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Da Gaza il FPLP fa appello all'unità
Nel 46° anniversario dalla fondazione, il partito di sinistra chiede a Hamas e Fatah di giungere alla riconciliazione a favore della resistenza.
Rosa Schiano | nena-news.globalist.it
09/12/2013
Ieri mattina il Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina ha celebrato il suo 46° anniversario nella piazza di Katiba, una delle piazze principali di Gaza City.
Nato l'11 dicembre 1967, il FPLP si è sempre battuto contro la brutale occupazione militare israeliana, sostenendo fortemente il diritto al ritorno dei palestinesi costretti a fuggire dalle loro terre nel 1948 durante la Nakba come diritto essenziale. Dall'istituzione del FPLP, che nacque dal Movimento Nazionalista Arabo, il cui stesso fondatore è stato George Habbash, il Fronte ha proposto i valori della democrazia, l'importanza di continuare tutte le forme di resistenza, compresa la resistenza armata ed il rifiuto dei negoziati come metodo strategico per affrontare l'occupazione.
L'evento in Gaza City è iniziato a mezzogiorno ma le persone hanno iniziato ad affollare la piazza sin dalle 9 del mattino. Decine di migliaia di palestinesi, tra cui famiglie, studenti, organizzazioni giovanili, hanno partecipato alla celebrazione portando bandiere palestinesi e bandiere del Fronte. Il FPLP aveva infatti invitato l'intera popolazione facendo appello all'unità nazionale, le diverse fazioni, i leader e le istituzioni nazionali a partecipare. Nelle prime file c'erano così anche rappresentanti di Hamas tra cui Emad El Alami, membro dell'ufficio politico di Hamas.
"La nostra scelta: unità, resistenza, liberazione": con queste parole il FPLP ha lanciato l'anniversario, queste le parole che erano stampate anche sulle grandi immagini alle spalle del grande palco, raffiguranti i segretari generali del Fronte, il fondatore George Habbash, Abu Ali Mustafa ed il segretario detenuto Ahmad Sa'adat, mentre alla destra del palco le immagini dei martiri e leader nazionali Yasser Arafat, Fathi Shikaki e Sheikh Ahmad Yassin.
Durante l'attesa per l'inizio della celebrazione, sul palco si sono susseguiti giovani gruppi di dabkeh (danza tipica palestinese) e musica ed interventi di Hani Thawabteh e Shireen Abu Oun che hanno presentato l'evento.
Iniziata la celebrazione, Jamil Al Majdalawi, leader del FPLP e membro del Consiglio Legislativo Palestinese, ha esordito affermando che il Fronte rappresenta ancora "il volto della sinistra e del popolo rivoluzionario e democratico". "Non dovremmo dimenticare in questo anniversario di inviare i nostri saluti ai prigionieri ed a tutti i palestinesi ,soprattutto alla popolazione del Negev che sta lottando contro l'occupazione ed il Prawer Plan", ha detto Al Majdalawi, che ha anche ricordato il "combattente internazionale Nelson Mandela". "Stiamo qui celebrando il 46° anniversario anche per confermare che la nostra scelta è una scelta di resistenza. Supportiamo tutti i tipi di resistenza e l'unità delle fazioni palestinesi contro l'occupazione, perché la nostra forza sta nella nostra unità, e la nostra unità è la condizione principale per continuare a lottare", ha detto Al Majdalalwi.
E le divisioni tra Hamas in Gaza e Fatah in Cisgiordania, secondo il leader, aumentano la crisi di cui Gaza sta soffrendo, fra cui la mancanza di elettricità e di carburante, e la disoccupazione che spinge migliaia di laureati ad emigrare. Necessario porre fine alle divisioni e raggiungere la riconciliazione. Soprattutto alla luce dell'inutilità dei negoziati con la potenza occupante: "Tutti i palestinesi sono d'accordo su questo punto, compresi i membri di Fatah. Ma l'Autorità in Cisgiordania insiste a portare avanti i negoziati provocando effetti negativi sul nostro lavoro". L'autorità palestinese di Ramallah infatti accettando i negoziati ha anche accettato di sospendere qualsiasi processo attraverso cui si possano condannare i crimini israeliani nelle corti internazionali.
Al Majdalawi ha poi salutato la solidarietà internazionale, "che diventa sempre più forte lavorando con la nostra gente contro le colonie e il muro di apartheid in Cisgiordania e con i pescatori ed i contadini che soffrono quotidianamente dall'occupazione e dall'assedio in Gaza".
Il Fronte chiude la sua celebrazione con un appello all'Egitto: che i media egiziani fermino "la campagna mediatica contro la Striscia di Gaza basata su menzogne". "Confermiamo che rispettiamo l'Egitto e che non vogliamo essere coinvolti in faccende interne" ha affermato Al Majdalawi. La giornata del FLPL si conclude con ragazzi e ragazze che danzano la dabkeh: la speranza di unità, sentimento predominante , sembrava dare nuova forza ad una popolazione ormai stanca dei diritti negati.
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