www.resistenze.org - popoli resistenti - palestina - 11-05-21 - n. 789

Un giornalismo serio fa ricerca di verità e scende da cavallo!

Luisa Morgantini | assopacepalestina.org

10/05/2021



Ai direttori, giornalisti, corrispondenti, ai responsabili esteri dei nostri media italiani

Un giornalismo serio fa ricerca di verità e scende da cavallo!

Vorrete perdonarmi se solo ieri vi ho inviato una lettera, per denunciare il fatto che quasi tutti i media, tranne qualche lodevole eccezione come il Manifesto, non davano risalto o notizia dei gravi avvenimenti che si stanno protraendo dal 13 aprile a Gerusalemme Est

Oggi ve ne scrivo un'altra, ma prometto che non diventerò un assidua scrittrice di lettere aperte rivolte ai media italiani per sollecitare un giornalismo di ricerca di verità.

Mi fermerò qui, ma vi pregherei però di leggere questa mia e in qualche modo di rispondere alle affermazioni e agli interrogativi che vi sono contenuti.

Oggi vedo che i media ed anche ieri le tv hanno dato notizia dei feriti negli scontri a Gerusalemme Est.

Nessuno riporta però che le Nazioni, Unite, l'Unione Europea e il nostro governo continuano a denunciare Israele per la violazione della legalità internazionale e a ribadire che Gerusalemme Est è occupata militarmente da Israele fin dal giugno 1967, mentre dovrebbe essere una città condivisa per due popoli e due stati. Ma Gerusalemme continua ad essere militarmente occupata e i Palestinesi di Gerusalemme non hanno un passaporto, sono considerati residenti temporanei nelle loro abitazioni, non vengono concessi loro permessi di costruire nuove case, da anni vengono scacciati e deportati. Basterebbe che i giornalisti e i corrispondenti leggessero i documenti ONU dell'OCHA (Ufficio Affari Umanitari) o guardassero i video e le denunce delle organizzazioni per la difesa dei diritti umani israeliani come B'Tselem, Ir Amim o HaMoked, che parlano del sistema di apartheid instaurato da Israele. Naturalmente lo affermano e soprattutto lo vivono sulla loro pelle i Palestinesi e le loro organizzazioni per i diritti umani.

Nelle corrispondenze da Gerusalemme si parla della protesta dei Palestinesi per "case contese"; nei documenti e nella realtà, le case di Sheikh Jarrah dalle quali le famiglie palestinesi sono state evacuate o stanno per essere evacuate sono di loro proprietà. Erano state costruite dall'UNRWA per i profughi palestinesi che si sono riversati su Gerusalemme Est dopo che erano stati cacciati da quella che fino al 14 maggio 1948, data della fondazione dello Stato d'Israele, si chiamava Palestina.

La rivolta di Sheikh Jarrah è una rivolta contro l'occupazione militare israeliana, è una rivolta non solo per non essere cacciati dalle proprie case ma per riuscire ad essere liberi cittadini nella propria terra e non ospiti che possono essere cacciati ad ogni momento. E scalda l'anima sapere che giovani e non giovani Israeliani a Sheikh Jarrah, sono al fianco dei Palestinesi per dire no all'occupazione e ai coloni.

Perché non raccontate chi sono i coloni? Le loro aggressioni quotidiane contro le persone, le case, le greggi, gli alberi, del furto di terra, acqua risorse in tutta la Cisgiordania? Eppure le notizie ci sono, sono su tutti i social e nei documenti ufficiali delle Nazioni Unite.

Perché non dite che nel parlamento israeliano sono entrati estremisti fondamentalisti che sostengono che i Palestinesi devono essere tutti cacciati per far posto alla Grande Israele?

Perché non raccontate degli arresti e maltrattamenti dei minori, delle migliaia di Palestinesi incarcerati, della pratica della detenzione amministrativa?

Perché non trasmettete le immagini della violenza dei soldati contro pacifici manifestanti o le incursioni notturne nelle case?

Perché non mostrate film e documentari di registi palestinesi ma anche israeliani e internazionali?

Potrei continuare all'infinito sulle ingiustizie subite dai Palestinesi.

Ma certamente sapete tutto questo; e allora perché non ne parlate e vi rendete complici delle violazioni della legalità internazionale e dei diritti umani commessi da parte dello Stato Israeliano?

Luisa Morgantini
Presidente AssopacePalestina
già Vice Presidente Parlamento Europeo

lmorgantiniassopace@gmail.com

Roma, 9 maggio 2021


I fatti contano, perché non si raccontano?

Luisa Morgantini | assopacepalestina.org

08/05/2021



Un poliziotto israeliano colpisce il parlamentare Ofer Cassif a Sheikh Jarrah. AHMAD GHARABLI / AFP.

Ai direttori dei media Italiani, giornali, radio e tv.

I fatti contano, perché non si raccontano?

Da ormai alcune settimane, dopo che fanatici coloni (illegali) israeliani si sono riversati nella parte Est di Gerusalemme (occupata militarmente da Israele) al grido di "morte agli arabi", si susseguono scontri tra palestinesi, coloni, esercito e polizia israeliana. Nel silenzio quasi generale dei nostri media.

Naturalmente ad avere la peggio sono sempre i palestinesi: picchiati, centinaia feriti, molti arrestati, così come israeliani pacifisti o deputati come Ofir Cassif (ebreo israeliano eletto nella lista di Hadash- Joint List).

Venerdì a Sheik Jarrah (quartiere palestinese di Gerusalemme Est, da anni sotto il tiro dei coloni con l'assenso delle autorità israeliane) palestinesi ed israeliani pacifisti, che ormai da molti anni manifestano per protestare contro la forzata evacuazione di famiglie palestinesi dalle loro case (di cui sono legittimi proprietari, come dimostrato dai documenti di proprietà consegnati dalle autorità giordane), sono stati attaccati dalla polizia israeliana (un ufficiale ha rotto gli occhiali del deputato Cassif), altri sono stati feriti ed alcuni arrestati. Inoltre, sono stati aggrediti migliaia di palestinesi riunitisi per la preghiera del Venerdì sera e poi trattenutisi nella Moschea di Al Aqsa per protestare contro la recente sentenza della Corte che ha dato via libera all'evacuazione di famiglie palestinesi e per la quale è stato presentato ricorso alla Corte Suprema che si riunirà lunedì 16. Il giornale israeliano Haaretz riporta che "almeno 205 palestinesi, di cui 88 ricoverati in ospedale, e 17 poliziotti sono stati feriti".

Mi sarei aspettata titoli da prima pagina nei nostri giornali di sabato, invece nessun accenno su questi gravi fatti che sono stati denunciati dall' Unione Europea, dal portavoce ONU della Commissione per i Diritti Umani, dal governo giordano e da molti altri.

Se tutto ciò fosse successo in altri paesi, avremmo visto fiumi di notizie, nei media e nelle Tv.

Ma forse i palestinesi sono figli di un dio minore, o, più semplicemente, se si raccontasse la verità sulle violazioni dei diritti umani e della legalità internazionale commesse da Israele si potrebbero temere rappresaglie e si potrebbe essere accusati di antisemitismo (atteggiamento a cui bisogna giustamente opporre resistenza) o ancor più semplicemente si applicano due pesi e due misure per quei paesi che si considerano alleati "occidentali"?.

Luisa Morgantini
già Vice Presidente Parlamento Europeo
Presidente AssopacePalestina
lmorgantinassopace@gmail.com

Roma, 7 maggio 2021


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