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- popoli resistenti - palestina - 09-12-09 - n. 298
PFLP: Il cosiddetto "congelamento degli insediamenti" costituisce solo un'ingannevole copertura per i crimini di guerra
Il Compagno Jamil Mizher, membro del Comitato Centrale del Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina, ha dichiarato che il cosiddetto "congelamento degli insediamenti" annunciato dal regime fascista di Netanyahu è semplicemente una tattica finalizzata ad ingannare il mondo e a coprire i crimini di guerra dell'occupante.
Inoltre, il Compagno Mizher ha dichiarato il 3 dicembre 2009, in un'intervista rilasciata a "Jerusalem Net News Agency", che la posizione degli Stati Uniti sul cosiddetto "congelamento degli insediamenti" è semplicemente la continuazione della scandalosa e nota alleanza con l'occupazione sionista.
Ha chiesto all'Autorità Nazionale di fermare ogni forma di "negoziazione" con l'occupante, diretta o indiretta, affermando che tali incontri e negoziati, come sempre, forniscono solo la legittimazione al regime criminale d'occupazione.
Ha inoltre notato come questa sia stata parte dell'inganno portato avanti dagli Stati Uniti e dallo Stato occupante, dicendo che "la potenza occupante dice di essere d'accordo con le richieste degli Stati Uniti di congelare la costruzione degli insediamenti, ma nello stesso momento continua nella costruzione delle colonie" e nella ebraizzazione di Gerusalemme. Ha fatto appello a tutte le forze palestinesi a non farsi ingannare dalla strategia israelo-americana che trascina la popolazione palestinese ancora una volta nell'infruttuosa e pericolosa strada dei "negoziati" e del "processo di pace".
Invece il Compagno Mizher ha espresso la necessità per una revisione completa dell'intero cosiddetto "processo di pace", sollecitandone un completo rigetto in favore della strategia palestinese basata su diritti e rivendicazioni nazionali, basata sui bisogni dei palestinesi, al contrario della fiducia su illusioni circa il ruolo degli Stati Uniti, in particolare del Presidente Barak Obama.
Ha detto che il popolo palestinese non deve credergli, deve invece essere unito nella lotta contro l'occupante, sottolineando l'importanza di superare divisioni palestinesi e di supportare la resistenza contro l'occupazione. Ha raccomandato che nessuna risposta deve essere data alla strategia israeliana avallata dall'amministrazione statunitense, affermando che i diritti nazionali palestinesi - la fine dell'occupazione, l'auto-determinazione, il diritto al ritorno dei profughi - devono essere raggiunti invece che "negoziati" per ingannevoli "congelamento degli insediamenti" e "concessioni" dell'occupante. Il Compagno Mizher ha affermato che il cosiddetto "processo di pace" e il distruttivo processo di Oslo hanno portato per 15 anni ad un rafforzamento dell'occupazione della terra palestinese e ad un'espansione degli insediamenti imprigionando i palestinesi in una trappola politica.
Inoltre, il Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina ha fatto un appello, il 3 dicembre 2009, denunciando la continuazione dei crimini dell'occupante a Gerusalemme, i suoi attacchi alla presenza araba, musulmana e cristiana, la pulizia etnica e le flagranti violazioni della legge e degli standard internazionali e dei diritti umani.
La dichiarazione denuncia la anche debolezza e la complicità in questi crimini della dirigenza araba e internazionale, incluso per la costruzione degli insediamenti, la revoca di migliaia di residenze ai palestinesi di Gerusalemme, le demolizioni delle case, la chiusura di organizzazioni, e lo stato di terrorismo attuato contro gli arabi palestinesi di Gerusalemme, facendo appello a tutte le istituzioni palestinesi, arabe ed internazionale per attuare pressioni e sanzioni contro l'occupante e a fare azioni per fermare i continui crimini.
La dichiarazione del PFLP conclude facendo ancora una volta appello alla fine del cosiddetto "processo di pace" e per porre fine al fallimentare processo di Oslo, per riuscire a raggiungere un'unità nazionale e di resistenza che sola può proteggere i nostri diritti nazionali e porre fine ai crimini dell'occupante contro la nostra terra e la nostra gente.