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Sessant’anni dopo la Nakba
 
L’assedio di Gaza distrugge l’ambiente
 
di Motasem Dalloul* - Islamonline
 
22/05/2008
 
Nel 60° anniversario della Nakba palestinese, le condizioni ambientali di Gaza sono in cattivo stato; gli esperti dicono che questo avrà conseguenze terribili sulla salute della popolazione.
 
Sono tre le cause principali dell'inquinamento ambientale nella Striscia di Gaza: la combustione di olio da cucina come sostituto della benzina; lo scarico di liquami nel mare; la spazzatura accumulata nelle strade.
 
Ci sono 15.000 autisti di taxi nella Striscia di Gaza che ora stanno affrontando il rischio della povertà e della disoccupazione a causa dell’alta scarsità di combustibile causata dai continui blocchi israeliani. Con questa minaccia diretta al loro sostentamento, la preoccupazione dei pericoli legati al traffico dei taxi è un lusso che non possono permettersi.
 
“Abbiamo solamente due scelte; la migliore delle due è cattiva", dice Ali Abu-Hekma che lavora come tassista a Gaza. "O smettiamo di lavorare, lasciando le nostre famiglie morire di fame e non mandiamo più i nostri figli a scuola e all’università oppure continuiamo a correre sui nostri taxi ad olio inquinando l'ambiente", spiega.
 
Diversi conducenti di taxi conoscono i pericoli implicati dall’uso di olio da cucina come combustibile, ma dicono di non avere alcun’alternativa; altri si dicono increduli su quello che ripetono gli specialisti. "Loro dicono questo solamente per farci smettere di usare l’olio da cucina. Dovrebbero offrirci un'alternativa” ha affermato un altro tassista con una famiglia di nove persone.
 
Il duro e completo assedio israeliano imposto alla striscia costiera ha provocato una seria mancanza di combustibile per automobili, fabbriche, navi, e generatori. "La richiesta quotidiana di carburante per i taxi e le automobili nella Striscia di Gaza è di 508.000 litri", ha dichiarato Mahmoud Al-Khozondar, portavoce dell’Associazione benzinai di Gaza.
 
"Riceviamo una piccola quantità di carburante, ed il più delle volte serve alla centrale elettrica” ha affermato Kan`an Obaid, capo dell’autorità per l’energia nella Striscia di Gaza.
 
I tassisti sono stati costretti a trovare un'alternativa al combustibile fossile per far viaggiare i loro veicoli. Comunque, i comuni di Gaza, hanno trovato complicato fronteggiare la situazione ed hanno deciso invece di fermare il lavoro.
 
“I camion per la raccolta dei rifiuti e gli impianti per il trattamento dei liquami sono fermi a causa della scarsità di combustibile", ha detto Monther Abul-Gomboz, capo del Dipartimento ambientale della Municipalità di Gaza.
 
"Ma circa 3.000 pescatori del porto vecchio di Gaza hanno preferito seguire l’esempio dei tassisti”, ha dichiarato Nezar Ayyash, capo del Sindacato pescatori di Gaza.
 
Un combustibile mortale
 
Il Dipartimento di chimica dell'Università Islamica di Gaza ha tenuto un seminario urgente per discutere gli effetti negativi sull'ambiente risultanti dell'uso di olio da cucina per i taxi come per gli altri motori. Dalle conclusioni risulta dannoso per l'ambiente e potenzialmente può avere un effetto diretto sulla salute delle persone.
 
"L'uso di olio da cucina per far funzionare i motori dà luogo a residui incombusti che inquinano direttamente l'ambiente e possono incidere direttamente sugli esseri umani ", ha detto il Dott. Ahmed Thabet, un partecipante al seminario.
 
Il Dott. Hussien Ashoor, direttore associato dell'ospedale Al-Shefa, concorda, "Recentemente, il numero di pazienti che vengono in ospedale per problemi di asma è aumentato. Noi crediamo che questo sia causato da nuove particelle chimiche nell'aria, e li consigliamo di indossare maschere quando camminano all’aperto".
 
Un comunicato stampa del Ministero della Salute conferma le dichiarazioni di Ashoor. In più, il ministero ha manifestato il suo allarme per questo fenomeno "È una questione pericolosa, e non vediamo l’ora di risolvere il problema del crescente uso di olio da cucina in tutti i settori lavorativi”
 
"Bruciare biocombustibile emette tossine ed acidi grassi insaturi considerati molto dannosi per il corpo umano", ha detto Thabet. "I componenti residui raggiungono il nucleo delle celle umane, specialmente il DNA, ed attaccano i geni responsabili della divisione cellulare, trasformandole in cellule ribelli."
 
In una dichiarazione che avvertiva le persone dei pericoli legati all’uso di questo tipo di olio il Ministro della Salute palestinese ha detto "Noi siamo molto attenti all'uso di olio da cucina come carburante per i mezzi di trasporto, le navi, e alcune pompe, perché è provato scientificamente che contengono pericolose sostanze pre-cancerose".
 
Rifiuti chimici tossici nel mare
 
Oltre all’inquinamento dell'aria, la popolazione di Gaza sta patendo anche l’inquinamento del mare. Ufficiali dell’Autorità per l’acqua di Gaza affermano di essere costretti a permettere che tra 45.000 e 50.000 metri cubi di liquami non trattati siano versati nel litorale di Gaza, quotidianamente.
 
