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- popoli resistenti - palestina - 23-12-09 - n. 300
La Gaza Freedom March non si lascia intimidire!
Sostenete con ogni mezzo l'iniziativa
A pochi giorni dalla partenza di centinaia di volontari da tutto il mondo per prendere parte alla Gaza Freedom March, il governo egiziano ha comunicato al comitato organizzatore ed alle ambasciate delle 42 nazioni degli attivisti che non concederà il passaggio nella Striscia di Gaza e minacciato azioni repressive ed arresti. Naturalmente, nessuna delegazione è intenzionata a rinunciare a portare la solidarietà dei nostri popoli alle donne, agli uomini ed ai bambini di Gaza. Quindi, per quanto ci riguarda, la Marcia verso Gaza è già iniziata e confermiamo tutti gli appuntamenti e gli impegni presi.
Invitiamo tutti quelli che non possono essere fisicamente con noi a sostenerci, inviando mail all’ambasciata egiziana a Roma – ambegitto@yahoo.com – chiedendo alle autorità egiziane di non ostacolare la Gaza Freedom March e di lasciarci raggiungere i nostri fratelli palestinesi. Ugualmente, invitiamo a sostenere con urgenza le grandi spese cui stiamo facendo fronte, inviando un bonifico sul conto corrente postale n. 47209002, intestato a Monti Germano, con la causale Gaza Freedom March. Il codice IBAN è IT59 C076 0103 2000 0004 7209 002.
Con la Palestina nel cuore, fino alla vittoria.
Il Forum Palestina
Qui di seguito
1) un testo in inglese da inviare a Palestine Division in Ministry of Foreign Affairs, l'indirizzo è ahmed.azzam@mfa.gov.eg
Per telefonare (magari fra un po', per ora concentriamoci sulle mail), i numeri sono 0644234764, 068440191, 0684241896. I n. di fax sono 068554424 e 0685301175. Coinvolgete amici e parenti; presidi e professori; rappresentanti istituzionali come consiglieri regionali, provinciali, comunali; associazioni culturali, sportive, di volontariato; agenzie di viaggio.
Ricordate di mettere in oggetto Gaza Freedom March
Ref: Gaza Freedom March
Your Excellency,
I address this letter so as to kindly request this message may be passed on to your government:
As an Italian citizen, I hope that your government will allow my fellow-Italians and every member of the Gaza Freedom March to enter the Gaza Strip.
Italian public opinion has been greatly distressed by the siege placed on a million and a half Palestinians in Gaza, victims of continual Israeli aggression as well as by an international embargo reducing hundreds of thousands of innocent people to misery.
A year on from the criminal operation “Molten Lead”, in the light of the Goldstone Report and the condemning of Israeli employment of weapons banned by International Law, voluntary workers from the world over are set to march to the Gaza Strip in a mass show of support.
In the name of friendship and brotherly relations binding the people of Egypt and Italy , highlighted by our keen interest in your country’s tourism and culture, I would be most grateful if Your Excellency might inform your government of our request to allow my fellow-Italians and every Gaza Freedom March participant to enter the Gaza Strip.
Yours sincerely,
firma
oppure semplicemente:
Don't stop the Gaza Freedom March!
firmato
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A S.E. Mohamed Ashraf Galm Eldin Rashed
Ambasciatore della Repubblica Araba d'Egitto in Italia
Via Salaria, 267 (Villa Savoia)
00199 Roma
Gaza Freedom March
Scrivo per esprimere il mio pieno sostegno alla Gaza Freedom March del 31 dicembre 2009. Chiedo al Governo egiziano di consentire ai/alle 1.300 delegati/e internazionali di entrare nella Striscia di Gaza attraverso l'Egitto.
Obiettivo della marcia è esigere da Israele la fine dell'assedio. La delegazione internazionale consegnerà anche aiuti medici di cui c'è grande scarsità, così come materiale scolastico e giacche invernali per i bambini di Gaza.
Per favore, lasciate che questa storica Marcia possa procedere.
Cordiali saluti,
firma
Eccellenza,
mi rivolgo a Lei per chiedere la Sua collaborazione affinché sia consentito l'ingresso nella Striscia di Gaza ai miei concittadini ed a tutti i partecipanti alla Gaza Freedom March. La loro è una missione di pace e la società civile internazionale sente molto l’importanza di questa iniziativa.
