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- popoli resistenti - palestina - 05-12-08 - n. 253
Traduzione dall’inglese di Paola Canarutto
Da Annapolis, è passato un anno. Annapolis ha portato la pace?
Una valutazione di Mustapha Barghouti, Segretario Generale dell’Iniziativa Nazionale Palestinese, parte del Consiglio Legislativo Palestinese (PLC).
Ma’an News, 27 novembre 2008 - Mustapha Barghouti
Da Annapolis, gli attacchi israeliani sono triplicati, l’ampliamento delle colonie in Cisgiordania è aumentato di 20 volte (a Gerusalemme, di 38); i posti di blocco sono passati da 521 a 699, e continua la costruzione del Muro. Non vi sono stati negoziati. La conferenza di Annapolis è stata inutile; l’anno trascorso lo dimostra.
La conferenza di Annapolis è stata un negoziato a senso unico; gli sforzi sono stati solo sul lato palestinese. Gli israeliani non hanno negoziato: hanno imposto le loro realtà sul terreno. A un anno da Annapolis, i “fatti sul terreno” sono questi:
Dall’inizio dei colloqui, in Palestina sono stati compiuti 3.063 attacchi (1.700 in Cisgiordania, 1.363 a Gaza).
Sono stati uccisi 543 palestinesi (65 in Cisgiordania, 478 a Gaza. 71 erano infradiciottenni).
Sono stati feriti 2.362 palestinesi (1.125 in Cisgiordania, 1.237 a Gaza. 138 dei feriti sono infradiciottenni).
Sono stati liberati 770 prigionieri palestinesi; Israele, nel frattempo, ne ha incarcerati altri 4.945. Di questi, 4.351 provengono dalla Cisgiordania, 574 da Gaza, e 351 sono infradiciottenni. Si stima che vi siano, attualmente, 10.500 palestinesi nelle carceri israeliane.
Gaza
Dall’inizio dell’assedio a Gaza, nel 2006, sono morti più di 260 pazienti: gli ospedali hanno finito il materiale, ed è vietato il trattamento fuori dalla Striscia. Per il blocco, a Gaza sono già esauriti 160 tipi di farmaci; stanno per terminare le scorte di altri 130, mentre almeno 90 strumenti, fra cui 31 apparecchi per la dialisi, sono fuori uso.
Gaza è ora chiusa da 23 giorni consecutivi; nel nord dell’area vi è pericolo imminente di allagamenti fognari. Se non si prendono provvedimenti al più presto, si verificherà un’enorme crisi sanitaria.
Aumentano gli ostacoli agli spostamenti
Dall’inizio dei colloqui di Annapolis, i posti di blocco sono passati da 521 a 699.
Almeno 30 persone, fra le quali alcuni bambini, sono morte a un posto di blocco, in Cisgiordania o a Gaza.
Il 74% delle strade principali, in Cisgiordania, sono o controllate da posti di blocco, o totalmente chiuse.
Nel settembre 2008, il numero medio di posti di blocco volanti, posti a caso in Cisgiordania nel corso di una settimana, è stato pari a 89.
È aumentata l’attività delle colonie
Sono attualmente in costruzione 2.600 abitazioni per coloni; di queste, il 55%, sul lato est del Muro.
Nel 2008, i bandi edilizi nelle colonie sono incrementati del 550%.
Oggi vi sono 121 colonie e 102 avamposti israeliani in Cisgiordania, in cui risiedono 462.000 coloni.
Le colonie sono costruite su meno dello 1,5% del territorio palestinese, ma, per l’ampia infrastruttura, ne occupano più del 40%.
In agosto, il governo israeliano ha autorizzato in via preliminare la nuova colonia illegale di Maskiot, nella Valle del Giordano.
A Gerusalemme sono attualmente in corso espulsioni dalle case
La famiglia Al Kurd, vissuta nella propria casa a Sheikh Jarrah per 50 anni, è stata cacciata violentemente dall’esercito israeliano il 9 novembre. Sono sopravvissuti per due settimane in una tenda senz’acqua, senza riscaldamento e senza elettricità. Lo scorso fine settimana, Abu Kamal, padre di 5 figli, è deceduto. Soffriva di diabete, e le sue condizioni di salute erano peggiorate, per essere stato espulso dalla propria casa.
Permane la politica israeliana di apartheid
La quantità di acqua per il consumo palestinese è pari a 132 milioni di metri cubi; per gli israeliani, di 800 milioni di metri cubi. Il consumo di acqua da parte dei palestinesi è di 60 litri pro capite al dì (la quantità raccomandata dall’OMS è di 100 litri/dì); gli israeliani ne utilizzano 220 litri/dì.
I palestinesi pagano 5 shekel per unità di acqua e 13 per unità di elettricità; gli israeliani rispettivamente 2,4 e 6,3 shekel.
Continua la costruzione del Muro
Del Muro sono stati costruiti 409 km (il 57%); 66 km (il 9%) sono in via di costruzione. Quando sarà completato, sarà lungo in totale 723 km, il doppio della Linea Verde. Il 14% del Muro sarà sulla Linea Verde, lo 86% all’interno della Cisgiordania.
Ai palestinesi è necessario essere uniti
Israele cerca di venderci un Paese senza un capitale, infiltrato da colonie, con la più grande prigione a cielo aperto – Gaza – a cui sono inflitti quotidianamente crimini di guerra, e in cui i profughi non hanno diritto di tornare. Se non facciamo attenzione al crescere del divario fra Cisgiordania, Gaza e Gerusalemme Est, e accettiamo le differenze fra queste zone, Israele – e solo Israele – avrà raggiunto i propri scopi.
Il Piano palestinese di azione deve comprendere:
- La fine degli attuali negoziati, e la sospensione, da parte di Israele, di tutte le attività delle colonie
- L’istituzione di una leadership palestinese unitaria
- La fine immediate dei conflitti interni fra palestinesi
- Il ritorno all’iniziativa di pace araba, e la convocazione di una conferenza di pace internazionale.
Che terminino i conflitti e le segregazioni: dobbiamo tornare ad essere uniti, in ogni senso del termine! Altrimenti, Israele otterrà lo scopo di trasformare l’Autorità Palestinese in un suo corpo di polizia, e nel governo di bantustan.