Sulla base del comunicato stampa dell’Autorità per l’acqua di Gaza riguardo a questo problema, l’Organizzazione per i diritti umani Al-Dameer di Gaza sostiene che a causa dell'inquinamento, “La vita marina ed i bagnanti corrono un vero pericolo."
 
"La sostanze chimiche tossiche provocano due effetti negativi sulle persone: uno è la sensazione di prurito agli occhi direttamente dopo contatto con l'acqua inquinata; l'altro sono i sintomi di febbre intestinale che compaiono più tardi", sostiene Yahya Abu-Obaid, capo del Dipartimento ambientale dell’Autorità per l’acqua di Gaza.
 
Secondo Abu-Obaid, quando i materiali organici del liquame refluo si decompongono in acqua, svuotano il livello di ossigeno necessario per sostenere la vita acquatica minacciando così il sostentamento dei pescatori di Gaza, e la presenza di batteri e virus in acqua può avere conseguenze serie sulla salute umana.
 
Reyad Ishrafi, un pescatore di 47 anni, ascoltato su questo ha detto "Io ho il lavoro peggiore, affronto pericoli da tutti le parti! " Ciononostante, ha affermato di non smettere di pescare anche se dovesse affrontare il rischio della morte."Non mi interessa cosa dicono, io invito il mondo intero a venire a testimoniare la miseria in cui viviamo qui a Gaza", continua il pescatore che qualche volta aziona la sua feluca da pesca con olio da cucina.
 
"Ho 12 individui nella mia famiglia; tre di loro sono studenti all’università e gli altri vanno a scuola, dove posso trovare di che pagare le spese? Non ci importa niente di questo. Ci curiamo solamente dei nostri ragazzi che aprono la bocca e dicono 'Cibo! Cibo!'"
 
Riguardo alle cause dei liquami scaricati in mare, Abu-Obaid ha affermato “Da quando la Striscia soffre della scarsità di combustibile, noi non siamo in grado di azionare i tre depuratori. Due sono stati completamente fermati ed il terzo lavora solo sporadicamente." Il terzo depuratore è un impianto moderno ad elettricità. Attualmente, è in pericolo di blackout.
 
L’accumulo dei rifiuti
 
Un'altra minaccia ambientale è rappresentata dai cumuli di spazzatura che si ammassa nelle strade. Facendo un giro per le strade di Gaza, si è costretti ad usare una maschera per evitare di inspirare le tossine emesse dalla spazzatura in fiamme.
 
“I camion per la raccolta dei rifiuti sono fermi a causa della scarsità di combustibile. Qualche volta usiamo carri trainati da asini per eseguire il lavoro. Comunque l’immondizia si accumula dappertutto, dato che i passi fatti non sono sufficienti” ha spiegato Abul-Gomboz..
 
"Questo comporta anche una conseguenza molto negativa, non solo sui pazienti asmatici ma su tutte le persone in generale", ha aggiunto il Dott. Ashoor.
 
"L'unica soluzione è la consegna della quantità di combustibile necessaria per le diverse municipalità in modo che possano eseguire efficientemente il loro lavoro” ha sostenuto Abul-Gomboz..
 
Punizione collettiva
 
Secondo Zekra Ajjour, un attivista per i diritti umani a Gaza, "Tutte queste azioni sono considerate violazioni degli accordi e delle dichiarazioni dei diritti umani”.
 
"Queste azioni violano la Quarta Convenzione di Ginevra, poiché sono considerate una punizione collettiva", ha detto.
 
Distruggere l'ambiente di Gaza è anche una violazione della Dichiarazione di Stoccolma del 1972 che afferma "L’uomo ha il diritto fondamentale ad un ambiente di qualità che permetta una vita dignitosa e sana"
 
Rispetto all'ambiente, la Dichiarazione dice, "Le risorse naturali della terra, incluse aria, acqua, terra, flora e fauna e specialmente esemplari rappresentativi di ecosistemi naturali devono essere salvaguardati per il beneficio delle presenti e future generazioni."
 
Ajjour ha aggiunto che l'ONU pubblicò una Risoluzione Speciale, 52/20/1997 che dice che Israele come potenza occupante non deve privare o danneggiare le naturali risorse nei Territori occupati palestinesi e che i palestinesi hanno il diritto di chiedere risarcimenti se questo dovesse accadere.
 
Appelli umanitari
 
Appelli da tutto il mondo sono stati lanciati chiamando Israele a porre fine all'assedio e tutti i paesi a fare pressione su Israele per alleviare le condizioni di vita della popolazione di Gaza.
 
Jamal Al-Khodary, capo del Comitato popolare per rompere l’assedio di Gaza e membro indipendente del Consiglio legislativo palestinese, ha dichiarato "Facciamo appello a tutti coloro che vogliono la libertà nel mondo perché vengano a testimoniare la miseria nella Striscia di Gaza. Qui le persone stanno vivendo in condizioni molto difficili che non raggiungono neanche gli standard più bassi di umanità”
 
L’Organizzazione per i diritti umani Al-Dameer sostiene che ciò che sta accadendo nella Striscia di Gaza è una punizione collettiva. Chiedono che si formi un “movimento internazionale per proteggere le persone della striscia prima che accada una tragedia."
 
*Motasem A. Dalloul è un giornalista indipendente a Gaza – per contattarlo: abujomaa@gmail.com
 
Traduzione dall’inglese per www.resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare