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- popoli resistenti - palestina - 07-10-08 - n. 244
Traduzione dall’inglese per www.resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare
Sono 5.389 i palestinesi uccisi dai soldati israeliani in oltre otto anni di Intifada
27/09/2008
Ramallah – Nel corso degli otto anni trascorsi dall'inizio dell’Intifada di Al-Aqsa, Israele ha distrutto le infrastrutture della Palestina ed ha ucciso 5.389 palestinesi in Cisgiordania, a Gaza e Gerusalemme Est.
Nell’ottavo anno dall’inizio della seconda Intifada, le organizzazioni palestinesi locali di Al-Haq for Legal and Human Rights e Health Action Committee [Al-Haq per i Diritti Legali ed Umani, ed il Comitato d’Azione per la Salute] hanno tenuto una conferenza stampa a Ramallah.
Durante la conferenza stampa le organizzazioni hanno esposto tutte le “realizzazioni” dalla seconda “sollevazione popolare” in Palestina.
Degli uccisi dalle forze israeliane, hanno spiegato, 194 erano donne e 995 bambini. Nello stesso periodo, 135 pazienti palestinesi sono morti in uno dei 630 checkpoint [posto di controllo] militari presenti in tutte le zone.
Il gruppo ha dichiarato che negli ultimi otto anni 32.270 palestinesi sono stati feriti, e 3.530 di questi hanno subito menomazioni permanenti, ed almeno 220 palestinesi sono morti nell’attesa di un trattamento [medico] all’estero.
Il Direttore generale del Health Action Committee, Shatha Au'da, ha affermato che Israele in nome delle politiche di occupazione e assedio ha interamente distrutto le infrastrutture in terra palestinese, dalle reti stradali a quelle medico-sanitarie. Le terre e le vite palestinesi sono state recise dai blocchi stradali, muri di cemento armato, insediamenti e politiche discriminatorie.
Le colonie sono cresciute del 30% dalla sola conferenza di Annapolis e, dal 2000, ben 7.934 case palestinesi sono state demolite. Fin dal 2006, gli israeliani hanno incassato 66 milioni di shekel [circa 14 milioni di euro] in multe dai palestinesi che vivono a Gerusalemme Est, ed in quella sola città 27 case sono attualmente minacciate di demolizione.
Sono stati costruiti 450 chilometri di barriere di separazione lungo il terreno, e il 45% delle terre in Cisgiordania non sono accessibili ai palestinesi.
Secondo Sha'wan Jabareen, Direttore generale di Al-Haq, i palestinesi che vivono nell'area della Valle del Giordano sono completamente isolate dal resto delle aree palestinesi.
Jabareen ha accusato la comunità internazionale del fallimento nella pressione su Israele perché fermi la costruzione di colonie, così come per tutti gli altri crimini contro il popolo palestinese, ed ha espresso preoccupazione per la recente partnership tra Europa e Israele.