L'opinione pubblica del nostro Paese è profondamente turbata per l'assedio imposto ad un milione e mezzo di Palestinesi di Gaza, vittime delle continue aggressioni israeliane e di un embargo internazionale che riduce alla disperazione centinaia di migliaia di innocenti.
Ad un anno dalla criminale operazione "Piombo fuso", alla luce del Rapporto Goldstone e della recentissima denuncia sull'utilizzo da parte di Israele di armi proibite dal Diritto Internazionale, volontari da tutto il mondo si recheranno nella Striscia di Gaza per portare solidarietà.
In nome dei rapporti di amicizia e fratellanza che intercorrono fra il popolo egiziano e quello italiano, testimoniati anche dal nostro grande interesse verso il turismo nel Suo Paese,
Le chiedo di trasmettere al Suo Governo la mia richiesta di consentire l'accesso ai volontari nella Striscia di Gaza e non essere complice del massacro di vite e di diritti che si consuma quotidianamente grazie all’assedio israeliano.
Conto sulla Sua attenzione e invio distinti saluti.
Dal 27 dicembre al 2 gennaio l'agenzia AMISnet racconterà la Gaza Freedom March
Ogni giorno dalle ore 15.30 sarà disponibile un diario di viaggio realizzato in collaborazione con Michele Giorgio, inviato del Manifesto, ed alcune interviste per raccontare i giorni in cui 1500 attivisti internazionali da oltre 40 paesi e decine di migliaia di palestinesi marceranno pacificamente verso Gaza per interromperne l'assedio con una grande azione non violenta. La speranza è quella di entrare nella Striscia il 27, giorno dell'anniversario dell'attacco israeliano. Il 31 Dicembre la Marcia si unirà ad una grande manifestazione che vedrà migliaia di palestinesi dalla Cisgiordania recarsi al valico di Herez per cercare di oltrepassarlo. Dal nostro paese è in partenza una ricca delegazione di circa 140 persone.
Questa marcia diventa particolarmente significativa dopo la recente notizia secondo cui l'Egitto ha iniziato a costruire un muro d'acciaio sul confine con la Striscia, un muro che si incunea nelle profondità della terra per 20 metri in modo da impedire l'uso dei tunnel che in questi tre anni hanno consentito alla popolazione di Gaza di aggirare un minimo l'assedio.
Grazie per l'attenzione
Di seguito l'appello intorno al quale è stata organizzata la marcia:
Appello Internazionale per la Gaza Freedom March
L'assedio israeliano di Gaza è una flagrante violazione del diritto internazionale che ha portato alla sofferenza di massa. Gli Stati Uniti, l'Unione Europea, e il resto della comunità internazionale sono complici.
La legge è chiara. La coscienza dell'umanità è scossa. Eppure, l'assedio di Gaza continua. È giunto il momento di agire! Il 31 dicembre 2009 concluderemo l'anno marciando al fianco del popolo palestinese di Gaza in una manifestazione nonviolenta per rompere il blocco illegale.
Il nostro scopo in questa marcia è rompere l'assedio di Gaza. Chiediamo che Israele ponga fine al blocco. Chiediamo anche all'Egitto di aprire la frontiera di Gaza a Rafah. I palestinesi devono avere la libertà di viaggiare per motivi di studio, di lavoro, e di cura e anche di ricevere visitatori provenienti dall'estero.
Essendo noi una coalizione internazionale, non spetta a noi sostenere una soluzione politica specifica a questo conflitto. Eppure la fiducia nella nostra comune umanità ci spinge a chiedere a tutte le parti di rispettare e sostenere il diritto internazionale e i diritti umani fondamentali per porre fine all'occupazione militare israeliana dei territori palestinesi del 1967 e per perseguire una pace giusta e duratura.
La marcia potrà avere successo soltanto se risveglierà la coscienza dell'umanità.
Vi invitiamo tutti ad unirsi a noi.
La Coalizione internazionale per la fine dell'assedio illegale di Gaza
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Via Umberto Partini 21- 00159 Roma Italia
Phone: +39 06 86328312 Fax: +39 06 8638 3967
Mobile: +39 3478548466 Skype: Abu_Khaldoun
"La non-violenza è la risposta ai cruciali problemi politici e morali del nostro tempo; la necessità per l'uomo di aver la meglio sull'oppressione e la violenza senza ricorrere all'oppressione e alla violenza. L'uomo deve elaborare per ogni conflitto umano un metodo che rifiuti la vendetta, l'aggressione, la rappresaglia. Il fondamento d'un tale metodo è l'amore." Martin Luther King 11/11/1964