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- popoli resistenti - palestina - 23-12-09 - n. 300
E' tempo di una nuova era politica di resistenza e liberazione nazionale
Comunicato del FPLP
Il Fronte Popolare di liberazione della Palestina oggi è compatto, a 42 anni dalla sua fondazione l'11 dicembre 1967. Il Fronte fu fondato in risposta alla sconfitta dei regimi e delle ideologie nella guerra del giugno 1967 e si prodigò per iniziare la resistenza in tutte le forme su basi strategiche e a lungo termine, incitare le masse arabe palestinesi a combattere, neutralizzare il vantaggio tecnologico della macchina da guerra dell'occupante con attacchi fulminei, e sconfiggere il nemico e l'intero impianto sionista e coloniale imperialista. Guardando all'anniversario della fondazione del Fronte, esso fu il culmine di un'esperienza storica del nostro popolo attraverso generazioni che si sono scontrati contro i continui attacchi colonialisti e sionisti.
Fu un'estensione di questa lotta preesistente e una nuova espressione quantitativa che trasformò e aggiornò il movimento intellettualmente, politicamente e a livello organizzativo, nascendo dalla gloriosa esperienza del Movimento Nazionalista Arabo, guidato dal fondatore del Fronte, compagno George Habash. Questo cambiamento giunse come un'espressione dell'oggettiva necessità di rappresentare l'identità del popolo arabo palestinese e di promuovere una alleanza sostanziale e militante basata sull'unità organica della lotta del nostro popolo palestinese e dei popoli delle nazioni arabe per la liberazione nazionale e sociale, guidata da forze sociali storicamente capaci di guidare la lotta rivoluzionaria e il movimento di liberazione, fino al raggiungimento della vittoria del nostro popolo e della nostra nazione, basata sull'esperienza di lotta accumulata e sull'amara lezione che è emersa dall'esperienza del feudalesimo politico, della leadership religiosa e dei regimi autoritari e dittatoriali.
Nel periodo in cui i regimi arabi vacillavano sotto il peso della vergogna e della sconfitta, le forze della rivoluzione palestinese emergevano, fornendo speranza e sicurezza alle masse palestinesi e arabe desiderose di fermezza e resistenza per la riappropriazione della nostra terra e dei nostri diritti e di intraprendere la via della libertà, del progresso e dell'unità. La fondazione del Fronte non è solo un momento chiave per la lotta palestinese ed araba e le sue forze dedite alla resistenza, ma un passo avanti nelle dimensioni nazionali, democratiche e sociali della lotta progressista popolare internazionale contro l'imperialismo e il sionismo, nello sviluppo dell'O.L.P e nella rivoluzione palestinese. Il PFLP ha reso chiaro che la lotta nazionale è parte integrale della lotta contro le forze reazionarie arabe, il sionismo e l'imperialismo internazionali e per la liberazione, la giustizia, il progresso e la pace.
L'anniversario della fondazione del Fronte giunge in un momento di crisi nazionale, quando la tirannia dell'occupazione attacca tutti gli aspetti della vita del popolo palestinese e della sua lotta, attraverso aggressioni, assassinii e crimini di guerra, occupazione e assedio criminale della striscia di Gaza e della West Bank, così come quando compie arresti di massa, tenta di mettere in atto una frenetica conversione della città santa di Gerusalemme nel tentativo di cambiare il suo carattere arabo e musulmano, moltiplica le colonie, costruisce il muro di annessione, che crea isolamento e della terra i palestinesi, e rafforza le sue politiche fermamente radicate di razzismo e estremismo in un attacco rapido e intenso per sfruttare le condizioni per tentare di fare fuori e sotterrare la lotta nazionale palestinese nella sua interezza.
L'occupazione persegue fermamente l'obiettivo di rimpiazzare il progetto nazionale palestinese con il cosiddetto "Stato con confini temporanei (permanenti)", la liquidazione della causa palestinese e le costanti e i diritti del nostro popolo tra le dittature e la "democrazia" mutilata delle nazioni arabe, il silenzio degli ordini arabi ufficiali, e la collusione, l'inganno, l'aggressione cieca e assoluta e l'ipocrisia degli Stati Uniti, caldamente favoreggiati dall'ipocrisia dell'Unione Europea, visibile quando molte nazioni si sono rifiutate di votare per il rapporto Goldstone, rivelando la loro subordinazione al potere di Washington e alle pressioni sioniste.
