Comunicato della dirigenza del Fronte Popolare di Liberazione della Palestina dalle carceri israeliane
Fronte Popolare di Liberazione della Palestina (FPLP) | pflp.ps
Traduzione per Resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare
09/10/2015
Alle masse del nostro popolo, che stanno offrendo così tanti sacrifici, martiri, prigionieri e feriti, alle nostre masse che continuano e fanno crescere l'intifada, che fronteggiano l'entità sionista usurpatrice, i suoi soldati e le sue orde di coloni. Agli eroi delle pietre e delle molotov. Alla nostra sorella martire Hadeel Hashlamoun, ai nostri fratelli martiri Diaa Talahmeh, Muhannad Halabi, Fadi Alloun, Hudhaifa Osman e Abdelrahman Obeidullah. Al nostro popolo tenace della città di Gerusalemme, a tutto il nostro popolo della Cisgiordania occupata e resistente, di Gaza, della patria occupata del '48, dei campi in Siria, Giordania, Libano e Iraq e della diaspora in tutte le parti del mondo. Ai figli di Abu Jihad e Al-Yassin e Al-Hakim e Abu Ali e Shikaki e Al-Qassem, e alla lunga lista di martiri del nostro popolo...
La rivolta sta crescendo in termini di dimensioni e continuità, fedele al sangue dei martiri e in appoggio alla nostra fermezza nelle carceri israeliane, verso la vittoria della patria ferita. In espressione del nostro rifiuto dell'occupante e dei suoi crimini, noi del Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina detenuti nelle carceri israeliane diramiamo il seguente appello urgente:
1) Il movimento dei prigionieri palestinesi nelle carceri israeliane è parte integrante della vostra lotta ed è senz'altro con voi e il vostro programma di lotta, al quale il movimento dei prigionieri parteciperà in tutti i suoi aspetti.
2) Il Segretario Generale, Ahmad Sa'adat, la guida, vi saluta. Egli guarda agli sviluppi del movimento di massa e invita tutti ad aumentare il confronto e a crescere in fermezza.
3) Tutti i settori del nostro popolo, comitati popolari nei campi e nei villaggi, giovani, studenti, donne, operai e intellettuali devono impegnarsi nel movimento di massa contro l'occupazione e i coloni sotto il vessillo della bandiera palestinese. Devono far crescere la rivolta popolare ad un livello travolgente, svilupparne il potenziale in tutta la Cisgiordania e a Gerusalemme, e far così allentare la pressione dell'occupazione sulle aree in fiamme.
4) Aumentare le azioni di resistenza e crescere nel confronto con l'entità usurpatrice, i suoi soldati, i coloni e gli agenti in borghese. Trasformare le strade in trappole per occupanti e coloni, insistere nel lancio di bottiglie incendiarie e sassi. Gli occupanti devono vivere sotto pressione fino a quando saranno costretti a concedere i nostri diritti.
5) Vi è un urgente bisogno di mobilitare tutte le energie e la resistenza nella battaglia dei campi, di confrontarsi con le invasioni delle forze occupanti, bloccando le strade ed erigendo barricate, impedendo loro di entrare nei campi. I campi sono incubatori di intifada e il punto di partenza della rivolta e della resistenza all'occupazione.
6) Le forze nazionali e islamiche devono unirsi immediatamente per formare una leadership nazionale unificata, con compiti suddivisi in varie commissioni. Sta a loro gestire le battaglia di questa rivolta, mantenerne la continuità e il carattere popolare di massa, e mobilitare la partecipazione popolare a queste azioni, sostenere la fermezza del nostro popolo e provvedere alle sue necessità sotto la pressione derivante dalla chiusura e dall'assedio delle forze di occupazione.
7) Il nostro popolo continuerà a Gaza, nelle [terre del] '48, nei campi e nella diaspora a scendere in strada in sostegno delle attuali rivolte a Gerusalemme e in Cisgiordania, affermando l'unità del nostro territorio nazionale e la relazione reciproca tra le componenti del popolo palestinese.
8) La dirigenza palestinese deve risolvere chiaramente e pubblicamente la questione di Oslo, ponendo fine a tutti gli obblighi derivanti da quegli accordi, al coordinamento per la sicurezza e agli accordi economici. I fucili dei servizi di sicurezza devono proteggere il nostro popolo dall'occupazione e dai coloni, e non reprimerlo e arrestarlo.
9) Le università e le scuole dovrebbero prendere le piazze e manifestare in sostegno della rivolta popolare, partecipando ampiamente alle sue azioni, innalzando così il morale del nostro popolo.
10) L'importanza della lotta politica e diplomatica nel trasmettere il messaggio del nostro popolo e le sue richieste al mondo intero. Questo include l'ingrossare le fila della causa palestinese alle Nazioni Unite, chiedendo la protezione internazionale per il nostro popolo e condannando l'occupazione, documentando dinanzi alla Corte penale internazionale i suoi crimini contro il nostro popolo e i suoi luoghi sacri.
11) Chiediamo al nostro popolo, alle masse arabe e alle forze progressiste del mondo, al movimento di solidarietà, al movimento mondiale di boicottaggio di sostenere la fermezza del nostro popolo e la rivolta contro l'occupazione, di lavorare per denunciare le politiche e i crimini dell'occupazione a tutti i livelli e in tutte le sedi, a scendere in piazza e assediare le ambasciate del nemico e predisporre un suo boicottaggio accademico, culturale ed economico.
Alle masse del nostro popolo... Avanti verso una ulteriore intensificazione degli scontri. La nostra lotta e la nostra voce sono la vostra voce e la vostra resistenza. La vostra lotta è un'estensione della nostra fermezza e della nostra battaglia della volontà e degli stomaci vuoti dentro le carceri dell'occupante.
Viva la Palestina, libera e araba dal fiume al mare
Viva la nostra insurrezione vittoriosa
Gloria eterna ai martiri, Vittoria al nostro popolo
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