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I comunisti in Palestina chiamano a unire le lotte nella Giornata della Terra

Intrnational Communist Press (ICP) | sol.org.tr
Traduzione per Resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare

30/03/2018

Nel 42° anniversario della Giornata della Terra, il Partito Comunista Palestinese invita a unire il popolo nella lotta per la terra. Il Partito del Popolo Palestinese chiama a riunirsi sotto l'OLP

Il 30 marzo 1976, il popolo palestinese rispose in massa alla confisca e alla ebreicizzazione della terra palestinese. Questo giorno viene ricordato come la Giornata della Terra, così a manifestare la determinazione del popolo palestinese a voler tornare nella terra natia. Il Partito Comunista Palestinese (PCP) e il Partito del Popolo Palestinese (PPP) hanno rilasciato dichiarazioni in occasione della Giornata della Terra.

Il Partito Comunista Palestinese ha affermato che la divisione del popolo palestinese può essere superata solo dalla lotta per il ritorno alla terra con un indennizzo. Nella sua dichiarazione del 29 marzo, il PCP ha dichiarato come sulla scena politica si stia assistendo a una divisione a tutti i livelli. Ciò che invece è costante, ha aggiunto, è la fermezza e la resistenza del popolo palestinese contro la criminalizzazione e i divieti.

Secondo il PCP, i partiti divisi di Fatah e Hamas portano il peso della debolezza del campo palestinese. Il comunicato così prosegue: "Mentre la condanniamo la divisione, riconosciamo che la divisione inter-palestinese non è altro che una disputa sugli interessi della stessa classe, non appartiene alla nostra patria e non riguarda i cittadini", ricordando che tale divisione non è causata da un disaccordo sui programmi, il che dimostra come le due parti sono facce della stessa medaglia. Il PCP ha infine sottolineato che la questione della terra è stata ed è ancora al centro della lotta palestinese ed è assunta dal PCP come suo "asse per l'azione".

Il Partito del Popolo Palestinese ha rilasciato una dichiarazione il 30 marzo che mette in guardia contro la minaccia di liquidare la causa palestinese disperdendo la rappresentanza politica unificata dell'Organizzazione per la Liberazione della Palestina (OLP). Il PPP ha sottolineato la necessità di sviluppare una strategia per riunire il popolo palestinese sotto la bandiera dell'OLP. Secondo la dichiarazione, il prossimo passo dell'OLP dovrebbe essere quello di stabilire alleanze "contro il ricatto dell'amministrazione statunitense che è totalmente sbilanciata verso l'occupante e le sue sanguinose politiche terroristiche".

Il PPP ha ribadito la richiesta di proclamare i confini dello stato palestinese, con la sua capitale a Gerusalemme e di chiamare la comunità internazionale a riconoscerlo. Ha sottolineato la necessità di includere la popolazione della striscia di Gaza perché "svolgeranno un ruolo chiave" nel mantenere la terra e abbattere il progetto coloniale del 1955.


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