www.resistenze.org - popoli resistenti - palestina - 15-05-11 - n. 364

da http://www.infopal.it/leggi.php?id=18344
 
A 63 anni dalla Nakba, Israele controlla l'85% della Palestina storica
 
InfoPal
 
14/05/2011
 
Ramallah - Dati statistici ufficiali e aggiornati a fine 2010 sono stati pubblicati dal Centro di statistica palestinese per presentare una panoramica della popolazione palestinese, in occasione del 63° anniversario della Nakba (Catastrofe palestinese) del 1948, che si commemora il 15 maggio.
 
Nel 1948 circa 800mila palestinesi furono cacciati dai territori oggi conosciuti come Israele. Ripiegarono in Cisgiordania, nella Striscia di Gaza e verso i Paesi arabi limitrofi. Da allora vissero sotto lo status di rifugiati.
 
Usando l'arma del terrorismo, nel corso della cacciata del '48, gli israeliani presero il controllo di 774 villaggi e cittadine palestinesi, ne distrussero 531, e 70 operazioni si conclusero il massacro di 15mila palestinesi.
 
Realtà demografica. Da allora, il numero dei palestinesi sparsi ovunque nel mondo è aumentato di otto volte. I palestinesi che oggi risiedono nella Palestina storica, ovvero il territorio entro i confini che furono rilasciati al mandato britannico, è di 5milioni e mezzo. Gli ebrei sono 5,7 milioni mentre si prevede un pareggio entro il 2014.
 
Si prevede anche una presenza ebraica al 48,2% entro il 2020, quando gli ebrei saranno 6,7 milioni contro 7,2 milioni di palestinesi.
 
La percentuale della popolazione che vive all’interno dei Territori occupati come rifugiato è del 44%. I profughi palestinesi registrati presso l’Unrwa sono 4,8 milioni (43,4%).
 
Sul totale della popolazione palestinese sparsa nel mondo, il 60,4% vive in Giordania, Siria e Libano, 16,3% in Cisgiordania e il 23,3% nella Striscia di Gaza.
 
Circa il 29,4% dei profughi palestinesi vive sparso tra 58 campi: 10% in Giordania, 9% in Siria, 12% in Libano, 19% in Cisgiordania e otto per cento nella Striscia di Gaza.
 
Nel rapporto si ammette che i dati non riflettono fedelmente la realtà, molti profughi infatti, non sono registrati e si include le varie ondate di esodo dal 1949 fino alla vigilia della guerra del 1967.
 
I palestinesi che nel 1948 rimasero in patria erano circa 154mila, mentre oggi, 63 anni dopo quella catastrofe, sono circa 1,36 milioni. Il rapporto è di 102,2 uomini su 100 donne.
 
Nel 2007, i palestinesi in Israele erano d’età inferiore ai 15 anni per il 40,6%, mentre il 3,2% aveva oltre 65 anni. Dal dato si evince che la componente palestinese è giovane e in continua crescita.
 
Le stime a fine 2010 indicavano la presenza di 4,1 milioni di palestinesi: 2,5 milioni in Cisgiordania e 1,6 milioni nella Striscia di Gaza. 386mila palestinesi sono residenti a Gerusalemme.
 
Il 62,1% della popolazione palestinese vive nelle zone in Cisgiordania occupate e poi annesse da Israele nel 1967.
 
Si delinea un’alto tasso di natalità tra i palestinesi: 4,2 nascite in media: 3,8 in Cisgiordania e 4,9 nella Striscia di Gaza.
 
Striscia di Gaza: la zona più densamente popolata al mondo. Sempre a fine 2010, la densità di popolazione nei Territori palestinesi occupati è di 682 persone per kmq: 450 in Cisgiordania e 4.279 nella Striscia di Gaza.
 
Il dato in Israele (tra palestinesi ed ebrei) è di 357 abitanti per km2.
 
I coloni israeliani vivono in maggioranza nell’area di al-Quds (Gerusalemme). A fine 2010, in Cisgiordania sono state rilevate 470 colonie israeliane. Nel corso dell’anno sono sorti sette nuovi avamposti coloniali, con 141 postazioni annesse.
 
A Gerusalemme, i coloni vivono sul 23,7% del totale della terra palestinese occupata con le proprie colonie. Nel 2009, in Cisgiordania vivevano 517.774 coloni israeliani.
 
Il 51,6% dei coloni vive a Gerusalemme: sul un totale di 267.325 coloni, 201.273 vivono a Gerusalemme Est occupata.
 
