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- popoli resistenti - palestina - 18-05-10 - n. 319
Traduzione dall'arabo per www.resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare
Dichiarazione rilasciata dal Partito Comunista Palestinese in occasione della 62ª commemorazione della Nakba (la catastrofe)
15/05/2010
Il 62° anniversario della Nakba avviene oggi con l’incremento delle azioni dell’occupante sionista, azioni di oppressione e razzismo contro il nostro popolo arabo palestinese, sottoposto a feroci attacchi dopo la catastrofe nel 1948: la confisca delle terre, l’ebraicizzazione di Gerusalemme, l'accelerazione del ritmo degli insediamenti, il proseguimento della costruzione del muro dell'apartheid e l'ingiusto assedio permanente contro il nostro popolo nella Striscia di Gaza, il tutto in stretto rapporto con la politica di pulizia etnica perseguita dai dirigenti e fondatori della entità sionista. Proprio ultimamente il governo israeliano ha approvato una legge che consente di espellere oltre 70mila palestinesi dalla Cisgiordania e Gerusalemme occupate, con il pretesto che essi sono della Striscia di Gaza o non hanno i permessi di soggiorno in Cisgiordania.
Questo avviene mentre l'Autorità palestinese insiste nel continuare la politica dei negoziati, scartando qualsiasi altra alternativa o opzione. L’arroganza sionista ha raggiunto livelli tali che gli permette di adottare la politica del “Tansfer”, il trasferimento forzato dei palestinesi dal loro paese come soluzione/liquidazione della causa palestinese. Di fronte a questo attacco sionista, che ha cominciato a prendere forma nella politica ufficiale israeliana, si nota un arretramento nella posizione ufficiale araba, che non supera il limite della proposta di pace approvata dal vertice di Beirut nel 2002 .
L’occupante israeliano non si rende conto che il tempo non si è fermato e non si ferma all’anno 1948, i cambiamenti nella vita politica locale e araba non permettono più a Israele di ripetere i suoi crimini nonostante la complicità di alcuni regimi arabi e internazionali, le masse arabe hanno superato da lungo tempo la sconfitta degli eserciti dei regimi, la loro corruzione e collusione diretta con i colonialisti legati ai sionisti.
La decisione di resistenza è ormai nelle mani dei figli della resistenza, proprio con la resistenza nel 2000 si è potuto vincere contro lo stato sionista nel sud del Libano, conseguita con la grande vittoria del luglio 2006, dove tutto il Libano è uscito vittorioso grazie alla sua resistenza dignitosa, poi era arrivata la vittoria di Gaza nel 2009, che tuttora continua la sua battaglia contro l’oppressione, l’embargo, l’assedio e contro il tradimento di alcuni. Queste conquiste vanno considerate come premesse per la sicura vittoria finale all’interno del processo di liberazione e autodeterminazione.
Noi del Partito Comunista Palestinese non possiamo assolutamente tacere e ignorare la pericolosità della politica israeliana, anche perché comporta la destabilizzazione dello scenario geo-politico arabo israeliano, non possiamo ignorare nemmeno l’importanza di unificare tutte le forze palestinesi, per contrastare la politica sionista espansionistica e superare tutti i dissidi interni palestinesi. Rivendichiamo l’urgenza di ricomporre l’unità politica e geografica ma, su basi solide e contro i motivi che hanno portato a tale divisione. Anche perché continuare a legare gli interessi del nostro popolo ai regimi arabi è controproducente e dannoso.
La posizione corretta è quella della resistenza “la resistenza in tutte le sue forme”, questa è la scelta che l'Autorità palestinese deve adottare con l’obiettivo di sensibilizzare e raccogliere l’appoggio a tale scelta da tutte le parti, palestinesi, arabe e internazionali.
Il nostro popolo non sarà meno glorioso degli altri popoli che con la loro lotta hanno potuto ottenere la loro indipendenza e autodeterminazione.
Non rinunciamo al diritto al ritorno e alla compensazione per i rifugiati.
Viva la lotta del popolo palestinese.
Sicuri della vittoria.
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