Nello stesso tempo, la nostra situazione interna palestinese è assillata da esclusività, quote e avidità, lotte interne, soluzioni militari, la violazione delle libertà pubbliche, dei diritti civili e del ruolo della legge, radicando ulteriormente la divisione geografica e politica e danneggiando la struttura sociale palestinese e le tradizioni, i valori, le strutture e le istituzioni nazionali del nostro popolo.
Questo è accaduto particolarmente alla luce della mancanza di volontà politica da entrambe le parti della rottura di ristabilire l'unità e dare priorità alla primaria contraddizione con l'occupante e l'interesse nazionale del popolo palestinese che è un obiettivo supremo. E' diventato palese che la comparsa di strati di burocrazia e gerarchia e potere parassitario nell'autorità trovi la soddisfazione dei propri egoistici interessi nello status quo, spalancando così le porte all'occupante perché continui la sua occupazione e esproprio della terra e violazione dei diritti dei Palestinesi e al silenzio e alla complicità internazionale, schivando tutte le responsabilità politiche, legali ed etiche nel proteggere il popolo palestinese.
Tutto ciò prende piede con la copertura dell'oscurità chiamata "coordinamento per la calma e la sicurezza" sulla base delle politiche di Madrid-Oslo del disastro e del tradimento, e la fondazione dei cosiddetti "negoziati".
Nel 42.esimo anniversario della sua fondazione, il PFLP dichiara:
- Deve essere prodotta e sottoscritta una dichiarazione ufficiale del completo fallimento dei "negoziati" e dell'intero processo di Oslo, la fiducia negli Stati Uniti, la cosiddetta "roadmap" e il processo politico legato alla conferenza di Annapolis. La fine di questo processo non ha rappresentato nessuna sorpresa per molti ed era chiara molto tempo fa a coloro che non fuggono dall'affrontare la realtà. Sarà responsabilità della leadership palestinese impegnarsi in una completa e totale rilettura delle sue politiche, incluso il dichiarare la fine della fase del "autogoverno di transizione" e i relativi "mandati" palestinesi come ambito di relazione e ambito decisionale e ritornare invece alle Nazioni Unite, inclusi i principi della protezione internazionale per il nostro popolo costringendo Israele a rispettare e mettere in pratica le leggi internazionali e le risoluzioni delle Nazioni Unite, dando rilievo al diritto del nostro popolo di resistere per porre fine all'occupazione e agli insediamenti, per ottenere il rilascio dei nostri prigionieri e raggiungere i nostri diritti di indipendenza nazionale, autodeterminazione e diritto al ritorno.
- Facciamo appello per una Commissione di Dialogo Nazionale composta dai leader delle forze islamiche e nazionali, il Comitato Esecutivo dell'O.L.P e i leader nazionali che si incontri urgentemente per riprendere il dialogo nazionale e la riconciliazione nazionale sulle basi della dichiarazione del Cairo e del Documento dei Prigionieri e sviluppi meccanismi per l'adozione e il potenziamento di una strategia nazionale basata sull'unità nazionale.
- L'ambito nazionale palestinese deve essere attivato attraverso la ricostruzione dell'O.L.P che includa tutto lo spettro delle forze politiche nazionali, sulla base di elezioni democratiche attraverso un meccanismo proporzionale in Palestina e all'estero. Questa è una questione nazionale centrale e un'emergenza che non può essere posposta.
- Chiediamo l'applicazione del Documento dei prigionieri, incluso lo stabilirsi di un fronte unito di resistenza, il rafforzamento della resistenza all'occupante e la costruzione di un nostro fronte nazionale sulla base di un nostro consenso nazionale ad uno Stato indipendente con Gerusalemme come capitale, il diritto all'autodeterminazione e al ritorno.
- Il ruolo delle elezioni democratiche e delle coalizioni nazionali, incluse le elezioni presidenziali, legislative, locali, dei sindacati e delle federazioni popolari deve essere rispettato per preservare e promuovere democrazia politica e sociale in linea con la nostra causa nazionale palestinese e con il nostro consenso. L'unico modo per proteggere la nostra causa e l'O.L.P come gli unici rappresentanti legittimi del popolo palestinese è attraverso processi realmente democratici che riflettano la nostra lotta unitaria e i nostri obiettivi in quanto popolo.
