negli insediamenti giornalmente, erano il 66%, il che è sostanzialmente meno dei supposti 140.000 che lavoravano in Israele negli ultimi anni '90.
"I datori di lavoro israeliani sono ansiosi di avere questi lavoratori, per la loro economia in crescita, soprattutto nel campo dell'edilizia e altri investimenti" dice Egger.
Racconta inoltre che le autorità civili israeliane hanno detto alla missione, che questi lavoratori palestinesi" non costituiscono nessun problema per la sicurezza", ma hanno anche evidenziato che i continui attacchi di razzi, provenienti in modo particolare da Gaza, rappresentano una grande preoccupazione per Israele.
Il rapporto sottolinea che, nel 2007 il prodotto interno lordo pro capita nei territori palestinesi occupati era di 1.178$, il 27% inferiore del 1999, e che nel 2006 il reddito medio combinato dell'Egitto, Giordania e Siria, era del 40% superiore a quello dei territori occupati nella Palestina, paragonato con il1997, quando erano quasi alla pari.
Sempre Egger: "Le cause di questo massiccio declino economico non sono la globalizzazione, i cicloni, la siccità, il cambiamento climatico, bensì l' occupazione militare".