www.resistenze.org - popoli resistenti - palestina - 31-01-11 - n. 349

Perché ci meravigliamo?
 
di Kutaiba Younis
 
25/01/2011
 
Continua la rivelazione di documenti top secret che ci mostrano la natura stessa dell'ANP e di chi la guida. Nulla di nuovo in queste scartoffie se non la ridicola reazione dei potenti/impotenti dirigenti palestinesi dell'ANP. Nessuna smentita del contenuto di questi documenti e, lo scandalo per loro consiste nella tempistica delle rivelazioni e del perché e/o a chi servirebbero!
 
Stiamo parlando di gentaglia che ha svenduto la nostra causa palestinese firmando gli accordi di Oslo e tutti quelli successivi. Nel momento in cui il Dott. Haider Abdelshafi e il suo staff negoziavano sinceramente a Madrid col governo Shamir, Abu Mazen e Qreì tenevano segreti incontri ad Oslo sabotando tutti gli sforzi di arrivare ad un accordo di pace più giusto. I tunisini, cosi venivano chiamati i palestinesi del quartier generale dell'OLP facenti capo ad Arafat, non hanno mai accettato di farsi sostituire con i palestinesi dell'interno, ovvero quelli che risiedevano in territorio palestinese e che conoscevamo meglio la mentalità e correnti di pensiero israeliani, se non per il contatto quotidiano che l'occupazione li costringeva ad avere con la controparte. Soltanto gli ingenui ed i disonesti potevano credere che questa dirigenza, i tunisini appunto, avrebbero raggiunto una pace preservando gli interessi nazionali palestinesi. E perché meravigliarci ora di quel che leggiamo in queste rivelazioni pur osservando quel che succede quotidianamente sul terreno in Palestina con la costruzione di un regime di polizia e terrore che non ha uguale in tutto il Medioriente. E cosa dire dell'arricchimento dei loro signori con i soldi donati al popolo palestinesi per migliorare le pesanti condizioni di vita nei territori occupati?
 
Abbiamo detto e scritto tanto sull'assoggettamento dell'ANP agli interessi di "israele" e di quelli imperialisti in senso generale, abbiamo avuto sotto gli occhi la complicità dei loro cani di guardia nel massacro sionista contro Gaza nella recente aggressione, li abbiamo visti complottare contro il proprio popolo, eravamo abituati ad ascoltarli affermare che per raggiungere la pace occorre fare compromessi dolorosi e che è irrealistico pretendere tutto, ma essi non hanno preservato persino il 22% della Palestina storica da queste trattative al ribasso. Persino sulla questione dei rifugiati sono arrivati a dirci che è illogico chiedere il loro ritorno alle proprie terre e proprietà e che sarebbero "naturalizzati" nei paesi ove risiedono con un modesto risarcimento monetario. Sono tutte cose risapute che hanno sollevato, giustamente, l'indignazione dei palestinesi e di tutti noi. Si, abbiamo rigettato gli accordi di Ginevra, nella diaspora sono nati tanti comitati e organizzazioni in difesa del diritto al ritorno in seguito a dichiarazioni oscene di Abu Mazen e di altri del suo canile al riguardo. Abbiamo scritto sulla compartecipazione di Abu A'la, all'epoca primo ministro, nella fornitura di cemento e altro materiale occorrente alla costruzione del muro dell'annessione israeliano. Nulla ci deve meravigliare più sul conto di questa casta parassitaria che, oltretutto, detiene il potere illegalmente e con la forza e il terrore.
 
Già, forse è questo l'aspetto principale di cui discutere …. Essi parlano a nome del Popolo Palestinese senza una delega, quindi senza una legittimità alcuna. Va ricordato che l'OLP, di cui Abu Mazen si dichiara presidente, non si è riunita in assemblea dal lontano 1988 e, nel frattempo molti delegati non esistono più perché deceduti. Nessun accordo è stato discusso in questa sede e, perciò non ha l'avallo legale dell'organizzazione, perciò è nullo, è nullo persino l'atto costitutivo dell'ANP.
 
L'aspetto grave di tutta questa faccenda è che il popolo palestinese sembra abbia accettato lo status quo che qui viene denunciato per entrare in una corsa competitiva nell'accaparramento delle sedie in un fumoso governo palestinese, Alfatah e Hamas in egual misura, salvo il fatto, e non è poco, che Hamas non avrebbe concesso cosi tanto e in cambio di niente se non la propria sopravvivenza. Per tutti loro l'importante essere nella stanza dei bottoni, possibilmente in posizioni di guida, anche se non possono decidere o muovere niente senza l'avallo del loro primo Signore - Israele, che attraverso lacci e lacciuoli inseriti in tutti gli accordi già firmati, a Israele viene data l'ultima parola.
 
Si, in queste carte ci sono rivelazioni gravi che elencherò qui sotto a titolo di cronaca, ma la cosa preminente da fare è quella di disfarci da questa marmaglia che ci ha rubato tutto e si sono autonominati decisori al posto nostro, di tutto il popolo.
 
Tre sono gli argomenti di maggiore importanza che le carte di Aljazeera ci rivelano:
 
- I negoziatori palestinesi ridisegnano le mappe di Gerusalemme rinunciando gratuitamente ad ampie zone della città; rinunciano al quartiere ebraico e a quello armeno nella città antica, rinunciano al quartiere di Silwan e al monte di Alzeitun, rinunciano al quartiere di Sheikh Jarrah e tutta la superficie dove sono stati costruiti gli insediamenti (tranne due - Abu Ghneim e Har Huma). In cambio chiedono di annettere una fetta insignificante di terra, la propozione dello scambio è di 1-50 in favore di israele.
 
- Il diritto al ritorno - nelle carte ci viene rivelato che il negoziatore per conto di Abu Mazen, Saeb Erakat ha chiesto il ritorno di 100.000 profughi in 10 anni. Solo in Libano ci sono più di 350.000 profughi palestinesi costretti ad una vita miserabile. Di questi e degli altri profughi e delle loro condizioni il negoziatore dimostra una non curanza sfacciata, un non rispetto che deve essere un elemento sufficiente per metterlo dietro alla sbarra e chiuderlo per sempre.
 
- Sembra dalle carte che a Ramallah sono disposti a riconoscere il carattere ebraico dell'entità sionista-israele e allo scambio territoriale. Entrambi questi argomenti toccano nel cuore le cause dei palestinesi del '48 residenti in "israele", e legittimando il razzismo e la discriminazione sioniste.
 
Questo ammasso di carne ed ossa inutile ci comunica che di tutto ciò sono stati informati i "fratelli arabi", un'altra carne ed ossa inutile che non ha perso un momento per proteggere, allo scopo di proteggersi, gli interessi sionisti… Egitto, Arabia Saudita, Giordania e non so quale altro governo è stato messo al corrente del complotto della dirigenza palestinese contro il proprio popolo ed i suoi diritti conquistati col sangue e col sacrificio.
 
Cosa rimane della Palestina nel disegno di questa dirigenza e quale futuro hanno preservato per la popolazione di questo immaginario Stato?
 
Sappiamo che molto ancora ci verrà rivelato, ma quel che abbiamo è abbastanza umiliante ed è sufficiente per spazzare via questa spazzatura, appunto.
 
 

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