In Cisgiordania il rapporto è il seguente: 21 coloni su 100 palestinesi, mentre la percentuale più alta riguarda Gerusalemme, dove abitano 71 coloni ogni 100 palestinesi.
 
Gli ebrei controllano l'85% del territorio. La popolazione ebraica è il 49,4% del totale della popolazione della Palestina mandataria. Essa controlla l’85% del territorio.
 
Durante il mandato britannico la componente ebraica era il 6,2%, mentre i palestinesi erano il 47,9%. Allora gli ebrei vivevano sul 15% del territorio che si estendeva su una superficie di 1.682 km2.
 
Vi erano poi arabi cristiani - coloro che l'occupazione israeliana avrebbe definito in seguito “privi di religione”. Il 2,7% di essi vive nei Territori palestinesi occupati da Israele nel 1948.
 

 
da http://www.nena-news.com/?p=9767
  
Video, Nakba: Morti a confini Libano-Siria-Israele, scontri a Gaza, manifestazioni in Egitto e Giordania
 
Nena News vi propone le immagini girate ieri lungo le linee d'armistizio sul Golan, dove centinaia di profughi palestinesi e cittadini siriani sono entrati a Majdal Shams
 
Nena News
 
16/05/2011
  
Gerusalemme – Una fiammata di proteste, come non si vedeva da anni per l’anniversario della Nakba (la “catastrofe” nazionale palestinese), ha avvolto ieri i confini tra Israele, Libano e Siria, oltre ai valichi tra lo Stato ebraico e la Striscia di Gaza. Incidenti sono avvenuti anche in Giordania e ieri sera al Cairo Il bilancio di morti oscilla tra 10 e 12. I feriti sono centinaia.
 
Il fatto più eclatante è avvenuto sulle Alture del Golan (territorio siriano occupato da Israele) dove centinaia di profughi palestinesi e cittadini sriiani hanno superato di slancio le barriere sulle linee d’armistizio e sono arrivati fino al villaggio druso di Majdal Shams nel territorio controllato da Israele. I militari delo Stato ebraico sono stati colti di sorpresa ma pochi minuti dopo sono intervenuti con forza aprendo il fuoco e uccidendo almeno cinque manifestanti. Decine di feriti. Fonti ufficiali israeliane hanno riferito di feriti anche tra i soldati. Sono stati, di fatto, gli scontri più gravi dalla guerra del 1973-74 tra Israele e Siria, lungo linee armistiziali dove per oltre 30 anni la situazione è rimasta sostanzialmente calma.
 
Altri sei manifestanti, tra palestinesi e libanesi, sono stati uccisi nelle stesse ore dai soldati israeliani a Maroun al Ras alla frontiera con il Libano, dove centinaia di profughi si sono radunati per commemorare la Naqba. I feriti sono stati un centinaio. Un giovane palestinese invece è stato ucciso anche a Gaza, nei pressi di Shujayeh, dal fuoco dell’esercito israeliano. Poco prima al valico di Eretz con Israele centinaia di ragazzi, con in mano le bandiere della Palestina, hanno aggirato i posti di controllo del governo di Hamas e dell’Autorità nazionale palestinese e si sono lanciati in una corsa di alcune centinaia di metri verso le postazioni (di cemento armato) dell’esercito israeliano accanto al terminal. Il fuoco dei militari ha fatto una ottantina di feriti. E’ stata smentita la morte di un fotoreporter palestinese riferita in precedenza.
 
Manifestanti pro-palestinesi sono rimasti feriti in scontri con la polizia anche nella città giordana di Karameh, provenienti da diverse città e campi profughi (la Giordania ospita il maggior numero di palestinesi, molti dei quali vivono disseminati in 13 campi). Almeno 24 persone inoltre sono rimaste ferite ieri al Cairo vicino all’ambasciata d’Israele. La polizia ha lanciato candelotti lacrimogeni e sparato in aria per disperdere centinaia di persone che chiedevano l’espulsione dell’ambasciatore di Israele e la rottura della relazioni diplomatiche tra l’Egitto e lo Stato ebraico. Poco prima nella capitale egiziana si erano svolta la visita di Amos Gilad (capo del dipartimento politico e di sicurezza del ministero della difesa israeliano), la prima conosciuta di un alto funzionario israeliano in Egitto dopo la caduta dell’ex presidente Hosni Mubarak l’11 febbraio scorso. Nena News
 
Video - http://www.youtube.com/watch?v=ekgkuAaTjPg&feature=player_embedded
 

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