- Facciamo appello per l'immediato rilascio di tutti i prigionieri politici e detenuti nella West Bank e nella striscia di Gaza e rifiutiamo l'uso della violenza interna per affrontare modalità procedurali e facciamo appello a tutti a imbracciare la lotta contro la corruzione, per sostenere il ruolo della legge e delle libertà pubbliche e di dedicarsi alla disoccupazione, povertà e fame dilaganti affrontati dal nostro popolo. Noi dobbiamo proteggere lo sviluppo economico e sociale del nostro popolo e le famiglie dei martiri, dei prigionieri e dei feriti in Palestina, nei campi e nelle zone dell'esilio.
- Facciamo appello ai fratelli arabi a livello sia popolare che ufficiale di assumersi le responsabilità della loro causa, così come alle forze democratiche del mondo, agli alleati e agli amici del nostro popolo di continuare le loro azioni di difesa del nostro popolo. Facciamo appello perché sia convocata una conferenza internazionale sotto gli auspici delle Nazioni Unite per rendere effettive le risoluzioni esistenti di legittimità internazionale come approccio alternativo al completo fallimento e danno dovuto ai "negoziati" sotto l'autorità degli Stati Uniti, e al sostegno internazionale alla lotta dei Palestinesi per l'autodeterminazione e il diritto al ritorno, e perché Israele sia considerato colpevole e venga forzato ad applicare le leggi internazionali e i suoi ufficiali vengano portati in tribunale per crimini di guerra.
Il PFLP sta lottando per raggiungere gli obiettivi del nostro popolo ovvero il diritto al ritorno e uno stato indipendente con Gerusalemme come capitale e afferma il suo impegno nei nostri obiettivi strategici - la creazione di uno Stato democratico su tutto il suolo della Palestina dove poter godere degli stessi diritti senza discriminazioni dovute a razza, genere, sesso o religione.
IL PFLP riconosce la natura della fase come fase di liberazione nazionale e lotta democratica, esprime la sua rinforzata determinazione in questa occasione a costruire un programma che sia forte, di sinistra militante e democratica, programma che ponga in rilievo il ruolo storico dell'unità tra le costanti del movimento nazionale palestinese, sostenga l'O.L.P e il programma di liberazione nazionale e rinnovi la promessa di onorare il sangue dei martiri e gli obiettivi per i quali sono morti.
Il PFLP s'impegna a continuare la resistenza che ha provato la sua efficacia sul terreno in Iraq, Palestina e Libano e ha strofinato il naso delle occupazioni sionista e statunitensi nell'immondizia e ha intaccato profondamente l'abilità della loro macchina da guerra di far piovere distruzione su di noi, e afferma che continuerà a fare sacrifici per porre fine alle divisioni interne e ristabilire la democrazia interna e l'unità nazionale così legge di liberazione nazionale e una necessità per la vittoria e per il raggiungimento delle nostre aspirazioni e obiettivi nazionali.
In occasione di questo anniversario, caro agli attivisti e ai combattenti per la libertà della nostra nazione e del nostro popolo, noi salutiamo con gratitudine e ci alziamo in piedi con reverenza e orgoglio davanti alle vittorie, i martiri e i sacrifici del nostro popolo, i compagni e i leader del nostro partito e della lotta nazionale, condotta dai martiri, eroi e leader, Dr. George Habash, Al-Hakim, e il precedente Segretario Generale, compagno leader Abu Ali Mustafa, gli eroi e i leader, Wadie Haddad, Ghassan Kanafani, Guevara Gaza, Shadia Abu Ghazaleh, Taghreed Botmeh, Maha Nassar, and i leader e i martiri della rivoluzione palestinese Abu Ammar, Dr. Haidar Abdel-Shafi, Sheikh Yassin, Fathi Shikaki, Bashir al-Barghouthi, Omar al-Qassim, Abdul Rahim Ahmad, Talaat Yacoub, Abu Abbas, Naji al-Ali, e Mahmoud Darwish, e tutti i martiri.
Noi salutiamo con fermezza e orgoglio tutti i prigionieri in prima linea il leader nazionale e il segretario generale del Fronte, il compagno Ahmad Sa'adat, i fratelli leader Marwan Barghouthi e Sheikh Hassan Youssef, tutti i precedenti prigionieri e le migliaia di prigionieri che lottano per la vittoria ogni giorno e tengono duro con la loro forte e determinata volontà nell'affrontare le fruste del carceriere, del boia e del terrorista dell'occupazione.
Lunga vita alla gloriosa memoria della fondazione del Fronte!
Gloria ed eternità ai martiri... E libertà per i prigionieri!
Sconfitta per l'occupazione, per i suoi padroni e per i suoi compari
Vittoria per il nostro popolo e per la nostra nazione!
Ufficio Politico del PFLP